Il «trasferimento» (e il termine non è casuale, visto che non si tratta di componenti americane) sarà indiretto, ma gli Stati Uniti sono pronti a fornire all'Ucraina armi e carri armati per difendersi dall'invasione russa. È stato il New York Times ad anticipare le mosse di Joe Biden: gli Usa vogliono aiutare Kiev per permetterle di arrivare al tavolo dei negoziati in una posizione di maggior forza. Così Washington dovrà guardare al mercato di armi dell'est Europa. Secondo il NYT gli Stati Uniti cercherarnno materiali da combattimento compatibili con quelli già nell'esercito ucraino. Tra questi sicuramente i carri armati polacchi e di fabbricazione sovietica, i T-72 e Pt-91.
La strategia sembra accomunare tutto l'Est Europa: aiuti sì, ma che siano ben rimpiazzati. E infatti lo stesso ragionamento ha fatto la Slovacchia: via libera al trasferimento di sistemi anti-aerei S-300 ma prima vuole ricevere i Patriot. Secondo War Zone, poi, 56 blindati Pvb501 saranno spediti a Kiev dopo l'ok della Germania. La loro è una storia decennale (e infatti non essendo ultra-moderni potrebbero servire anche solo per aggiustare i tank abbandonati dai russi): di fabbricazione sovietica, furono utilizzati dalla Germania dell'Est e poi rimodernati dopo l'unificazione. Poi furoo venduti alla Svezia prima di passare in Repubblica Ceca. L’Australia ha annunciato che metterà a disposizione dei blindo Bushmaster che dovrebbero essere di qualità superiore, mentre Londra spedirà mezzi analoghi e artiglieria As 90 Braveheart.
Le altre armi dagli Usa a Kiev
Il Pentagono ha spiegato che fornirà 300 milioni di dollari in più di aiuti militari, inviando anche armi di ultima generazione come missili guidati da laser e droni kamikaze. E ancora, oltre ai tank di cui sopra, maschere anti gas e tute protettive, in caso di attacco chimico russo. In particolare nel pacchetto di aiuti sono compresi missili guidati da laser, droni kamikaze Switchblade (con testate esplosive) e droni leggeri di tipo Puma (da ricognizione).