Cardarelli, rivisti regole e numeri di telefono per comunicare con l'ospedale

Mercoledì 11 Agosto 2021 di Maria Pirro
Cardarelli, rivisti regole e numeri di telefono per comunicare con l'ospedale

Numeri di telefono sbagliati, recapiti non aggiornati. Il fax che scatta al primo squillo. Il centralino con la risposta automatica rimasto senza operatori. Sono tante, troppe difficoltà di comunicazione tra familiari dei pazienti e medici al lavoro nei reparti non più accessibili, a causa del Covid, al punto che si rischiano di perdere le tracce del nonno ricoverato in ospedale. Lo hanno riscontrato anche i vertici del Cardarelli, pronti a intervenire dopo la denuncia del Mattino.it e le ulteriori segnalazioni del Tribunale per i diritti del malato.

«Stiamo provvedendo a verificare tutti i contatti in elenco», dice Maria Maiorano, il direttore amministrativo che ha già fatto cambiare diversi numeri indicati sul sito web istituzionale, non più attivi e collegati a un fax anziché al pronto soccorso o alle medicine. «E stiamo rivedendo gli interni che sono associati al centralino, tramite il sistema automatico, proprio per evitare che ulteriori tentativi di parlare con il personale vadano a vuoto», aggiunge.

Da modificare anche il messaggio registrato che si ascolta componendo il numero 0817471111 e invita a digitare lo zero per parlare con un operatore, visto che il servizio non ha più addetti al centralino: l'ultimo è stato trasferito, scatenando le polemiche dell'Unione ciechi che chiede di procedere ad assunzioni mirate e affidare il compito ai non vedenti.

Inutile, intanto, chiamare. 

Funzionano, invece, i seguenti riferimenti: 0817476864, 0817476279, 3334918501. Ma, dal lunedì al venerdì, in orari limitati (9-13 e 14-15). Un altro riferimento è l'Urp, ufficio per le relazioni con il pubblico che ieri ha ricevuto 118 Sos.

Superati i problemi tecnici, due circolari sono poi indirizzate ai primari e ai coordinatori infermieristici per invitarli a «garantire in maniera continua una regolare ed efficace comunicazione (in particolare telefonica) con i familiari indicati dai pazienti ricoverati». Facendo caso agli squilli e sfruttando di più e meglio le tecnologie disponibili. Ovviamente, nel rispetto della privacy.

Per gli inadempienti, bonus e premi in busta paga diventano a rischio: in un documento, datato 9 agosto, si sottolinea che il «persistere di reclami rappresenta un elemento negativo nell'ambito delle procedure di valutazione». Serve «consapevolezza» dell'importanza di dare una risposta alle richieste dei parenti, il monito. 

«In più, stiamo considerando la possibilità di riammettere gli ingressi per disabili gravi e anziani non autosufficienti, senza eliminare, però, i divieti generali vigenti. I contagi restano considerevoli», avverte Maiorano, nel ribarire la volontà di affrontare il problema. «Che, purtroppo, resta», ammette. Perché anche l'affluenza non-Covid è alta: oltre 100 ammalati al giorno si contano solo al pronto soccorso.

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Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 16:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA