L'Ucraina sta vincendo la guerra? I segreti, dalla strategia all'effetto Zaluzhnyi (il generale che ha sconvolto i russi)

Lo stratega dietro tutti i successi militari di Kiev ha 48 anni ed è stato nominato nel suo attuale ruolo dal presidente Volodymyr Zelensky a luglio dell'anno scorso per svecchiare le forze armate dell'Ucraina

Sabato 9 Aprile 2022 di Francesco Padoa
L'Ucraina sta vincendo la guerra? I segreti dalla strategia a Zaluzhnyi, il generale che ha sconvolto i russi

All'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina nessuno, da Washington a Bruxelles, avrebbe scommesso sul successo dell'esercito di Kiev. Nessuno tranne Valeriy Zaluzhnyi, il comandante in capo delle forze armate ucraine, che da due mesi sta guidando la loro straordinaria resistenza alla brutale offensiva di Mosca. Lo stratega dietro tutti i successi militari di Kiev ha 48 anni ed è stato nominato nel suo attuale ruolo dal presidente Volodymyr Zelensky a luglio dell'anno scorso per svecchiare le forze armate dell'Ucraina. «Bisogna allontanarsi dalla guerra per mappe, dalle battaglie in stile....1943», aveva dichiarato Zaluzhnyi in un'intervista di due anni fa.

Ironia della sorte, il generale sta combattendo un nemico che sembra uscito invece dalla Seconda guerra mondiale.

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Davide contro Golia

La resistenza dell'Ucraina dunque può, fino ad oggi, essere considerata un successo, che mette in luce una strategia illuminante, grazie alla quale Davide sta mettendo alle corde Golia: uno Stato più piccolo sta riuscendo a sopravvivere a uno più grande e molto più potente. «Le battaglie rivelano più di quanto decidano. Le battaglie in cui il risultato è veramente in palio sono rare, e le battaglie che si rivelano decisive per il raggiungimento di un obiettivo politico sono ancora più rare», osserva sul magazine “The Atlantic” Phillips Payson O'Brien, professore di studi strategici presso l'Università di St. Andrews in Scozia. «Invece, le battaglie dimostrano quanto efficacemente i combattenti abbiano pianificato, preparato ed eseguito prima dell'inizio dei combattimenti. Il risultato di una battaglia mostra non solo quanto siano ben assestate le parti, ma anche come la guerra potrebbe svolgersi in futuro. In questo senso, l'esito della battaglia di Kiev non è mai stato messo in dubbio. I preparativi di Russia e Ucraina per la sfida militare hanno sostanzialmente preordinato il risultato. Ma la battaglia di Kiev rivela parecchio sul perché l'Ucraina ha fatto molto meglio nella guerra di quanto molti analisti avessero previsto».

Il generale Zaluzhnyi, l'"indistruttibile"

E merito di ciò è appunto anche del comandante Valeriy Zaluzhnyi. Nato in una famiglia di militari, infanzia nella città della madre Chernihiv, da piccolo sognava di diventare anche solo un soldato semplice e oggi è il “generale di ferro” o “l'indistruttibile”, come lo chiamano in patria dove lo considerano già un eroe. Zaluzhnyi incarna una generazione di militari che si sta preparando alla guerra totale contro la Russia dal 2014. Quelli che si sono fatti le ossa per otto anni nel Donbass e, quando non erano al fronte, sono andati ad addestrarsi in Europa con le forze della Nato. Da queste esperienze è uscito un gruppo di professionisti dell'esercito che, privi della rigida impostazione sovietica dei loro predecessori, in queste settimane sono riusciti a spiazzare le forze di Mosca con uno stile di guerra più agile, decentralizzato e creativo.

Strategia calibrata

«Come e perché le forze ucraine hanno superato le aspettative è forse la storia più importante di questa guerra», sottolinea ancora il professor O'Brien. La modalità di guerra ucraina è una strategia coerente, intelligente e ben concepita per combattere i russi, ben calibrata per trarre vantaggio dalle specifiche debolezze russe. Ha permesso agli ucraini di mantenere la mobilità, ha aiutato a costringere i russi in posizioni statiche per lunghi periodi complicando la loro logistica, ha imposto ai russi a forti perdite per logoramento e, nella battaglia di Kiev, ha portato a una vittoria che ha determinato la riformulazione del finale politico dell'invasione russa. L'originale tentativo massimalista russo di impadronirsi di tutta l'Ucraina è stato drasticamente ridimensionato a uno sforzo molto più limitato volto a conquistare il territorio nell'est e nel sud del paese.

