Azovstal, ore cruciali. «È circondata dai tank». Zelensky: ripresi oltre 1.200 chilometri di confine

Acciaieria sotto attacco. L’Ucraina: «Un blitz causerebbe molte perdite»

Mercoledì 11 Maggio 2022 di Mauro Evangelisti
Ucraina diretta, Draghi: «Putin non è più Golia, non è invincibile. Ora chiedersi come arrivare alla pace»

Johnson dice che il Regno Unito è pronto a un intervento militare se Putin attaccherà Svezia e Finlandia; Mosca ribatte minacciosa che osserva con molta attenzione il processo di adesione alla Nato dei due Paesi scandinavi. A Sud l’esercito di occupazione di Putin prosegue nell’opera di russificazione, tanto da preparare la procedura di annessione di Kherson, la diffusione del rublo e il rilascio di passaporti russi ai cittadini dell’area. Proprio ieri sera nell’area e nella vicina Mykolaiv sono state udite forte esplosioni, segnalati lanci di missili da parte dei russi. Intanto, le due repubbliche fedeli al Cremlino, Lugansk e Donetsk, hanno bloccato sia Facebook sia Instagram. Ma è sempre a Mariupol che si vivono ore drammatiche.

Assedio

Sul destino dei mille soldati ucraini asserragliati all’interno delle acciaierie Azovstal, in buona parte feriti e senza cure, si sta giocando una doppia partita. I russi fanno sapere: «Ormai non ci sono più civili all’interno, possiamo entrare e spazzarli via». I bombardamenti continuano, stanno avanzando anche i carri armati e ieri dall’area industriale si è alzata una gigantesca colonna di fumo. Dall’altra parte, per gli ucraini ieri sera ha parlato il numero due dello stato maggiore, il generale Oleksiy Hromov, che ha proposto una analisi molto brutale sull’ipotesi di organizzare un’operazione militare per liberare i soldati sotto assedio nei sotterranei delle acciaierie: «Ad oggi, una simile azione richiederebbe un considerevole numero di truppe perché i soldati ucraini si trovano ad una distanza di 150-200 chilometri».

Sintesi della giornata: «Azovstal viene attaccata, non solo dal cielo e con l’artiglieria, ma anche con i tank - spiega su Telegram il consigliere comunale Petro Andriushchenko - Tutti siamo in debito con i difensori di Mariupol». Se l’assedio al battaglione Azov è divenuto un evento simbolo di questa guerra, il quadro generale è meno enfatico e chiama in causa gli equilibri geopolitici.

Equilibrio

Gli americani stanno dicendo, da giorni, che la guerra è in una fase di stallo: le prossime settimane saranno quelle cruciali, ma il conflitto che potrebbe durare ancora a lungo. Gli ucraini provano a rinvigorire il morale della popolazione rilanciando alcuni risultati ottenuti. Ieri ha spiegato in una conferenza stampa il direttore del Dipartimento per la protezione delle frontiere di Stato, Leonid Baran: «Abbiamo ripreso il controllo di 1.200 chilometri di confine nelle regioni di Kiev, Sumy e Chernihiv. Per due terzi si tratta di confine con la Russia». A inizio invasione, l’avanzata delle colonne di mezzi militari di Putin verso Kiev sembrava inarrestabile, nei giorni successivi la situazione è cambiata, la resistenza ucraina ha prima fermato i russi, poi li ha costretti a tornare indietro. Ora anche il controllo delle frontiere è stato ripristinato. Zelensky sostiene anche che ci sono «buone notizie» dal Nord: «Le forze di occupazione vengono gradualmente allontanate».

Manovre

Secondo Vadym Denysenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino, intervistato dalla Cnn, «la Russia ha raggruppato circa 20 unità tattiche di battaglioni a Belgorod, vicina al confine ucraino, ed è preoccupata per la possibilità di contrattacchi ucraini. Temono la nostra controffensiva nella regione di Kharkiv, nel nord della regione di Kharkiv, per essere precisi». Siamo nel Nord-Est dell’Ucraina, dove gli ucraini hanno riconquistato (valore molto simbolico) il villaggio di Pitomnyk. A Sud l’esercito russo vuole provare a guadagnare posizioni, mentre nella regione del Lugansk, ha denunciato il capo dell’amministrazione regionale Sergiy Gaidai, «i soldati di Mosca hanno aperto il fuoco su Horske. L’edificio della scuola dove studiano bambini con bisogni speciali è stato colpito. E ieri sono state bombardate per quindici volte aree residenziali». Gaidai non ha parlato di vittime nella scuola.

Scandinavia

La guerra continua, ma in parallelo c’è la diplomazia al lavoro. Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, ieri era in visita in Svezia e Finlandia. I due paesi scandinavi stanno meditando di richiedere l’adesione alla Nato per prevenire azioni di Putin. Nel frattempo ieri, sia pure con formule differenti, Svezia e Finlandia hanno siglato un patto militare con Londra. Johnson ha spiegato: l’accordo del Regno Unito con la Finlandia, come l’analoga dichiarazione solenne sottoscritta con la Svezia, prevede la possibilità di assistenza militare diretta nel caso di un ipotetico attacco della Russia. «Nell’eventualità di un disastro, di un attacco a uno dei nostri Paesi, ciascuno interverrebbe per dare assistenza all’altro: assistenza militare inclusa, se richiesta». Il presidente finlandese Sauli Niinisto ha commentato l’ipotesi di richiesta di adesione alla Nato: «L’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato il quadro. La Russia ha dimostrato di essere pronta ad attaccare i paesi vicini e di conseguenza la Finlandia sta ora valutando di aderire all’Alleanza Atlantica». Ha aggiunto rivolto ai russi: «Siete voi che avete causato questo. Guardatevi allo specchio». Nella tappa a Stoccolma, Boris Johnson ha assicurato il sostegno al processo di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato. Quasi subito da Mosca sono giunti segnali di nervosismo: «La Russia segue da vicino qualsiasi sviluppo che possa incidere sulla configurazione della Nato ai suoi confini» ha detto, gelido, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, lanciando una sorta di avvertimento.

E il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, quello che si è fatto intervistare da una tv italiana per dichiarare che secondo lui Hitler era ebreo, tanto da costringere perfino Putin a presentare le scuse a Israele, ieri ha spiegato: «La Russia non vuole la guerra in Europa». Non è rassicurante, perché Lavrov aveva detto lo stesso prima dell’aggressione all’Ucraina e perché lui non la considera «guerra» ma «operazione militare speciale». Lavrov ha anche parlato dei futuri equilibri del pianeta: «Speriamo e ci aspettiamo che la finalizzazione della nostra operazione militare e il raggiungimento di tutti i suoi obiettivi contribuiscano a fermare i tentativi dell’Occidente di minare il diritto internazionale e di ignorare e violare i principi della Carta delle Nazioni unite, compreso il principio dell’uguaglianza sovrana degli Stati. Inoltre, costringerà l’Occidente a smettere di spingere per un cosiddetto ordine mondiale unipolare dominato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati». Ma non c’è nessuna trattativa tra Mosca e Kiev? «Sono in corso contatti tra Russia e Ucraina nell’ambito dei negoziati», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Ma Peskov qualche ora dopo ha aggiunto: «I negoziati proseguono, ma sono inefficaci». Le distanze restano profonde. Il presidente ucraino Zelensky ha prima osservato: «Siamo pronti a condurre i negoziati, i colloqui, purché non sia troppo tardi. Ma con ogni nuova Bucha, con ogni nuova Mariupol e nuove atrocità scompare il desiderio e la possibilità di negoziare, così come la possibilità di risolvere questo problema in modo diplomatico».

Obiettivi

In serata Zelensky ha alzato l’asticella spiegando che il conflitto sarà terminato quando l’Ucraina si vedrà restituire tutti i propri territori: «La guerra per il popolo ucraino finirà solo quando avremo indietro ciò che è nostro. Lo dico apertamente: non abbiamo bisogno di nient’altro... Vogliamo riportare la pace nel nostro Paese, nella nostra terra». E lo stato maggiore ucraino è convinto che il Cremlino non abbia rinunciato all’obiettivo di prendere Kiev. Oleksiy Gromov, vice capo dipartimento dello stato maggiore, ha spiegato: «Mosca punta a prendere Odessa, Mykolayiv e in parte Zaporizhzhya. Vuole corridoio terrestre verso la regione transnistriana della Moldova. Vuole conquistare il territorio dell’Ucraina centrale, compresa Kiev, per inscenare elezioni che diano il potere a forze filo-russe. Ma li fermeremo».

