Cresce l'allerta negli Stati Uniti per la diffusione dell'Enterovirus D68 (EV-D68) tra i bambini. Un virus che può causare pesanti sintomi respiratori e una complicanza neurologica (la mielite flaccida) che può portare anche alla paralisi.
La malattia è diffusa dal 2014
I focolai da Enterovirus D68 non sono una novità: dal 2014, con cadenza biennale, in Usa si assiste a una crescita dei contagi a cavallo tra l'estate e l'autunno. Ha fatto eccezione il 2020, quando i casi sono stati pochissimi, «potenzialmente a causa dell'implementazione delle misure di mitigazione di Covid-19, come le mascherine, una più attenta igiene delle mani e il distanziamento», scrivono i ricercatori.
Crescono i bambini ricoverati con sintomi respiratori
Dallo scorso agosto, i medici in diverse aree degli Stati Uniti hanno segnalato un «aumento dei ricoveri in pazienti pediatrici con sintomi respiratori severi e risultati positivi al test per rhinovirus/enterovirus», aggiungono. Le prime impressioni sono ora confermate dai dati: i tassi di bambini positivi all'Enterovirus D68 sono simili a quelli del 2018. L'età media dei pazienti è di circa due anni e mezzo e i sintomi più comuni sono difficoltà respiratorie, tosse e congestione nasale.
Per questa ragione, gli esperti dei Cdc invitano i medici a «considerare l'EV-D68 come una possibile causa di grave malattia respiratoria nei bambini e negli adolescenti» e le strutture sanitarie a «essere preparate per possibili aumenti nell'uso dell'assistenza sanitaria pediatrica associata a gravi malattie respiratorie dovuta a EV-D68».