La carenza di cibo è il prossimo grande problema che il mondo dovrà affrontare. La guerra ha sconvolto i mercati energetici globali e una parte cruciale del grano, del mais e dell'orzo del mondo è intrappolata in Russia e Ucraina.
La guerra è stata l'ennesimo colpo, dopo la pandemia, i vincoli marittimi, gli elevati costi energetici e le recenti siccità, inondazioni e incendi. «Il disastro incombente - si legge - sta mettendo a nudo le conseguenze di una grande guerra nell'era moderna della globalizzazione».
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Dalla pandemia alla guerra, è crisi mondiale
«L'Ucraina ha solo aggiunto una catastrofe ad un'altra catastrofe», ha affermato David M. Beasley, direttore esecutivo del World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite che nutre 125 milioni di persone al giorno. «Non ci sono precedenti nemmeno vicini a questo dalla seconda guerra mondiale». Le fattorie ucraine stanno per perdere le stagioni critiche di semina e raccolta. Gli impianti europei di fertilizzanti stanno tagliando significativamente la produzione a causa degli alti prezzi dell'energia. Gli agricoltori, dal Brasile al Texas stanno riducendo i fertilizzanti, minacciando le dimensioni dei prossimi raccolti.
La Cina, che sta affrontando il peggior raccolto di grano degli ultimi decenni dopo le gravi inondazioni, ha in programma di acquistare molto di più della fornitura mondiale in diminuzione. E l'India, che normalmente esporta una piccola quantità di grano, ha già visto la domanda estera aumentare più del triplo rispetto allo scorso anno. In tutto il mondo, il risultato saranno costi della spesa ancora più alti.
There is a ring of 🔥 circling the earth. Climate shocks, conflict, covid and spiraling costs of food & fuel are driving millions closer to starvation.
🌍 We must come together to 🛑 growing hunger in its tracks and continue building the foundations for communities to recover.— World Food Programme (@WFP) March 21, 2022
Prezzi e fame in crescita
Gli economisti si aspettano che la guerra aumenti ulteriormente i prezzi, già in crescita da tempo. Un evento che darà un ulteriore colpo ai poveri, aumentando il range di famiglie in difficoltà. Gli affamati sono aumentati di circa il 18% durante la pandemia, passando da 720 milioni a 811 milioni di persone. Secondo le Nazuioni Unite, la guerra avrà un impatto su 13,1 milioni di persone. E i costi del World Food Programme sono già aumentati di 71 milioni di dollari al mese, sufficienti per tagliare le razioni giornaliere per 3,8 milioni di persone.
Gli effetti della guerra
Negli ultimi cinque anni, Russia e Ucraina insieme hanno rappresentato quasi il 30 per cento delle esportazioni mondiali di grano, il 17 per cento di mais, il 32 per cento di orzo (una fonte fondamentale di mangime per animali) e il 75 per cento di olio di semi di girasole, un importante ingrediente da cucina. L'Ucraina, nel frattempo, è stata tagliata fuori dall'import-export. La Russia ha bloccato le esportazioni del Mar Nero e l'Ucraina non dispone di sufficienti vagoni ferroviari per il trasporto di cibo via terra. Quello che ora sta diventando più preoccupante è il prossimo raccolto. Le Nazioni Unite hanno stimato che fino al 30 per cento dei terreni agricoli ucraini potrebbe diventare una zona di guerra. E con milioni di ucraini che fuggono dal paese o si uniscono in prima linea, molti meno possono lavorare i campi.