Thanksgiving: tre curiosità che forse non conoscete sulla festa del Ringraziamento

Dal Black Friday alla tradizione dei presidenti di graziare i tacchini

Giovedì 25 Novembre 2021 di Caterina Chiara Carpanè
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Come ogni anno, il quarto giovedì di novembre gli americani si riuniscono in tutto il paese per festeggiare il Giorno del Ringraziamento, data che dà il via alla holiday season, la stagione delle festività che culmina con il Natale. Proclamato festa nazionale nel 1789 da George Washington, primo presidente degli Stati Uniti, il Thanksviging Day  venne ufficialmente fissato all'ultimo giovedì di novembre da Abramo Lincoln nel 1863: a nulla valsero i di tentativi di anticiparlo di Franklin Delano Roosevelt. Nel 1939 la decisione di celebrarlo una settimana prima, per regalare più tempo allo shopping natalizio, fu letteralmente un fiasco: il Franksgiving  durò poco più di un anno con il presidente costretto nel 1941 a riportarlo alla data lincolniana.

Tacchino, parata per le strade di New York, football da seguire in tv: sono queste le immagini iconiche del Thanksgiving, tramandate anche da film e serie tv.

Eppure siamo sicuri di conoscere davvero tutto di questa festa?

1. Al primo Ringraziamento niente tacchino in tavola

Sebbene ogni anno gli Americani preparino ogni anno oltre 46 milioni di tacchino, pare che la pietanza regina del Thankgiving a stelle e strisce non fosse tra i piatti serviti nel lontano 1621, quando a Plymouth, in Massachusetts, Padri Pellegrini organizzarono un banchetto per ringraziare Dio del buon raccolto. Alla grande festa, a cui parteciparono i Nativi Americani della tribù degli Wampanoag, vennero serviti aragosta, cigno, foca e cervo, quest’ultimo portato in dono proprio dai Nativi. Ad accompagnare, castagne, zucca, mais e frutti rossi, tutti prodotti del New England, a differenza proprio del tacchino, ancora poco comune.

Giorno del Ringraziamento, cos'è e com'è nata la festa americana: dall'incontro con i nativi alla celebrazione del melting pot

2. Una vita felice per i tacchini graziati dal presidente

Anche Joe Biden, al suo primo Thanksgiving da presidente, non si è sottratto alla tradizione di graziare un tacchino. Anzi due: quest’anno Peanut Butter e Jelly – i nomi dei due volatili giunti alla Casa Bianca – sono stati salvati «perché vaccinati», in un chiaro riferimento alla pandemia. La storia di questa usanza statunitense ha origine negli anni Quaranta quando un gruppo di allevatori iniziò a regalare dei tacchini al presidente affinché fossero consumati dalla First Family. Il 19 novembre 1963, solo tre giorni prima del suo assassinio, John Fitzgerald Kennedy decise di risparmiare la vita di uno dei tacchino con le parole: «Lo lasceremo crescere, sarà il nostro regalo del Ringraziamento». A rendere il pardoning(ovvero la grazia) del tacchino ufficiale, è stato tuttavia George H.W.Bush nel 1989, seguito poi da tutti i suoi successori. Ma quale destino attende i pennuti graziati? Sicuramente una vita felice: nel 2005 e nel 2009 hanno guidato la parata del Ringraziamento di Disneyland e Walt Disney World, altri si godono il riposo in grandi tenute, come quella di Mount Vernon, un tempo casa del presidente Washington.

3. Il Black Friday è il giorno più impegnativo per gli idraulici americani

Per tutti – anche noi italiani - il Black Friday, il giorno successivo alla festa del Ringraziamento, è sinonimo di corse disperate ai saldi. Eppure non sono i negozianti i più impegnati in questa aggiornata: a causa di tutto il cibo preparato e consumato per il Thanksgiving, il venerdì nero è diventato il giorno più redditizio dell’anno per gli idraulici americani chiamati a sturare lavandini intasati, sostituire tubi di scarico…e anche liberare le toilette dal traffico decisamente aumentato!

 

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