Terremoto in Marocco, la notte della paura: «Tutto tremava forte e siamo usciti di casa». Tutisti italiani bloccati sui monti

Il racconto di chi era presente: sciame sismico in un perimetro di circa 400 km

Sabato 9 Settembre 2023 di Marta Giusti
Terremoto in Marocco, la notte della paura: «Tutto tremava forte, così ci siamo precipitata in strada»

Notte di paura in Marocco dopo il terremoto che ha colpito il Paese. Molti i turisti presenti (Marrakech è una storica meta turistica).

Ecco il racconto di Lorenzo, un ticinese che si trova a Marrakech. «In questo momento mi trovo a Marrakech in Marocco insieme ad un'amica», scrive l'uomo poco prima delle quattro di questa mattina. Le immagini che arrivano raccontano di sfollati accampati all'aperto, di crolli e morte. «Noi siamo in questo momento al sicuro fuori dalle mura accampati a bordo strada insieme ad altri 15 ospiti che erano con noi in un riad. Non abbiamo però molte notizie». Il tentativo di parlare telefonicamente va al momento a vuoto ma WhatsApp funziona e Lorenzo, verso le otto è apparentemente meno preoccupato e scrive: «La situazione si è calmata un po’, ma ci sono un bel po’ di danni». E spiega che «siamo di Lugano, siamo noi due e un'altra dozzina di ospiti di altre nazionalità».

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«Eravamo all’interno del riad quando è successo ed ha iniziato a tremare tutto molto forte e ci siamo precipitati fuori dall’edificio. Poi ci hanno fatto spostare fuori dalla città vecchia e ci hanno dato delle coperte e abbiamo passato la notte in un prato a bordo strada». Gli chiediamo se ha bisogno di rendere pubbliche le necessità più imminenti. «Ora stiamo aspettando che ci dicano se possiamo tornare in riad almeno per prendere le nostre cose per poi andare in aeroporto». Il pensiero generoso di Lorenzo è sempre rivolto agli altri, positivo anche in questo momento. «Siamo fortunati perché avevamo il volo domani mattina per tornare indietro, ma alcuni altri nostri amici conosciuti qui non sono riusciti a prenotare un volo per andarsene domani».

 

CATENA MONTUOSA

Uno sciame sismico di centinaia di scosse, durante la notte, è stato registrato dall'Istituto nazionale di geofisica (Ing) del Marocco dopo la scossa di magnitudo 7 sulla scala Richter che ha colpito la zona a sud-ovest di Marrakech. Secondo Nasser Jebbour, capodivisione dell'Ing, l'area colpita ha un perimetro di almeno 400 chilometri, nella provincia di Al Hazoud, dove sorgono i villaggi berberi, ai piedi dell'Atlante. Ed è qui che a partire delle prime ore dell'alba si cominciano a contare i danni, ora che i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche le zone più impervie della catena montuosa, vicino alla cima del Toubkal.

Dopo lo choc per la violenza del sisma, il più forte finora registrato dopo quello del 2004 di magnitudo 6.3 ad Al Hoceima (nord-est di Rabat) e quello degli anni '60 che distrusse Agadir con una magnitudo di 5.7 (causando 12.000 morti), Marrakech alza il velo sulla fragile cinta di mura, sbriciolata in più punti, sulla medina con le case di sabbia, sul sistema di soccorso che fatica a raggiungere i vicoli più stretti. È solo dopo il canto del muezzin, alle 5 del mattino che si smorza il suono delle sirene, sottofondo di tutta la notte. Ed è a partire dalle 6 che nel cielo di Marrakech tornano a volare gli aerei con la riapertura dello scalo. Ighil, il villaggio dell'epicentro, ha seimila abitanti; gli oltre 3 milioni di Marrakech sembravano molti di più, fuori dalle loro case, dove hanno passato la notte.

ITALIANI

«Siamo preoccupatissimi, siamo bloccati fuori dall'hotel sul passo Tizi n'test e la strada è sbarrata da una frana da entrambe le parti. Ora ci stiamo incamminando verso Agadir, sono trenta chilometri per fortuna in discesa ma dobbiamo a sbrigarci perché inizia a fare caldo». A riferirlo è una turista italiana in vacanza col marito e il figlio 15enne sorpresi dal sisma della notte scorsa mentre erano in hotel sulle montagne dell'Atlante.

Ultimo aggiornamento: 14:15 © RIPRODUZIONE RISERVATA