Urso: «Così ricostruiremo l'Ucraina, Trieste e Venezia saranno i nuovi porti di Kiev»

Il ministro delle Imprese: «L’arrivo a sorpresa di Zelensky segno del prestigio di cui godiamo. Creati i presupposti per il successo della conferenza di Roma sulla ricostruzione»

Venerdì 13 Gennaio 2023 di Marco Ventura
Urso: «Così ricostruiremo l'Ucraina, Trieste e Venezia nuovi porti dell'Ucraina»

Primo esponente del centrodestra a recarsi a Kiev lo scorso settembre, e adesso primo rappresentante dell’esecutivo italiano, Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha appena concluso la sua missione “di sistema” in Ucraina con il consigliere diplomatico del presidente Giorgia Meloni, l’ambasciatore Francesco Talò, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «È stato un incontro a tutto campo e ad altissimo livello», spiega il ministro. «È andata benissimo, ho incontrato il presidente Zelensky, che a un certo punto si è materializzato a sorpresa, ha ringraziato per il sostegno che l’Italia in maniera convinta ha dato e continua a dare, e ha invitato il presidente Meloni a un incontro nel suo Paese».

Ministro Urso, quando potrebbe avvenire l’incontro?
«Non spetta a me dirlo, per ragioni di riservatezza, ma la visita avverrà certo prima della grande Conferenza sulla ricostruzione che si svolgerà a Roma ai primi di marzo. “Aspetto Giorgia Meloni a Kiev”, ha detto il presidente.

Gli ucraini hanno espresso grande soddisfazione per il voto del Parlamento che autorizza il sesto pacchetto di armi e la prosecuzione degli aiuti anche umanitari. Sono anche soddisfatto perché oggi ho mantenere la promessa che avevo fatto a settembre».

Quale promessa?
«Quando mi recai a Kiev per dire che il cambio di governo non avrebbe modificato, semmai avrebbe rafforzato, l’aiuto che l’Italia e il governo italiano vogliono dare all’Ucraina».

Quali sono i temi e i settori di cui avete discusso e in cui l’Italia può portare il suo contributo? 
«Abbiamo creato i presupposti per il successo della conferenza dei primi di marzo sulla ricostruzione in Ucraina che si svolgerà a Roma e gettato le basi per una effettiva cooperazione industriale e commerciale. Il ministro delle Infrastrutture, Kubrakov, ci ha illustrato le linee direttive del loro progetto per la ricostruzione, a cui parteciperanno le imprese italiane. E abbiamo garantito il sostegno dell’Italia a Kiev in ogni consesso anche multilaterale». 

Al suo fianco c’era Carlo Bonomi, presidente degli industriali italiani.
«Col presidente Bonomi abbiamo inaugurato il nuovo ufficio di Confindustria a Kiev: altra promessa mantenuta che segue l’apertura dell’Ufficio dell’Istituto per il commercio estero a Leopoli. Adesso tutta la squadra italiana è presente in Ucraina, impegnata a preparare la parte industriale e commerciale della ricostruzione che verrà».

Che impressione ha riportato da questa accoglienza?
«La disponibilità dei massimi vertici ucraini a incontrarci è, credo, un riconoscimento nei confronti del governo italiano: non tutti i ministri che vengono a Kiev incontrano il presidente e i ministri più importanti, è la dimostrazione tangibile di quanto tengano all’Italia e a questo esecutivo».

In quali settori il sistema produttivo italiano sarà maggiormente presente?
«I settori sono quelli dell’alta tecnologia, dell’aerospazio, della siderurgia e della metallurgia - àmbito nel quale gli ucraini sono grandi produttori come sappiamo, perché Mariupol era un centro grande e importante».

Avete parlato anche di logistica?
«Sì, probabilmente interverremo in attesa che si possano pienamente recuperare i corridoi marittimi. Da parte nostra c’è l’impegno a cooperare sul corridoio terrestre numero 5 da Kiev al Nord-Est italiano, perché in qualche modo diventino loro porti quelli di Trieste e Venezia e la loro base logistica il quadrante Europa con la più grande piattaforma logistica del Continente che si trova a Verona».

Nasceranno anche partnership in settori specifici?
«Abbiamo discusso di partnership industriale nei settori di punta del made in Italy, dall’arredo all’abbigliamento e all’agroalimentare. Gli ucraini sono forti produttori di materie prime come il legno. Altre partnership riguarderanno gli insediamenti produttivi italiani in Ucraina, ovviamente quando ce ne saranno le condizioni. Poi c’è il grande tema del parco macchine agricole distrutto dalla guerra, adesso che sta per cominciare la stagione della semina, e di quelle per la produzione alimentare».

Altre collaborazioni?
«Abbiamo concordato spazi espostivi per l’Ucraina da parte del sistema fieristico italiano, che è il secondo in Europa e il quarto nel mondo. Gli ucraini, devo dire, sono rimasti colpiti dal fatto che ci sia un ministero del Made in Italy, abbiamo concordato che li aiuteremo a fare altrettanto per promuovere a livello internazionale i loro prodotti».

Avete parlato anche di aiuti militari?
«Sì. E ho confermato che procederemo con gli alleati anche in questa direzione per aiutarli a resistere contro l’aggressione russa, con l’avallo del voto del Parlamento e del decreto che autorizza il sesto pacchetto armi. Le maggiori problematiche che Kiev deve fronteggiare sono relative alla difesa aerea, inoltre stiamo per inviare loro i generatori per sopperire alle distruzioni della rete prodotte dai bombardamenti russi».

Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA