Mentre il bilancio delle vittime continua a salire in Turchia e in Siria, le speranze di trovare altre persone in vita diventano sempre più deboli.
Terremoto Turchia, morto di fatica Proteo, il cane soccorritore inviato dal Messico. «È un eroe»
Tereddüt bile etmedi, hastalarına koştu.
Şeyma hemşire, deprem anında dışarı kaçmak yerine canı pahasına hasta çocukları kurtardı.
Görüntünün adresi Gaziantep İnayet Topçuoğlu Hastanesi.https://t.co/Y4suzF4axK pic.twitter.com/HLbmc94QGN— TRT HABER (@trthaber) February 12, 2023
«Avevo solo paura che l’edificio potesse crollare da un secondo all’altro», racconta la giovane infermiera Shaima Al-Akush. «Quando è iniziata la prima scossa, i miei pensieri sono andati direttamente ai bambini e volevo salvarli a tutti i costi - aggiunge - li conosco bene, seguo le loro terapie, ci passo del tempo...Non avrei mai potuto abbandonarli a se stessi». «Anche la mia famiglia è a Gaziantep, ma non sono riuscita a fare loro nemmeno una telefonata - conclude Shaima - Non sapevo come fossero le loro condizioni, ma ho cercato di fare il mio dovere. La mia coscienza è serena. Se fosse successo qualcosa ai piccoli, sarebbe stato difficile per me liberarmi del senso di colpa». «Ma ora bisogna fare presto per aiutare le persone colpite da questa tremenda tragedia, non si può perdere nemmeno un minuto».