Una tazza di latte al cioccolato fatale per la piccola Olivia, uccisa sabato 29 ottobre dalla madre Noemí Martínez Largo che ha somministrato alla figlia di sei anni una dose letale di diversi farmaci sedativi come Lorazepam ed Enantyum. A dare notizia della tragedia consumata in un appartamento di via Gaspar García Laviana a Gijon in Spagna è il quotidiano "El ideal", che rende noto il terribile risultato dell'autopsia.
L'autopsia: nel corpo di Olivia tre volte la dose letale
Dalle perizie forensi si apprende che il corpo della bambina conteneva tre volte la dose letale per i suoi 20 chili di peso.
L'uccisione della piccola, una storia macchiata dalla vendetta
Dopo 5 anni di battaglie legali il padre di Olivia era riuscito a ottenere l'affidamento della figlia, la quale sarebbe passata sotto la sua custodia dal 1° novembre. L'omicidio commesso dalla madre sarebbe quindi un atto di vendetta per essersi vista tolta la tutela della figlia. Mercoledì la magistratura di Gijon ha decretato per la donna un'ingiunzione di carcerazione provvisoria, comunicata e senza cauzione. Secondo le prime informazioni fornite dalla Corte superiore di giustizia delle Asturie, il magistrato attribuisce per ora alla donna arrestata il reato di omicidio. Quanto decretato dal Tribunale coincide anche con la richiesta della Procura, che aveva valutato il rischio di fuga in caso di svincolo provvisorio. Nel pomeriggio la donna è stata trasferita al Centro Penitenziario delle Asturie.