 

Ucraina, ultime notizie in diretta

Ore 20.40 - Ucraina bombarda la Russia. È di un morto e tre feriti il bilancio di un bombardamento delle forze ucraine su un villaggio nella regione russa di Belgorod, vicino alla frontiera. Lo riferisce il governatore, citato dall'agenzia Tass.

Ore 20.20Visto l'isolamento dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, che si trova a circa 150-200 km dalle linee ucraine, e la massiccia presenza di forze russe nell'area, un'eventuale operazione militare per cercare di liberare i combattenti asserragliati al suo interno sarebbe molto complessa e comporterebbe «perdite significative» per l'esercito di Kiev. Lo ha detto il numero due dello Stato maggiore di Kiev, Oleksiy Hromov, citato da Interfax Ukraine. L'ipotesi di un'azione militare è stata evocata oggi dal responsabile dell'intelligence del reggimento Azov, Ilya Samoilenko.

Ore 20.12«La situazione ad Azovstal è molto difficile. Sbloccare la situazione militarmente è impossibile». Ad affermarlo su 'Telegram' è la viceprmier dell'Ucraina Iryna Vereshchuk sottolineando che i militari ucraini nell'acciaieria di Mariupol «non vogliono arrendersi e questo merita rispetto». I russi, sottolinea, «non vogliono accettare la procedura di uscita» dei militari «e non ne siamo sorpresi. Il governo cerca ogni modo possibile per poter trovare la soluzione. Ad ora abbiamo proposto lo scambio: noi portiamo via tutti i feriti e liberiamo i prigionieri russi stando alle ordinarie regole di scambio. Sono in corso i negoziati», aggiunge.

Ore 19.40Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che la guerra con la Russia finirà quando l'Ucraina riguadagnerà i suoi territori, popolo, pace, libertà e scelta. Parlato ad un incontro online con gli studenti delle università francesi - riferisce Ukrinform -, Zelensky ha precisato che «la guerra per il popolo ucraino finirà solo quando avremo indietro ciò che è nostro. Ô vero. Lo dico apertamente: non abbiamo bisogno di nient'altro... Vogliamo riportare la pace nel nostro Paese, nella nostra terra». Zelensky ha poi sottolineato l'importanza della presenza della Russia al tavolo delle trattative.

Ore 18.33 -  Un attacco informatico a diversi siti italiani, tra cui quello del Senato e della Difesa, è in corso da parte di hacker russi. L'attacco, rivendicato dal collettivo filo russo 'Killnet', secondo quanto si apprende non avrebbe al momento compromesso le infrastrutture ma starebbe rendendo complicato l'accesso ai diversi siti.

Ore 17.55 - Un video pubblicato da Ukrinform mostra una colonna di denso fumo nero levarsi dall'acciaieria Azovstal. Sempre Ukrinform, citando il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, aveva parlato di un attacco non solo dal cielo e con l'artiglieria ma anche con i carri armati russi all'acciaieria e sul fatto che era divampato un incendio nel sito.

Ore 17.50«L'Europa è l'alleato degli Usa, quindi le sue visioni non sono in contrasto ma stanno cambiando e dobbiamo parlarne. È una riflessione preventiva, bisogna riflettere sugli obiettivi di questa guerra e poi decidere»: lo ha detto il premier Mario Draghi in merito alla guerra ucraina.


Ore 17.22 - Jill Biden ha chiesto a Vladimir Putin di «mettere fine a questa guerra brutale e senza senso». In un articolo scritto di ritorno dalla sua missione in Europa dell'est, la First Lady americana ha raccontato la sofferenza delle famiglie di profughi ucraini incontrati in Romania e Slovacchia e alla fine si è rivolta direttamente al leader del Cremlino dopo aver citato una frase del poeta Kahlil Gibran. «Più in profondità il dolore incide nel tuo essere, più gioia puoi contenere». La mia speranza è che questo sia vero per le madri che ho incontrato, ha scritto Jill. «Ma ciò può accadere solo quando questa guerra finirà».

Ore 17.11 - «La guerra ha cambiato fisionomia, inizialmente era una guerra in cui si pensava ci fosse un Golia e un Davide, essenzialmente di difesa disperata che sembrava anche non riuscire, oggi il panorama si è completamente capovolto, certamente non c'è più un Golia, certamente quella che sembrava una potenza invincibile sul campo e con armi convenzionale si è dimostrata non invincibile». Così il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo l'incontro con Biden alla Casa Bianca.

Ore 17.01 - «L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia è un pericolo per la stabilità e la pace non solo in Europa ma in tutto il mondo». Lo ha detto il capo dello stato maggiore congiunto Usa, il generale Mark Milley, in un'audizione alla Commissione bilancio della Camera con il capo del Pentagono, Lloyd Austin. Il generale ha sottolineato che gli Stati Uniti sono pronti a «difendere gli alleati della Nato e sconfiggere chi li minacci o minacci la sicurezza americana».

Ore 16.06 - L'acciaieria Azovstal «è attualmente attaccata dagli invasori russi non solo con aerei e artiglieria, ma anche con carri armati che stanno cercando di sfondare». Lo riporta Ukrinform citando il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, su Telegram. «Ora l'Azovstal viene attaccata non solo dal cielo e con l'artiglieria, ma anche con i carri armati. Sul sito c'è un incendio», ha annunciato Andryushchenko.

Ore 15.42 - Le repubbliche filo-russe di Lugansk e Donetsk nell'Ucraina orientale hanno annunciato di aver bloccato l'accesso a Facebook e Instagram. Lo riporta il Guardian precisando che la mossa allinea tali repubbliche alla politica russa nei confronti dei social network. «L'accesso alle risorse informative della società americana Meta, che consente appelli alla violenza contro gli utenti di lingua russa sui suoi social network, è già stato bloccato - ha affermato il ministero delle comunicazioni dell'a repubblica di Donetsk -. Alla luce di ciò, l'accesso ai social network Facebook e Instagram è bloccato sul territorio della repubblica».

Ore 15.35 - Il ministero della Difesa russo ha detto di avere le prove che il Pentagono ha partecipato ad «esperimenti biologici su pazienti di ospedali psichiatrici vicino a Kharkiv», in Ucraina. Lo riferisce la Tass. Negli esperimenti, aggiunge il ministero, sono coinvolti anche Germania e Polonia e le compagnie Pfizer, Moderna e Merck.

Ore 14.32 - Dopo la fine della guerra in Ucraina, che Sergei Lavrov continua a chiamare «operazione militare speciale», «quando saranno stati raggiunti gli obiettivi prefissati», «l'Occidente deve smettere di violare la Carta delle Nazioni Unite, promuovere il cosiddetto mondo unipolare dominato dagli Stati Uniti e dai loro alleati» Dopo il suo arrivo a Muscat, il ministro degli Esteri russo, ha spiegato di aver informato nei dettagli gli interlocutori dell'Oman sugli sviluppi in Ucraina e «la frattura geopolitica che riguarda questa situazione».

Ore 14:14 - L'esercito ucraino libererà Kherson. Lo ha scritto su Twitter Mykhailo Podoliak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. L'unico ricorso che i Gauleiter della regione di Kherson possono preparare - ha scritto - è una richiesta di grazia dopo la sentenza del tribunale. Gli occupanti potrebbero chiedere di unirsi almeno a Marte o a Giove. L'esercito ucraino libererà Kherson, indipendentemente dai giochi di parole inventati dagli occupanti«. Podialak ha così risposto alle informazioni diffuse dai media russi riguardanti il vice capo dell'amministrazione militare-civile regionale occupante di Kherson Kirill Stremousov, sulla sua intenzione di fare appello al presidente russo Vladimir Putin affinché unisse la regione di Kherson alla Russia.

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Ore 14:04 - Londra sosterrà la Svezia e la Finlandia in caso di attacco. Lo ha detto il Primo ministro Boris Johnson intervenendo nel dibattito sull'opportunità che le due nazioni scandinave aderiscano alla Nato. Johnson è arrivato in Svezia dove ha firmato una dichiarazione di solidarietà politica, dopodiché si sposterà in Finlandia dove è previsto siglerà un analogo documento, riporta la BBC. «Siamo fermi e inequivocabili nel nostro sostegno sia alla Svezia che alla Finlandia e la firma di queste dichiarazioni di sicurezza», ha affermato il Premier britannico.

Ore 14.06 - «Dobbiamo ripristinare il dialogo e portare la Russia al tavolo dei negoziati. Siamo pronti a parlare, speriamo non sia troppo tardi». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rispondendo in collegamento video alle domande degli studenti di Sciences-Po.

Ore 12:19 - Il governo della regione meridionale di Kherson chiederà al presidente russo Vladimir Putin di renderla parte della Federazione russa. Lo ha affermato il vice capo dell'amministrazione Kirill Stremousov citato dalla Tass.

Ore 12.15 - Lavrov: la Russia non vuole una guerra in Ue

La Russia non vuole una guerra in Europa mentre l'Occidente sostiene che la Russia debba essere sconfitta. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov citato dall'agenzia Tass.

Ore 10.47 - Mogli soldati Azov dal Papa

L'incontro con il Papa è stato «un momento storico. Speriamo tutti insieme che questo possa aiutare a salvare i nostri mariti, i soldati che sono nella Azovstal a Mariupol. Noi speriamo che questo incontro ci dia una chance per salvare le loro vite». Così Katarina e Yulia, due mogli dei soldati del battaglione Azov che hanno appena incontrato Papa Francesco e che sperano che sia data ai loro soldati la possibilità di evacuare dall'acciaieria.

Ore 9.55 - Kiev: colpita scuola per bambini disabili in Luganks

I militari russi hanno sparato su un istituto per bambini con disabilità che hanno bisogno di sostegno nella regione di Lugansk. Lo rende noto il capo dell'amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai citato da Ukrinform. «I soldati di Mosca ieri hanno aperto il fuoco su Horske. L'edificio della scuola speciale della regione dove studiano i bambini con bisogni speciali è stato colpito. Grazie ai russi», ha affermato Gaidai. Ieri sono state bombardate per 15 volte aree residenziali e infrastrutture in tutta la regione. Il gasdotto principale di Sieiverodonetsk è stato danneggiato, la città è senza gas e anche in blackout.

Ore 9.40 - Kiev: preoccupazione Mosca per contrattacchi a Kharkiv

La Russia ha raggruppato circa 20 unità tattiche di battaglioni a Belgorod, città russa vicina al confine ucraino ed è preoccupata per la possibilità di contrattacchi ucraini. Lo ha affermato il consigliere del ministro dell'Interno ucraino Vadym Denysenko parlando con le Tv di Kiev, citato dalla Cnn. «Secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, i russi sono molto preoccupati per la nostra controffensiva nella regione di Kharkiv, nel nord della regione di Kharkiv, per essere precisi», ha detto Denysenko. Le unità russe, tuttavia, hanno abbastanza forza per un altro attacco nella zona, ha detto.

Ore 9.20 - Papa incontra mogli combattenti battaglione Azov

Al termine dell'udienza generale in Piazza San Pietro, al momento del cosiddetto "baciamano", papa Francesco incontrerà e saluterà stamane le mogli di due ufficiali del Battaglione Azov, l'unità militare ucraina i cui combattenti sono attualmente asserragliati nei cuniculi dell'acciaieria Azovstal di Mariupol, opponendo l'ultima irriducibile resistenza in una città ormai già in mano dei russi. Le giovani mogli dei militari di Azov hanno scritto nei giorni scorsi al Pontefice e a sorpresa è arrivato loro ieri l'invito per l'odierno incontro in udienza. Sono quindi presenti sul sagrato vaticano in attesa del saluto del Papa.

Ore 09.00 - Mosca: contatti Russia-Ucraina sui colloqui

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che i contatti tra Russia e Ucraina nella sfera dei colloqui procedono. «I contatti sono in corso», ha detto a Radio Sputnik citata dall'agenzia russa Tass.

Ore 08.44 - Putin a Donetsk: fiducia in vittoria con sforzi comuni

Il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con il capo della Repubblica Popolare (autoproclamata, ndr) di Donetsk Denis Pushilin per la festa nazionale della Repubblica di oggi, dicendo in un telegramma pubblicato sul sito del Cremlino di essere fiducioso in una vittoria. Lo riferisce la Tass. «Sono fiducioso che i nostri sforzi congiunti ci permetteranno di superare ogni ostacolo e ottenere una vittoria», si legge nel telegramma.

Ore 08.05 - Kiev: Mosca punta ad avanzare verso sud

Nel 77esimo giorno di guerra, l'esercito russo sta conducendo le ostilità più attive nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk, cercando di prendere piede nella direzione di Kryvyi Rih, in Ucraina meridionale: lo scrive lo Stato maggiore delle forze armate di Kiev nel rapporto della mattina citato dall'Ukrainska Pravda. «Il nemico non interrompe le operazioni offensive nella zona operativa orientale per stabilire il pieno controllo sul territorio delle regioni di Donetsk, Lugansk e Kherson e mantenere il corridoio terrestre tra questi territori e la Crimea occupata. La più grande attività degli occupanti si osserva nelle direzioni di Slobozhansky e Donetsk», afferma il documento. Secondo lo Stato maggiore, le unità russe stanno concentrando i loro sforzi per prevenire l'ulteriore avanzata delle truppe ucraine verso il confine e conducono attività di ricognizione a Nord e Nord-Est della città di Kharkiv.

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Ore 7.30 - Gb: Mosca potrebbe dominare nord-ovest Mar Nero

La Russia potrebbe dominare il Mar Nero nord-occidentale se fosse in grado di consolidare la sua posizione sull'Isola dei Serpenti. Lo afferma il rapporto di intelligence del Ministero della Difesa britannico, riportato dal Guardian. «I combattimenti continuano sull'Isola, con la Russia che cerca ripetutamente di rinforzare la sua guarnigione. L'Ucraina ha colpito con successo le difese aeree russe e le navi di rifornimento con i droni Bayraktar». Secondo il rapporto, «le navi di rifornimento di Mosca hanno una protezione minima nel Mar Nero occidentale, dopo la ritirata della Marina russa in Crimea in seguito alla perdita della Moskva». «Gli attuali sforzi della Russia per aumentare le sue forze sull'Isola dei Serpenti offrono all'Ucraina più opportunità di impegnare le truppe russe, ma se Mosca consolida la sua posizione sull'Isola con una difesa aerea strategica e missili da crociera di difesa costiera, potrebbe dominare il Mar Nero nord-occidentale».

Ore 06:15 - Amosov, il campione del mondo di Mma che combatte a Irpin

Yaroslav Amosov, 29 anni, è una leggenda vivente dello sport ucraino, uno fra i campioni in attività più amati nel suo Paese: detiene la corona iridata dei pesi welter nelle arti marziali miste, la disciplina conosciuta con la sigla Mma (Mixed Martial Arts). Per lui, questi, sono giorni particolari. Fino al 20 febbraio era in Thailandia per uno stage di allenamento per affinare le tecniche del Muay Thai, sport di combattimento considerato fra i più efficaci. E il 13 maggio a Londra avrebbe dovuto difendere la corona mondiale contro Michael Page. Dopo 26 vittorie consecutive, sognava di raggiungere il record assoluta di imbattibilità di un altro mito di questo sport, i 29 successi di fila di Khabib Nurmagomedov, lottatore russo. Quattro giorni prima dell'invasione ordinata da Vladimir, però, l'atleta ucraino è tornato in patria, a Irpin, teatro nelle scorse settimane di violenti combattimenti, per mettere in salvo la moglie e il figlio di 6 mesi. E si è arruolato nelle forze territoriali per difendere la sua famiglia, la sua casa, il suo paese. La storia di Yaroslav è stata raccontata dalla Cnn, che ha pubblicato una lunga e toccante intervista esclusiva. «incitamento alla violenza». 

Ore 06:13 - All’Eurovision standing ovation per gli artisti ucraini

Standing ovation all’Eurovision di Torino per l’Ucraina. Nella prima serata della prestigiosa competizione canora europea, Kalush Orchestra con la loro «Stefania» sono stati accolti da un boato del pubblico e si sono qualificati per la finale . Il gruppo ucraino è considerato uno dei favoriti per il successo.

Ore 06:12 - Attivista del gruppo Pussy Riot scappa dalla Russia

Masha Alyokhina, una delle componenti del collettivo di protesta Pussy Riot , è riuscita a fuggire dalla Russia, dove era scomparsa e dichiarata latitante dall’aprile scorso. Lo ha detto il suo avvocato all’agenzia Interfax. Secondo il New York Times, la donna, che si nascondeva nell’appartamento di un’amica a Mosca, sarebbe riuscita a fuggire travestendosi da addetta per la consegna del cibo a domicilio e poi è arrivata in Lituania. Alla fine di aprile un tribunale di Mosca aveva ordinato la carcerazione della Alyokhina, 34 anni, per avere violato i termini della libertà vigilata a cui era stata condannata nel settembre del 2021. Ma lei si era resa irreperibile. Il mandato di arresto era solo l’ultimo atto di una lunga vicenda giudiziaria cominciata con una prima condanna nel 2012 per teppismo aggravati dall’offesa a una confessione religiosa (quella ortodossa) per una protesta contro Putin avvenuta nella Chiesa di San Salvatore. Per quell’azione altre due attivisteerano state arrestate e condannate e successivamente amnistiate dalla Duma, ma contro il parere di Putin. 

Ore 06:09 - Biden: con Draghi ribadita forte e ampia partnership Usa-Italia

«Oggi pomeriggio ho incontrato il primo ministro italiano Mario Draghi alla Casa Bianca con il quale abbiamo ribadito la forte e ampia partnership tra Stati Uniti e Italia e abbiamo sottolineato il nostro continuo impegno nel sostenere l’Ucraina e imporre costi alla Russia». Lo ha scritto su Twitter il presidente americano Joe Biden a proposito dell’incontro a Washington con il presidente del Consiglio italiano.

Ore 06:06 - Pentagono: armi inviate all'Ucraina molto prima dell'invasione

Gli Stati Uniti hanno inviato armi all'Ucraina «molto prima dell'invasione» da parte della Russia. Lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, alla Fox news. «Gli Stati Uniti hanno detto a tutto il mondo quello che avevano visto fare alla Russia dallo scorso autunno: ammassare truppe al confine con l'intenzione di invadere l'Ucraina», ha detto il portavoce del ministero della Difesa. «Lo abbiamo detto forte e chiaro, da qui ma anche in giro per il mondo, soprattutto in Europa», ha aggiunto Kirby sottolineando che «non tutti ci hanno creduto. Ma avevamo ragione su ciò che la Russia stava per fare». 

Ore 06:04 - Servizi Usa confermano la morte di 8-10 generali russi

Anche gli Stati Uniti adesso confermano che dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono caduti diversi alti ufficiali di Mosca. Secondo il capo dei servizi di intelligence militare Usa, il generale Scott Berrier, 8-10 generali russi sono morti al fronte sotto il fuoco delle forze di Kiev. Il pesante bilancio è dovuto al «ruolo insolito» che i vertici militari di Mosca hanno svolto nella guerra contro l'Ucraina. «Invece di guidare le operazioni a distanza», ha spiegato Berrier, «i generali russi sono dovuti andare al fronte per assicurarsi che i loro ordini fossero eseguiti». Come ricostruito da Michele Farina in questo articolo, era dai tempi di Stalingrado che non si registrava un numero così alto di vittime fra i vertici delle forze armate russe.

Ore 06:02 - L’orrore dei cadaveri dei soldati russi abbandonati in strada

Decine di cadaveri lasciati ammassati in un vagone freezer, altri in strada: le autorità ucraine accusano le truppe di Mosca di aver lasciato i propri morti nelle zone che avevano occupato, senza preoccuparsi né di seppellirli, né di riportarli in patria. Nella precipitosa ritirata dai territori occupati nella prima fase della guerra, l'esercito russo ha preferito abbandonare i propri caduti.

Ore 05:52 - Camera Usa approva aiuti a Kiev per altri 40 miliardi di dollari

La Camera Usa ha approvato a stragrande maggioranza il nuovo pacchetto di aiuti - militari, economici e umanitari - all’Ucraina da 40 miliardi di dollari proposto dal presidente americano Joe Biden. I nuovi finanziamenti sono passati con 368 voti contro 57 e probabilmente sarà approvato dal Senato entro la fine della settimana.

 

Ore 05:45 - Intelligence Usa, la Russia potrebbe utilizzare armi nucleari

Vladimir Putin potrebbe considerare la prospettiva della sconfitta in Ucraina come una minaccia esistenziale per il suo regime e in questo caso potrebbe fare ricorso all’uso di armi nucleari. E’ il nuovo allarme lanciato dagli apparati Usa, nel corso di un’informativa resa da Avril Hainesal, direttore dell'intelligence, al Senato americano. Gli analisti prevedono una guerra lunga ed estenuante e in quest’ottica, qualora Putin dovesse aver paura di perdere il conflitto (ma anche il potere in Russia) potrebbe dare il via a una nuova escalation militare fino all’uso di armi nucleari, anche se al momento non ci sono segnali in questo senso.

Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 10:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA