Covid a Napoli, sos dal Cotugno al Loreto: «Terapie intensive piene»

Covid a Napoli, sos dal Cotugno al Loreto

Giovedì 2 Settembre 2021 di Maria Chiara Aulisio
Covid a Napoli, sos dal Cotugno al Loreto: «Terapie intensive piene»

Riflettori puntati sulle terapie intensive degli ospedali napoletani. Al Cotugno già occupati sette posti sugli otto disponibili, mentre al Cardarelli - dove attualmente sono sedici i pazienti ricoverati perché affetti da Covid - in terapia intensiva se ne contano cinque. Un dato è certo e vale per tutti i presidi sanitari: chi versa in gravi condizioni e, dunque, si trova in quelle rianimazioni, non è vaccinato. Lo conferma Maurizio di Mauro, direttore generale dell'azienda ospedaliera dei Colli: «I dati in nostro possesso parlano chiaro: nei soggetti immuni grazie alla fiala l'infezione si manifesta in maniera più lieve, in molti casi - spiega meglio il direttore - addirittura senza alcun sintomo». Non solo: «I pazienti non vaccinati - prosegue Maurizio di Mauro - soffrono quasi tutti di una severa insufficienza respiratoria dovuta alla grave polmonite da Covid. Da qui la necessità di fare urgente ricorso a grandi supporti respiratori».
 

L'ASSISTENZA
Nell'88 per cento dei casi gli ammalati vengono assistiti attraverso una ventilazione meccanica (cioè intubati), diversamente con un metodo di ventilazione non invasivo come quello dei caschi. Da qui l'appello a vaccinarsi che anche il direttore generale dell'azienda ospedaliera dei Colli intende rivolgere a chi ancora non lo ha fatto: «È fondamentale insistere con la campagna vaccinale, oggi più che mai con l'apertura delle scuole e la ripresa generale di tutte le attività: dobbiamo assolutamente evitare la diffusione del contagio che potrebbe incidere sulla attività ricettiva degli ospedali». Infatti, nel caso del Cotugno, non solo la terapia intensiva è piena - ad eccezione di un posto letto che a quest'ora potrebbe essere già stato occupato - ma anche per quanto riguarda i ricoveri ordinari, e la sub intensiva, il margine di ricettività di cui ancora il presidio ospedaliero dispone va riducendosi sempre di più. Nei giorni scorsi, in occasione dell'apertura dei nuovi Open day - praticamente vaccini sette giorni su sette in tutti gli hub della città e senza prenotazione - a scendere in campo per invitare i napoletani ad approfittarne, era stato il manager della Asl Napoli 1. Ciro Verdoliva si era rivolto ai cittadini No vax esortandoli a cambiare idea e a mettere in salvo la propria salute e quella degli altri. Purtroppo restano ancora tanti i napoletani che rifiutano la somministrazione della fiala contro il virus.

E i risultati si vedono: cresce il numero dei contagiati e all'appello mancano ancora i dati del post vacanze, ovvero quelli raccolti tra i tanti giovani che in questi giorni stanno facendo ritorno in città dopo permanenze più o meno lunghe in zone ad alto rischio Covid.

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I RICOVERI
Dal Cotugno al Cardarelli - dove si cerca di ospitare il minor numero di pazienti infetti per lasciare spazio alla indispensabile cura di tutte le altre patologie - sono comunque sedici gli ammalati positivi attualmente ricoverati, di cui cinque in terapia intensiva. Non va meglio al Loreto Mare. Qui la rianimazione dispone di quattro posti, tre sono già presi. Non solo. Anche la subintensiva è satura: occupati dieci letti su dieci. Reparti pieni, dunque, medici sotto pressione e un ingente costo sociale e economico. Con il rischio, più che concreto, di una ennesima impennata dei contagi, alla quale - rispetto all'anno scorso - va aggiunto il problema delle varianti. Intanto, vale la pena ricordare un dato diffuso solo qualche giorno dal presidente Vincenzo De Luca: in Campania, da una attenta ricognizione messa a segno in tutte le strutture sanitarie regionali, è venuto fuori che il 92 per cento dei ricoverati in rianimazione non è vaccinato. Dalle stesse verifiche è anche emerso che pure l'83 per cento dei pazienti che finiscono nei reparti di subintensiva, sono No vax. I numeri - e non le idee - confermano che la somministrazione dei vaccini anti virus, in doppia dose, è efficace al 95 per cento contro il Covid e anche contro le sue varianti più contagiose con una quota minima di immunizzati che contrae la malattia e finisce in ospedale.

Ultimo aggiornamento: 3 Settembre, 08:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA