C'è chi dice «no». In Ucraina è stato registrato un altro episodio di diserzione delle truppe russe. È successo a Sumy, città a est di Kiev dove si sta combattendo dall'inizio della guerra.
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Il secondo rifiuto dei militari
«Questo è il secondo caso di rifiuto organizzato dell'esercito russo di prendere parte al genocidio degli ucraini durante la guerra - scrive l'agenzia di stampa Unian citando il capo dell'amministrazione militare regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytskyi -. Durante una conversazione con uno dei comandanti si è saputo che né lui né i suoi combattenti hanno alcun desiderio di combattere in Ucraina».
Le condizioni dell'esercito russo in Ucraina sono, in alcuni casi, drammatiche. I militari sono stati inviati per la "missione speciale", senza conoscere i veri obiettivi dell'attacco. Non sono organizzati con i rifornimenti e hanno carenze di carburante, munizioni e cibo. Quest'ultimo fatto li costringe a saccheggiare mercati e case dei civili ucraini. Il distretto di Sumy è tra quelli che sono stati più martoriati dalle truppe russe, perché rappresenta un corridoio che conduce a Kiev. Attualmente però, è ancora sotto il controllo dell'Ucraina.