Lo stupro come arma di guerra. Riecheggiano in Ucraina i drammi delle guerre balcaniche, degli stupri usati per fiaccare la resistenza della popolazione che resiste all'invasione russa.
Lo racconta ad Adnkronos da Kiev l'avvocato Yuliia Anosova, che «da quando è iniziata la guerra la nostra hot line nazionale raccoglie le denunce delle violenze subite dalle donne ucraine da parte dei soldati russi». Violenze che avvengono «soprattutto nelle zone che sono sotto il controllo dei russi» Lo stupro, quindi, «usato come arma di guerra». C'è «una differenza rispetto al 2014, al 2015, quando le violenze sessuali venivano perpetrate nei centri di detenzione dell'est dell' Ucraina per estorcere informazioni». Oggi «sono i militari a commettere gli stupri e sono più violenti, non c'è alcun controllo».