Tanya a sei anni è morta sola, in agonia sotto le macerie. Kirill invece aveva 18 mesi: una foto ha mostrato il suo corpo avvolto in una coperta celeste, nelle braccia del padre che entra di corsa nel pronto soccorso dell'ospedale di Mariupol, era stato ferito in un bombardamento, i medici non sono riusciti a salvarlo. Polina, 10 anni, e Samyon, 6, sono i due fratellini morti insieme ai genitori a causa di un attacco dei militari russi. Vicino a Kiev un fotografo del New York Times ha fermato l'immagine di altri due bambini, 8 e 9 anni, con zaino e trolley, anche loro in fuga, anche loro uccisi. E dall'altro giorno, nella galleria di drammatiche immagini delle giovanissime vite spezzate dall'invasione russa, c'è Tanya. Anche lei era nella città che un ministro ucraino ha definito «il peggior posto del mondo in questo momento», Mariupol. È morta disidratata, per ore è rimasta in trappola tra le rovine del palazzo bombardato dall'esercito di Vladimir Putin. Vicino a Tanya c'era il cadavere della madre.
Ucraina, le madri russe chiamano i numeri verdi ucraini: «I nostri figli sono morti?»
IMMAGINI
Nella foto che mostra il suo corpo la bimba sembra dormire. Capelli chiari ricci, stretti da una fasciatura bianca, maglietta beige, il nasino ancora sporco di sangue. Nelle guerre del passato ci sono state poche immagini simbolo dell'orrore. Ad esempio in Vietnam, nel 1972, ci fu quella della piccola Kim Phúc che fugge nuda da un bombardamento americano con il napalm. In Ucraina ogni giorno, purtroppo, c'è una foto nuova. Con gli smartphone è divenuto molto più semplice scattarle, con internet viaggiano rapidamente in tutto il mondo. Così, ora dopo ora, si aggiungono altre immagini simbolo: l'ospedale pediatrico di Mariupol distrutto, la donna incinta sulla barella dopo il bombardamento, i piccoli cadaveri sull'asfalto vicino allo zaino e al trolley. A loro modo sono iconici anche i video dei soldati russi appena maggiorenni prigionieri, disorientati, protagonisti di un'invasione di cui poco comprendono, costretti a telefonare alle madri che neppure sapevano che i loro figli stanno invadendo l'Ucraina.
Sarà difficile dimenticare la storia di Tanya.
TRAUMA
I bambini sono le prime vittime di questa invasione. A migliaia sono stati strappati dalla loro vita normale - la scuola, la famiglia, gli amici, i giochi, i cartoni animati in tv, le feste, una passeggiata con i genitori - e sono stati costretti a fuggire con le madri, perché i padri sono rimasti a combattere. Dopo viaggi drammatici, anche di 24 ore, si sono ritrovati in un Paese straniero. Tutto è cambiato in pochi giorni. E purtroppo ci sono più di cinquanta piccoli uccisi. Ha scritto il sindaco di Mariupol parlando di Tanya e di tutti gli altri bambini ucraini: «Mentre a una distanza di mille e cinquecento chilometri da Mariupol, a Varsavia o Budapest, a Monaco o Parigi, i bambini vanno a scuola, nella nostra città sono privati di tale opportunità. Più precisamente, gli occupanti li hanno privati di tutto. Spietatamente e cinicamente. Ai bambini stanno rubando un'infanzia pacifica. Tuttavia, possiamo ancora salvare il loro futuro. Mariupol deve essere riaperta. È urgente aprire un corridoio umanitario e salvare mezzo milione di abitanti di Mariupol. Gridiamo più forte che possiamo affinché la comunità mondiale decida di chiudere il cielo sull'Ucraina. Non riporterà indietro la nostra cara Tanya, ma proteggerà la vita di migliaia di bambini in Ucraina».
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