Tre attentati in una settimana, 11 cittadini uccisi: Israele è sotto attacco terroristico all'ombra dell'Isis.
Secondo i media Hamarsha aveva già scontato sei mesi di prigione dopo l'accusa di legami contro il terrorismo e vendita illegale di armi. Insieme ad Hamarsha c'era un altro attentatore che invece è stato arrestato, mentre la polizia è alla ricerca di un possibile terzo complice setacciando le stradine accanto al luogo dell'attacco e le case. Non appena le prime notizie si sono diffuse, il sindaco di Bnei Brak come quello di Ramat Gan hanno chiesto ai cittadini di chiudersi in casa e di non uscire visto che stare all'aperto era molto pericoloso. La tensione nella cittadina ortodossa è ora alle stelle: in una delle strade luogo dell'assalto si è riunita una folla che - secondo i media - ha invocato 'morte agli arabì e 'vendettà. Del resto la sequela degli attentati di questa settimana - il secondo è stato rivendicato dall'Isis - ha scosso il Paese ed ha indotto già nei giorni scorsi il premier Naftali Bennett - che si trova in isolamento visto la sua positività al covid - ad innalzare lo stato di allerta e invitare i cittadini ad essere vigili.
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E la notte scorsa sono scattati gli arresti: i servizi segreti hanno condotto perquisizioni in diverse località arabe di Israele (fra cui Um el-Fahem, Nazareth e Sakhnin) e hanno compiuto una dozzina di arresti. Si tratta, è stato spiegato, di sostenitori dell'Isis che rappresentano un pericolo potenziale imminente. Bennett ha convocato per questa sera una riunione straordinaria di sicurezza sulla situazione in atto nel Paese. «Israele - ha detto - si confronta con una ondata omicida di terrorismo arabo». «Le nostre forze di sicurezza operano. Combatteremo il terrorismo con determinazione, caparbia e pugno di ferro. Nessuno - ha aggiunto - ci sposterà da qui. Vinceremo». Oggi il ministro della difesa Benny Gantz è stato ad Amman da re Abdallah con cui ha affrontato i temi di sicurezza e politici, specialmente i timori di una possibile recrudescenza della violenza per l'imminente mese di Ramadan soprattutto a Gerusalemme. Ed è proprio per quel periodo che Israele teme una nuova fiammata.
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