I punti chiave

Ecco alcune delle peculiarità fondamentali, come spiega O'Brien, che hanno caratterizzato lo stile di guerra dell'esercito in azione a Kiev e in tutto il paese. Primo: contrastare e limitare la supremazia aerea sull'area di battaglia; poi impedire ai russi il controllo di molte città, complicando le comunicazioni e la logistica dell'esercito nemico; quindi costringere le forze russe a sparpagliarsi lungo le strade in colonne difficili da sostenere; infine attaccando quelle colonne da tutti i lati.

La mobilità ucraina

«Impedire ai russi di avere una superiorità aerea è la base del successo ucraino. Non concedere il controllo dei cieli consente alle forze ucraine di manovrare mentre rende nervose le forze russe per il fatto che potrebbero essere soggette all'assalto aereo ucraino». L'aviazione russa è troppo grande e le forze russe sono ben dotate di sistemi antiaerei - ma il piano di Kiev ha reso la vita difficile agli invasori. L'esercito ucraino ha impedito alla Russia di ottenere il controllo dello spazio aereo ucraino combinando una gamma di sistemi, tra cui un piccolo numero di velivoli MiG ad ala fissa altamente efficaci, sistemi antiaerei avanzati e una pletora di armi antiaeree portatili, come i missili Stinger. Gli aerei russi possono bombardare le postazioni ucraine, ma questi sono riusciti a mantenere la mobilità per le loro forze, hanno trasformato le loro città in fortezze e posti di blocco, complicando la logistica e le comunicazioni russe.

Vittorie fondamentali

In un annuncio dettagliato sulla vittoria ucraina nella battaglia di Kiev, il ministero della Difesa ha osservato che la capitale è stata «in gran parte salvata dagli eroici combattenti nelle regioni di Chernihiv e Sumy». Queste due città si trovano a cavallo dei principali sistemi stradali che vanno da nord-est a Kiev, ed entrambe le città hanno resistito. Conservando il controllo di queste città, e quasi tutte le altre vicino ai confini di Russia e Bielorussia, gli ucraini hanno reso impossibile per la Russia spostare le truppe su rotaia nel cuore dell'Ucraina. Le truppe russe possono ancora spostarsi su strada, ma dover evitare le città controllate dall'Ucraina le costringe a seguire rotte più lunghe e più complicate. E tra l'altro queste postazioni che sono rimaste nelle mani ucraine fungono anche da base per lanciare attacchi dietro le linee russe.

Russi nel fango

Avendo complicato la logisticica dei russi, gli ucraini hanno quindi potuto attaccarli e colpirli lungo le strade mentre avanzavano. Tra l'altro invadendo il Paese in questa stagione, i militari di Mosca si sono trovati ad dover avanzare in piccole strade asfaltate, per evitare i terreni fangosi dove i bliandati si sarebbero (e si sono) impantanati. E questo ha limitato ulteriormente la loro capacità di movimento. Con i loro nemici in posizioni così vulnerabile, gli ucraini hanno quindi lanciato attacchi alle lunghe colonne russe. Attacchi sotto varie forme diverse, tra cui la potenza aerea (i più famosi i droni Bayraktar di fabbricazione turca), le forze speciali, l'artiglieria a lungo raggio.

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Putin alla ricerca di nuove forze

Le vittime causate dagli attacchi dell'Ucraina hanno ostacolato i tentativi russi di accumulare forze sufficienti per assaltare Kiev. Sebbene i russi abbiano cercato di avanzare su tre diversi sistemi stradali, da Sumy, Chernihiv e il nord-ovest, la resistenza ucraina ha impedito che accumulassero forza sufficiente per circondare, per non parlare dell'assalto, Kiev. Tutte e tre le linee di attacco sono state ora chiuse e le forze russe sono in ritirata. Ed è per questo che Putin continua a radunare quante più persone possibili in tutto il mondo che possono tenere in mano armi, comne ha dichiarato nei giorni scorsi il presidente ucraino Zelensky durante un discorso al Parlamento. «La Russia ha lanciato tutte le forze combattenti del suo esercito da tutto il suo territorio fino all'Estremo Oriente per impadronirsi dell'Ucraina, ma non sono bastate. Ecco perché sta radunando quante più persone possibili in grado di impugnare armi per continuare l'aggressione contro l'Ucraina, cercando mercenari in tutto il mondo, inviando militanti di vari gruppi terroristici di fatto e cosiddetti eserciti privati, creati da alcuni funzionari russi. Tra coloro che sono stati catturati dal nostro esercito c'erano assassini molto esperti, di neppure venti anni». Forse anche minorenni.

Armi "leggere" ma vincenti

Invece di attaccare direttamente le pesanti formazioni russe di grandi carri armati e artiglieria, gli ucraini stanno usando dall'inizio della guerra armi leggere e manovrabili per sfruttare le vulnerabilità russe. Usando armi portatili azionate da piccoli gruppi di soldati, hanno regolarmente messo fuori uso carri armati e camion russi. Ciò non solo ha indebolito le forze di Mosca sul campo, ma ha anche allungato le loro linee logistiche, creando grossi problemi per il rifornimento di carburante e di munizioni: il numero di mezzi russi che sono stati abbandonati intatti ma senza carburante è sorprendentemente elevato.

Strategia contro tecnologia

«Usando le forze leggere in questo modo, gli ucraini hanno dimostrato che anche in una guerra convenzionale una forza più piccola può combattere e anche bloccare un nemico più grande e tecnologicamente avanzato», osserva O'Brien. Gli ucraini non hanno commesso l'errore di sopravvalutare i russi, tuttavia non hanno ancora vinto la guerra. Con la sconfitta nella battaglia di Kiev, i russi hanno iniziato a concentrarsi nell'est e nel sud dell'Ucraina, sperando di creare un perimetro difensivo che gli ucraini dovranno attaccare se sperano di riconquistare il territorio perduto. E l'esercito ucraino dovrà continuare la leggera guerra di logoramento. E ciò probabilmente non si tradurrà in una rapida fine della guerra, ma offre la possibilità di prosciugare la volontà politica e militare russa, consentendo all'Ucraina di raggiungere molti dei suoi obiettivi nei negoziati.

L'aiuto dell'Occidente

Ma tutto è nelle mani e nella testa del generale Zaluzhnyi. Che, a differenza dei generali “star” americani, Norman Schwarzkopf - che ha guidato le truppe americane nella prima guerra del Golfo - e David “The King” Petraeus - eroe della guerra in Iraq - non ama le luci della ribalta internazionale che ha lasciato sin dall'inizio della guerra al presidente Zelensky. Quasi nessuna intervista da febbraio, pochissime apparizioni pubbliche, comunica solo con i post sul suo account Facebook. Alcuni sono sono brevi aggiornamenti operativi, altri sono messaggi di ringraziamento a medici, truppe e popolo ucraino. «Le forze armate dell'Ucraina sono lo scudo dell'Europa», aveva scritto il 22 marzo. «Il prezzo della libertà è alto. Ricordalo!», una settimana dopo.

E ancora il 2 aprile: «Gli ucraini hanno dimenticato di avere paura. Il nostro obiettivo è vincere». L'ultimo post, più lungo, è del 3 aprile e riferisce della sua telefonata con il capo dello stato maggiore congiunto americano, Mark Milley. Al generale statunitense il comandante ucraino ha espresso la gratitudine di Kiev per il sostegno ma ha ribadito la richiesta un maggiore appoggio militare. «Con l'aiuto dell'Occidente possiamo eliminare il male. Perché non vogliamo che quello che è successo in Ucraina accada anche in Europa: l'uccisione di donne e bambini, la demolizione delle infrastrutture», ha scritto “l'indistruttibile”, ribadendo che le forze da lui guidate sono «pronte ad eliminare il male. L'umanità ha la possibilità di vivere in pace. Spero che tutto il mondo si renda conto di questo».

Ultimo aggiornamento: 17:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA