Si è presentato senza invito e ubriaco alla festa privata del suo capo, creando scompiglio e mangiando dai piatti di alcuni invitati famosi. Tanto che il manager Kristian Robson, 49 anni, lo avrebbe minacciato di morte: "se non vai via ti sparo" avrebbe detto. Per questo motivo il dipendente Jerome Ingle-Smith si è licenziato dal lavoro il giorno successivo, temendo per la propria incolumità. Smith ha fatto causa al manager chiedendo un risarcimento di 6.475 euro per le minacce subite.
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Ubriaco alla festa del capo
Il signor Jerome Ingle-Smith era vicedirettore nell'azienda di Kristian Robson, 49 anni, proprietario di un marchio di abbigliamento maschile (Oliver Brown).
Il licenziamento: «Ho paura per la mia sicurezza»
Il giorno dopo la lite, il vicedirettore Smith si è licenziato dopo le minacce subite: «A seguito delle minacce di violenza contro di me di Kristian della scorsa notte, non mi sento più al sicuro a frequentare il mio posto di lavoro. Considerando le minacce di Kristian di 'spararmi' e 'picchiarmi a morte' ed essendo a conoscenza del suo possesso di un'arma autorizzata, ho davvero paura di essere fisicamente presente al lavoro».
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Il dipendente chiede 6mila euro di risarcimento
L'uomo lavorava da più di 20 anni con il marchio di abbigliamento e aveva seguito clienti come l'attore Damien Lewis il cantante Sam Smith e l'ex calciatore Michael Owen. Ingle-Smith ha fatto causa a Robinson presso il tribunale del lavoro, chiedendo 5.688 sterline di risarcimento danni (6.475 euro). Il giudice del lavoro Natasha Joffe ha concluso che il signor Ingle-Smith è stato licenziato in modo ingiusto. Tuttavia ha stabilito che qualsiasi risarcimento dovrà essere ridotto del 75% a causa del suo comportamento durante la notte.
Per il giudice il signor Robinson «Aveva motivo di chiedere fermamente al signor Ingle-Smith di andarsene e di coinvolgere la sicurezza del ristorante nel suo allontanamento, ma una minaccia di omicidio evidentemente non è un modo ragionevole e appropriato per convincere una persona a lasciare i locali».
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