Zelensky a Washington: «La guerra di Putin è contro tutta l'Europa libera». Pronti nuovi aiuti dagli Usa

Zelensky è arrivato nella capitale Usa per lanciare un ennesimo appello a favore dei circa 60 miliardi di dollari in aiuti militari bloccati dai parlamentari repubblicani

Lunedì 11 Dicembre 2023
Zelensky a Washington: «La guerra di Putin è contro tutta l'Europa libera». Pronti nuovi aiuti dagli Usa

«Ogni ritardo nel sostegno all'Ucraina fa il gioco di Vladimir Putin, lo Zar deve perdere e va fermato ora». All'inizio di una settimana cruciale nell'assistenza politica e finanziaria dell'Occidente all'Ucraina, Volodymyr Zelensky si è lanciato in un nuovo, deciso appello.

Lo ha fatto da Washington, dove è volato dopo aver partecipato all'insediamento del neopresidente argentino Javier Milei, alla vigilia di un incontro con Joe Biden che si annuncia delicatissimo. E, dagli Usa, Zelensky ha di fatto lanciato l'ennesimo avvertimento anche all'Ue nella settimana in cui, al vertice dei 27, approderà il dossier dell'adesione dell'Ucraina.

Il discorso

«La guerra della Russia è contro tutta l'Europa libera. Putin vuole dividere l'Europa per la prima volta dopo la caduta del muro di Berlino», sono state le parole del presidente ucraino. Zelensky, contrariamente a quanto previsto inizialmente, è arrivato a Washington già nella mattina di lunedì. Ha parlato alla National Defense University, dove tra l'altro ha incontrato il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin. «Putin sta cercando alleati all'estero e anche negli Usa, con la disinformazione. I ritardi di Capitol Hill fanno il suo gioco», ha sottolineato, annunciando che al presidente Biden comunicherà quali sono gli obiettivi dell'Ucraina per il 2024.

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La guerra

Un anno cruciale per il futuro di Kiev, anche perché nel giro di sei mesi, vedrà andare al voto prima l'Europa e poi gli Usa. Alla National Defense University, in un Paese che a causa del veto repubblicano sta vedendo esaurirsi il flusso di aiuti militari per l'Ucraina, Zelensky ha rimarcato un concetto a lui caro sin dalle prime battute della guerra: «L'Occidente può contare sull'Ucraina e speriamo altrettanto di poter contare su di voi». E dalla Casa Bianca una prima buona notizia è già arrivata al numero uno di Kiev, con il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, che ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti entro la fine del mese. «Il nostro sostegno è incrollabile», ha confermato Austin. A migliaia di chilometri di distanza, nelle stesse ore, un'atmosfera forse più plumbea avvolgeva il dossier dell'assistenza a Kiev. In quello che un alto funzionario Ue ha definito come «il Consiglio europeo più difficile» l'Ue si appresta di fatto ad affrontare in un metaforico faccia a faccia Viktor Orban sul dossier allargamento.

La bozza

La bozza delle conclusioni, al momento, prevede l'approvazione del vertice Ue all'apertura dei negoziati d'adesione per Ucraina e Moldova. Ma è una bozza monca, perché l'Ungheria continua nel suo veto solitario. «L'unanimità è l'unanimità. È storia. Non c'è un piano B» sull'allargamento, hanno spiegato fonti dell'Ue non escludendo un prolungamento del vertice anche a sabato mattina. Se Budapest nelle prossime ore non cambierà posizione, l'idea dei vertici Ue è mettere sul tavolo del Consiglio europeo comunque il sì ai negoziati per l'adesione di Kiev, ponendo così il premier ungherese di fronte alla scelta di aprire, o meno, una crisi politica dagli esiti poco prevedibili. «Capisco le difficoltà, ma sarebbe un errore fare un passo indietro. È giusto continuare a sostenere l'Ucraina», ha sottolineato la premier Giorgia Meloni alla presentazione di PhotoAnsa 2023.

I nodi

I temi su cui a causa di Budapest si rischia lo stallo totale sono in realtà due: all'allargamento si aggiunge quello della revisione del bilancio comune che prevede anche un'iniezione di risorse per l'Ucraina. Ma se sul secondo un accordo a 26, magari all'inizio del 2024, è in qualche modo possibile, sul primo non c'è alternativa all'unanimità. A margine del Consiglio Affari Esteri il titolare della diplomazia ucraina Dmytro Kuleba ha incontrato per la prima volta dall'inizio della guerra il suo omologo ungherese Péter Szijjártó. «Non è uno questione tattica l'Ue è impreparata» all'allargamento, ha sottolineato il fedelissimo di Orban. La partita resta tuttavia aperta. E al vertice di Bruxelles, senza più il suo alleato polacco Mateusz Morawiecki, il premier ungherese sarà di certo più solo.

Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 19:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA