Ucraina, video falsi, droni, attacchi cyber: la Russia mette in campo l'esercito della disinformazione

Mercoledì 16 Febbraio 2022 di Cristiana Mangani
Ucraina, video falsi, droni, attacchi cyber: la Russia mette in campo l'esercito della disinformazione

L'attacco militare sull'Ucraina da parte di Mosca non si è visto, sebbene gli Usa lo avessero annunciato con assoluta certezza.

Ma questo non vuol dire che la Russia non abbia già avviato un altro tipo di guerra contro l'Ucraina, più sottile e sofisticata. Quella in cui Mosca riesce benissimo: la guerra ibrida, fatta di pressioni economiche, falsi allarmi, attacchi cyber. L’obiettivo di Mosca, riporta il Wall Street Journal citando fonti di Kiev, è indebolire l’Ucraina e seminare panico, provocando malcontento e proteste simili a quelle fomentate nell’Est del Paese nel 2014 per giustificare un intervento. La polizia ucraina ha ricevuto quasi 1.000 messaggi anonimi nel mese di gennaio, soprattutto via email, con falsi allarmi bomba in circa 10.000 luoghi, dalle scuole alle infrastrutture essenziali.

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A seminare il panico, dunque, non sono soltanto le armi. Qualche giorno fa un allarme bomba legato al terrorismo ha costretto l'Ucraina a evacuare buona parte delle scuole del paese, e anche l'aeroporto. La minaccia si è rivelata un bluff, ma l'effetto è stato devastante. Non c'è necessità di invadere quando le banche, le aziende sanitarie e le maggiori società del paese vengono colpite dagli hacker. E' una guerra di nervi, quella che è in corso, ed è già stata fatta scattare. Kiev prova a gettare acqua sul fuoco, criticando il "panico" creato tra la popolazione e nei mercati dalle decisioni di molti alleati occidentali di richiamare i propri cittadini e il personale non essenziale delle ambasciate.

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Anche la Russia si è detta «preoccupata» per la decisione dell'Osce di trasferire parte del proprio personale dall'Ucraina. Mentre “gli attacchi” colpiscono e mettono in crisi il traffico aereo. Nonostante la compagnia di bandiera olandese Klm abbia già interrotto i voli e i cieli ucraini siano di fatto evitati da molti vettori, con le compagnie assicurative che si defilano e un volo dal Portogallo a Kiev della compagnia locale SkyUp sia stato costretto sabato ad atterrare in Moldova per decisione della compagnia che lo operava, Kiev insiste nel non voler chiudere i suoi cieli. «Non ha senso e assomiglierebbe molto a un autoisolamento», ha detto Mykhailo Podolyak, consigliere della presidenza ucraina. Il governo si impegna a «prevenire i rischi per le compagnie aeree», ma allo stesso tempo sconsiglia di sorvolare il Mar Nero da lunedì a sabato, in concomitanza con la maxi-esercitazione navale russa.

In questo scenario le fake news e i video falsi rappresentano vere e proprie armi di distrazione di massa. Nei giorni scorsi è stato fatto circolare un video, attribuito alla propaganda russa, nel quale si vedono droni di fabbricazione turca in dotazione agli ucraini, immagini di edifici bombardati, cadaveri e attori che parlano russo e fingono di piangere per le vittime. Le immagini mostrano un attacco delle forze ucraine al Donbass, che se fosse stato vero, avrebbe potuto rappresentare il pretesto per un'invasione dell'ex repubblica sovietica. Episodio che non è mai successo. «Vogliono destabilizzarci dall’interno», sostiene Viktor Zhora, vicedirettore dei Servizi di protezione della Comunicazione di Kiev.

E infatti, la disinformazione sta trovando alimento sui social, in particolare su Tiktok, dove la ricerca “war Ukraine 2022” mostra 70 milioni di visualizzazioni dei video che rientrano nella categoria. Sempre sul tema: “Ukraine invasion 2022 live” con 23 milioni, e “Ukraine vs Russia war 2022” con 44 milioni. I video di Tiktok sono brevi e mostrano spezzoni di notiziari, più spesso sono gag montate direttamente dagli utenti, talvolta sono contenuti di propaganda russa. Ma il confine tra questi generi non è mai stato così labile, grazie alle peculiarità dell’app che ha catturato il cuore – e il tempo – della generazione Z e dei giovanissimi. Il Levada Center ha rilevato che la metà dei russi incolpa l’Ucraina e la Nato per l’escalation in corso, mentre solo il 4% ritiene sia opera del Cremlino. Una linea che trapela anche dalle emittenti filorusse sparse per l’Occidente, come riporta la task force europea contro la disinformazione EUvsDisinfo, e salta fuori anche su TikTok, tra contenuti e commenti.

La massa di informazioni che circolano è incontrollabile, ma raggiunge comunque l'effetto di destabilizzare, soprattutto perché arriva ai giovani che non hanno gli strumenti per valutare quanto siano concrete e autentiche le notizie fatte circolare. Un'infosfera così inquinata è già una vittoria per il Cremlino, anche se non ci ha messo mano direttamente.

In una intervista recente James Woolsey, oggi professore e direttore della Cia dal 1993 al 1995, ha spiegato che «oltre all’attacco di terra, Mosca sarebbe anche in grado di provocare una Pearl Harbor elettromagnetica, facendo esplodere un ordigno atomico per generare un impulso capace di far saltare il nostro sistema elettrico». Anche qui, secondo Woolsey, la partita prevede una dissimulazione: «Non condurrebbe l’attacco direttamente, ma farebbe un’operazione “false flag”, per poi scaricare la colpa su altri. Potrebbero usare un gruppo terroristico, uno stato canaglia tipo la Bielorussia, o magari fingere che sono stati gli ucraini». Qualcosa che, in passato, è già avvenuta, visto che i russi hanno lasciato al buio l'Ucraina per un lungo periodo.

Ultimo aggiornamento: 16:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA