Eav, il giudice «promuove»
l'uso degli 007 anti-furbetti

Giovedì 1 Novembre 2018 di Francesco Gravetti
Eav, il giudice «promuove» l'uso degli 007 anti-furbetti
La guerra contro l'assenteismo e l'abuso della legge 104 che Eav sta portando avanti da più di un anno e che ha prodotto 12 licenziamenti e controlli su oltre il 10 per cento dei dipendenti fa registrare un'altra vittoria della società di trasporti: il giudice del lavoro Maria Pia Mazzocca ha rigettato il ricorso di un dipendente mandato via l'anno scorso con l'accusa di aver abusato dei permessi consentiti dalla legge 104 per assistere i parenti con disabilità. Nel provvedimento, il magistrato di fatto legittima l'uso delle attività investigative (Eav si era affidata ad agenzie private) e giustifica il licenziamento parlando di «vincolo fiduciario leso irrimediabilmente».

I TRE DI ISCHIA
La vicenda che ha portato alla sentenza ha inizio ad aprile dello scorso anno, a Ischia. È sull'isola verde che lavorano tre dipendenti dell'Eav, servizio autobus. Vengono pedinati da investigatori privati, che documentano l'uso improprio dei permessi della legge 104: invece di accudire i parenti diversamente abili si assentavano dal luogo di lavoro per occuparsi di altro. L'azienda decide di licenziarli ma i tre non ci stanno e presentano ricorso: uno viene accolto, un altro respinto giusto un anno fa e sul terzo si è pronunciato due giorni fa il giudice Mazzocca (sentenza 6946 del 30 ottobre). Il lavoratore aveva contestato il licenziamento e aveva anche portato dei testimoni, nel tentativo di confutare le indagini dell'agenzia investigativa. Il giudice ha, però, dato ragione ad Eav, accogliendo dunque le documentazioni fotografiche e video degli 007 e legittimando di fatto la loro attività di intelligence. In particolare, il giudice ha confermato la tesi del legale di Eav, il difensore Marcello D'Aponte, per la quale l'assenza dal lavoro per ragioni estranee all'assistenza del parente malato giustifica il licenziamento in tronco. «Il dipendente si è assentato dal lavoro indebitamente percependo la retribuzione e producendo, in ragione delle mansioni svolte e della natura dell'ente datoriale, di carattere pubblicistico, un danno economico, ingenerando peraltro in quest'ultimo incertezza in ordine al futuro svolgimento della prestazione lavorativa secondo canoni di diligenza e correttezza, ledendo irrimediabilmente il vincolo fiduciario», si legge nel dispositivo. «L'entità dell'inadempimento rende proporzionata la sanzione irrogata, con conseguente legittimità del licenziamento», conclude il giudice.

IL PRESIDENTE
Appena un mese fa, a fine settembre, anche il tribunale di Torre Annunziata si era pronunciato respingendo un ricorso di un dipendente Eav, licenziato stavolta per assenteismo. La società di trasporti è stata, dunque, finora bocciata soltanto una volta, facendo peraltro ricorso in Appello. «Accogliamo con soddisfazione questa sentenza, che conferma altre di uguale segno già formulate per Eav e che legittima peraltro il ricorso alle investigazioni private esterne come mezzo di prova dell'illecito comportamento del dipendente. Proseguiremo sulla strada del rigore. Chi presenta tassi anomali di assenteismo sarà oggetto di controlli nei prossimi mesi. Agiamo a tutela della reputazione dell'ente e della stragrande maggioranza dei lavoratori che con impegno e sacrificio porta avanti, tra tante difficoltà, un servizio essenziale per i cittadini», spiega il presidente Eav Umberto De Gregorio, che lascia intendere la possibile apertura di un nuovo fronte nella battaglia contro i furbetti del cartellino e della 104. Gli investigatori privati, infatti, sono ancora al lavoro. E le loro indagini prendono le mosse da un dato: i giorni di permesso per la 104 considerati anomali, per esempio sempre gli stessi nell'arco della settimana, magari il venerdì o il lunedì oppure in occasione delle partite di calcio. Ipotesi investigative, appunto, che gli Sherlock Holmes dell'Eav stanno vagliando accuratamente.

I DATI
In tutto il 2017 le indagini hanno prodotto 12 licenziamenti e centinaia di appostamenti, fatti su circa il 10 per cento dell'organico aziendale. L'obiettivo è stanare i furbetti ma anche garantire chi lavora tutti i giorni senza assentarsi oltre il dovuto. In Eav il tasso di assenteismo è tra i più bassi d'Italia, se paragonato ad altre aziende del trasporto pubblico locale, poco sopra il 5%. Ed è basso anche il numero di giorni in cui, mediamente, un lavoratore si mette in malattia: 12, nel caso di macchinisti e capitreno, un paio in più facendo la media degli altri settori dell'azienda Peraltro, lo stipendio è legato proprio al tasso di assenteismo. Meno giorni di festa, più soldi in busta paga. Inoltre i giorni di malattia vengono pagati meno di quelli ordinari e influiscono in maniera negativa su tredicesima e quattordicesima. Si tratta di clausole previste nel contratto di lavoro. I furbetti, insomma, sono pochissimi. E a quelli Eav fa la guerra.
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