Variante Delta, vacanze all'estero a rischio: dalla Spagna alla Grecia contagi e restrizioni in aumento

Lunedì 19 Luglio 2021 di Francesco Padoa
La spiaggia di un resort vicino Atene

Voglia di vacanza, ma anche tanta paura di partire. Perché le incognite, soprattutto per alcune mete, sono tantissime. Si rischia di partire e poi di restare bloccati. O addirittura neanche di partire. E' infatti un caos totale quello che si sta registrando negli aeroporti italiani a danno dei cittadini che in queste ore devono spostarsi per raggiungere le località di villeggiatura.

Sul fronte di viaggi, voli e vacanze si stanno moltiplicando i disagi a danno degli utenti causati dalla mancanza di informazioni e da indicazioni contraddittorie circa le procedure burocratiche da espletare per potersi imbarcare e raggiungere destinazioni estere.

Variante Delta, i paesi turistici a rischio per l'aumento dei contagi: dove fare attenzione ai focolai

Vacanze, il nodo Green Pass

Situazione complicata dalle operazioni legate al controllo del Green Pass presso gli aeroporti, che sta generando rallentamenti e problemi nei principali scali italiani, con code e attese estenuanti per i passeggeri. La variante Delta corre in tutta Europa e fa aumentare i contagi soprattutto in Spagna, nei Paesi Bassi, a Cipro e a Malta, che si tingono di rosso e rosso scuro sulla mappa settimanale del Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) sull'incidenza del Covid. La situazione è peggiorata in particolare in Spagna, che risulta interamente rossa con diverse aree (tra cui Catalogna, Castiglia e Leon) indicate in rosso scuro.

I contagi sono aumentati anche nel sud della Francia, passato al giallo insieme a Irlanda, Belgio e alcune zone di Svezia, Finlandia e Danimarca. L’aumento dei contagi per Covid mette a rischio le tradizionali mete di vacanze fuori dall’Italia (che per il momento è ancora interamente verde). Luoghi di villeggiatura che con le prime riaperture avevano iniziato e ripopolarsi di turisti stranieri che però ora rischiano di restare bloccato in caso di positività verificata. Come già avvenuto in Grecia e Malta.

 

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Una confusione totale, Paesi che riaprono le frontiere e Paesi che le chiudono. Oggi aperte, domani chiuse: e quindi ci si può trovare, una volta all'estero, in una situazione che al momento della partenza era diversa. Per esempio, da oggi i visitatori dell'Unione europea in possesso del certificato digitale Covid dell'Ue potranno nuovamente recarsi in Irlanda per turismo e per accedere al Paese sarà necessario compilare il modulo Passenger Locator Form (Plf), indicando quale documento si possiede tra quelli richiesti: certificato di vaccinazione; certificato di guarigione da Covid-19 negli ultimi 6 mesi; risultato di test Rt-Pcr negativo effettuato entro 72 ore dall'arrivo.

 

Il certificato digitale Covid dell'Ue può essere utilizzato come prova per tutte e tre le condizioni sopra indicate. Il Plf del passeggero sarà controllato prima della partenza per l'Irlanda dal vettore interessato e ai visitatori potrebbe essere chiesto di fornire il certificato indicato sul modulo. All'arrivo in Irlanda, verranno effettuati controlli a campione su certificati digitali Covid, altri documenti di vaccinazioni e test Rt-Pcr negativi. Tourim Ireland avverte che «l'introduzione di questi controlli aggiuntivi potrebbe causare qualche disagio, con conseguenti possibili ritardi per visitatori, ed è pertanto opportuno concedersi più tempo sia per la partenza sia per l'arrivo». Quindi, in Irlanda sì da oggi. Ma tra una settimana, se ci sarà un aumento dei contagi, cosa succederà?

Vacanze, cosa accade in Spagna

Perché il rischio è che ci sia un'esplosione di contagi, e allora le cose potrebbero complicarsi terribilmente. E' quello che sta accadendo in Spagna proprio in questi giorni. E non solo in Spagna e principalmente in Catalogna. Anche dalle Baleari alla Grecia, il Portogallo, Malta e Dubai: sono diverse le mete turistiche in tutto il mondo dove si sta registrando un aumento di casi di Covid-19, complice la variante Delta. E sono molti anche gli italiani che si trovano in queste aree e che stanno affrontando le difficoltà legate all’impossibilità di ritornare in patria. Ma andiamo con ordine, cominciando dalla Spagna. C'è preoccupazione in Catalogna per l'aumento dei ricoveri di malati di Covid in terapia intensiva: secondo gli ultimi dati forniti dalle autorità della regione — la più colpita attualmente da quella che i media iberici definiscono la «quinta ondata» di contagi — è già stata superata la soglia dei 300 posti letto in reparti di questo tipo (adesso sono 307). Un dato questo che desta allerta anche per il fatto che nel periodo estivo ci sono meno medici e infermieri disponibili per le vacanze. «Si tratta soprattutto di persone non vaccinate o che non hanno completato il ciclo», ha spiegato oggi a radio Cadena Ser l'assessore catalano alla Salute, Josep Maria Argimon. «Uno su cinque è under 40 anni», ha aggiunto. L'epidemiologo dell'Ospedale del Mare di Barcellona, Juan Pablo Horcajada, ha commentato alla televisione pubblica nazionale Tve che si osserva un numero molto più elevato di ricoveri in reparti ordinari rispetto a quelli in terapia intensiva, visto che molti sono giovani. Tuttavia, ha aggiunto, il numero dei contagi è tale che sta «bloccando» l'attività normale dell'ospedale, una situazione che «ricorda» l'impatto della pandemia nella primavera del 2020. Horcajada ha invitato la popolazione a considerare «l'autoconfinamento» per contribuire alla riduzione dei contagi, dovuto al fatto che attualmente sono in vigore meno restrizioni rispetto ad altri momenti della pandemia e che la sola vaccinazione dei giovani non è sufficiente.

 

Entro fine luglio i pazienti in terapia intensiva potranno essere 400 o 500. In alcune dichiarazioni Gemma  Craywinckel, direttrice di CatSalut, l'ente preposto alla gestione del sistema di prestazioni sanitarie pubbliche della Comunità catalana, ha indicato che si attende l'arrivo un nuovo picco della pandemia a fine luglio «e non è un picco ottimistico, si parla di pazienti critici che possono essere tranquillamente collocati tra i 400 e i 500», rispetto ai 297 presenti ora nelle terapie intensive. La responsabile ha assicurato che, in questo momento in cui parte del personale sanitario è in vacanza, «400 pazienti (Covid in terapia intensiva) hanno lo stesso peso di 600 in un altro momento», quindi il sistema sanitario è molto sotto stress. La preoccupazione è alta in Catalogna, dove i pazienti in terapia intensiva sono passati da 114 registrati il 1 luglio a 297 di ieri, secondo gli ultimi dati disponibili. Senza raggiungere una situazione così grave, anche altre comunità come Galizia, Cantabria, Paesi Baschi e Madrid hanno registrato un aumento dei ricoverati in intensiva nelle ultime 24 ore. A Barcellona e in altri 161 comuni della Catalogna entrerà in vigore da oggi un coprifuoco notturno dall'una alle sei. La Corte Superiore di Giustizia della Catalogna ha infatti autorizzato la richiesta formulata dal governo locale per cercare di fermare la diffusione del coronavirus. In Catalogna è già stato ripristinato il divieto di assembramento tra più di dieci persone e di prolungare gli eventi pubblici oltre mezzanotte e mezza.

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Eppure è boom di prenotazioni di voli dal Regno Unito alla Spagna dopo la decisione di Londra di sopprimere l'obbligo di quarantena per coloro che rientrano dal Paese iberico e hanno già completato il ciclo di vaccinazione contro il covid: dall'annuncio del governo britannico di questa decisione, gli acquisti di biglietti aerei Gb-Spagna sono aumentati del 400%, secondo fonti dell'associazione spagnola delle compagnie aeree (Ala). Ma il governo britannico, a fronte dei dati, ha deciso di inserire di nuovo le isole Baleari - che includono le mete turistiche di Ibiza, Maiorca e Minorca - nella lista arancione (o ambra) a partire da oggi. Questo significa che i viaggiatori provenienti dall'arcipelago spagnolo, particolarmente frequentato dai britannici durante l'estate, dovranno auto-isolarsi una volta tornati in patria. E in Regno Unito, dove la variante Delta spinge i contagi a colpi di decine di migliaia di nuovi positivi - oltre 50 mila al giorno, un record da gennaio - il governo ha deciso di mantenere la quarantena per i britannici che rientrano dalla Francia, anche se vaccinati, a causa della «persistente presenza» di casi della variante Beta, quella identificata per la prima volta in Sud Africa. Insomma, un vero cao di regole, davvero difficili da seguire e con il rischio di restare bloccati. E nel frattempo sono più di 2,3 milioni le persone arrivate in Spagna dall'estero a giugno, mese in cui è stato introdotto il pass verde covid nel Paese iberico e durante il quale sono state soppresse o allentate alcune restrizioni applicate ai viaggi internazionali. Il Paese da cui sono arrivati più visitatori in Spagna a giugno è la Germania (più di mezzo milione di arrivi). Seconda la Francia, mentre L'Italia è terza (più di 200.000 passeggeri, circa il 9% del totale). I visitatori italiani si sono recati principalmente alle Baleari e a Madrid.

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E dopo la Catalogna (e Valencia), a reintrodurre il coprifuoco di fronte alla preoccupante impennata di casi è l'isola greca di Mykonos, gettonatissima destinazione turistica e meta del divertimento. Oltre al divieto di circolazione notturna tra l'una e le sei del mattino, a Mykonos le autorità greche hanno deciso il divieto di mettere musica per bar, club e ristoranti. Le nuove regole saranno in vigore, per ora, fino al 26 luglio. Ma le difficoltà non sono limitate solo a Mykonos, ma anche ad altre isole greche. A Ios sono bloccati una quindicina di diciottenni veneziani che avevano scelto l'isola per festeggiare la maturità. I giovani, che hanno deciso di mettersi in auto isolamento, non sanno quando potranno far rientro, come hanno spiegato le famiglie. Cluster con italiani coinvolti si registrano anche a Corfù. Stessa sorte anche per molti giovani, partiti per Dubai sognando una di quelle esperienze che lasciano il segno. In tutto sono oltre 300 gli studenti italiani minorenni, partiti il 30 giugno per una vacanza studio messi in quarantena nei campus dopo che 11 di loro sono risultati positivi al Covid-19. Il contagio sarebbe avvenuto durante la visita ad un mercato. E ora devono trascorrere dieci giorni chiusi nelle proprie camere, in isolamento.

I numeri preoccupano anche in Olanda, dove si vedono gli effetti delle riaperture volute dal governo a fine giugno, per le quali il premier Mark Rutte ha chiesto scusa alla popolazione, facendo marcia indietro e chiudendo nightclub e discoteche. Le infezioni nei Paesi Bassi sono cresciute del 500% nell'ultima settimana e hanno portato il tasso di positività al 13,4%, trainate dalla variante Delta. Si tratta del maggior incremento registrato da giugno del 2020. Le autorità dei Paesi Bassi, inoltre, nei giorni scorsi hanno riportato un notevole aumento di casi tra studenti di ritorno da Palma di Maiorca (Spagna) e dall'Algarve (Portogallo). Tutti hanno riferito la partecipazione ad attività di svago, come eventi organizzati su larga scala, concerti e feste. Stessa

Aumento dei contagi anche in Croazia, Paese molto frequentato dai turisti italiani. La costa croata non è più zona verde Covid, nella mappa dell'ultimo rilevamento del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie appare infatti colorato di arancione tutto il territorio che si affaccia sull'Adriatico, segnalando così un innalzamento della diffusione del virus. Proprio la scorsa settimana tre studenti di Recanati, tornati dalla vacanza in Croazia dove erano stati per festeggiare la maturità, sono risultati positivi, mentre i loro amici sono stati messi in isolamento domiciliare. L'aumento dei contagi non ferma però i vacanzieri che dal Friuli Venezia Giulia si mettono in auto per recarsi in Croazia e godersi qualche giorno di sole e mare. Ma l'inasprimento dei controlli da parte della Slovenia complica decisamente le cose: lunghissime le code registrate in questi giorni ai diversi valichi di confine, dove i controlli documentali sono serratissimi. Tempi di attesa destinati ad allungarsi inevitabilmente durante il weekend.

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Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 14:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA