LA TENSIONE

Taiwan, rilevati 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi intorno all'isola. I tre giorni di "giochi di guerra" di Pechino

Le forze armate cinesi hanno concluso la tre giorni di giochi di guerra per accerchiare Taiwan, mettendo in campo una prova muscolare tra sistemi missilistici, navi militari e ondate di caccia e bombardieri lanciati anche dalla portaerei Shandong

Martedì 11 Aprile 2023

Giappone: «Dalla Cina addestramento intimidatorio»

La tre giorni di giochi di guerra della Cina intorno a Taiwan, in risposta all'incontro della presidente dell'isola Tsai Ing-wen con lo speaker della Camera Usa Kevin McCarthy, hanno causato preoccupazione in Giappone, con le isole meridionali vicino a Taiwan e a ischio coinvolgimento in un conflitto.

Il ministro della Difesa Yasukazu Hamada ha descritto le operazioni militari della Cina come un «addestramento intimidatorio» per prendere il controllo di mare e aria intorno all'isola. La Cina sembra aver mostrato un «atteggiamento intransigente» riguardo alle questioni di Taiwan durante le esercitazioni, ha aggiunto Hamada.

Tsai: dalla Cina un comportamento irresponsabile

La presidente di Taiwan Tsai Ing-wen ha criticato la Cina per il comportamento «irresponsabile» in merito alla tre giorni di giochi di guerra che hanno portato l'isola ad essere accerchiata, in base alle simulazioni che hanno previsto attacchi simulati su obiettivi strategici. «In qualità di presidente, rappresento il mio Paese nel mondo», ha scritto Tsai nella notte su Facebook. Le visite all'estero, comprese le tappe negli Usa, «non sono nuove e sono ciò che la gente si aspetta. Tuttavia, la Cina sta usando le manovre militari per l' instabilità a Taiwan e nell'area e non è un atteggiamento responsabile di una potenza regionale».

Taiwan, rilevati 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi intorno all'isola

Il ministero della difesa di Taiwan ha riferito di aver rilevato fino alle 11 locali (le 5 in Italia) un totale di 26 jet militari e nove navi da guerra cinesi intorno all'isola, all'indomani della fine dei giochi di guerra di tre giorni su vasta scala decisi in risposta all'incontro di Los Angeles tra la presidente di Taipei Tsai Ing-wen e lo speaker della Camera americana Kevin McCarthy. La Cina «ha inviato aerei militari che hanno attraverso la linea mediana dello Stretto di Taiwan da nord, dal centro e dal sud», ha comunicato il ministero in una nota.

La Cina ha simulato durante gli ultimi tre giorni attacchi di precisione e blocchi intorno all'isola durante le esercitazioni, inviando dozzine di aerei da combattimento e bombardieri. Nonchè una decina di navi da guerra, inclusa la portaerei Shandong. il ministero della Difesa ha affermato di aver avvistato tra i caccia militari anche i modelli J-16 e Su-30, che effettuavano pattugliamenti di prontezza al combattimento intorno all'isola. L'aeronautica militare, la marina e gli equipaggi missilistici a terra di Taiwan «stanno monitorando e rispondendo da vicino», ha precisato il ministero in una nota. La vita a Taiwan è proseguita normalmente nonostante le tensioni, senza segni di panico o interruzione, e anche i voli civili intorno all'isola, compreso lo Stretto di Taiwan, sono hanno accusato alcuna interruzione. I partiti di governo e di opposizione di Taipei, in una rara dimostrazione di unità, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta dei loro comitati parlamentari condannando le esercitazioni cinesi. «Il popolo e il governo di Taiwan hanno il diritto di condurre normali scambi con altri Paesi e di contribuire alla comunità internazionale attraverso la partecipazione», si legge nella dichiarazione. Mentre «le autorità cinesi non hanno il diritto di ostacolare e non possono cambiare la forte volontà del governo e della gente di Taiwan a uscire nel mondo».

Taiwan-Cina, la diretta di oggi martedì 11 aprile. Le forze armate cinesi hanno concluso la tre giorni di giochi di guerra per accerchiare Taiwan, mettendo in campo una prova muscolare tra sistemi missilistici, navi militari e ondate di caccia e bombardieri lanciati anche dalla portaerei Shandong, utile ad «acquisire esperienza nel coordinare le diverse unità nel blocco dell'isola». Uno scenario che, secondo la propaganda di Pechino, non è stato intaccato dalla sorpresa del cacciatorpediniere americano Uss Milius - alle prese con una missione «illegale» sulla libertà di navigazione nel mar Cinese meridionale, vicino alle contese isole Spratly -, oppure dall'allerta di Tokyo che ha inviato i suoi jet di fronte alle attività della Shandong, schierata a sud di Giappone e Taiwan da cui sono decollati e atterrati 80 caccia e 40 elicotteri.

Il Comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione cinese «ha concluso con successo i compiti di pattugliamento, testando in modo completo le truppe in condizioni di combattimento effettive e congiunto multiservizi, e con armi integrate», ha affermato in una nota serale il portavoce Shi Yi, rivendicando la prontezza nel «distruggere in qualsiasi momento ogni forma di separatismo di indipendenza di Taiwan e i tentativi di interferenza straniera».

Nell'ultimo giorno di «esercitazioni congiunte per affilare la spada», sono state rilevate dal ministero della Difesa di Taipei 12 navi e 91 aerei delle forze armate cinesi, con 54 jet che hanno tagliato la linea mediana dello Stretto di Taiwan e sono entrati nella zona di identificazione aerea. Un'incursione da record, mai così grande in 24 ore: da gennaio a luglio 2022 c'erano stati 3 blitz a violare l'area cuscinetto informale, a conferma di come la Cina stia cambiando in modo metodico e graduale lo status quo. Pechino, non a caso, ha avvertito che «l'indipendenza e la pace di Taiwan» sono scenari «che si escludono a vicenda», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, secondo cui le manovre sono state «un severo monito alle forze secessioniste e alla loro collusione con forze esterne». Le forze armate della Repubblica di Cina (il nome ufficiale di Taiwan) hanno assicurato che «continueranno a tenere d'occhio» i movimenti dei militari cinesi «24 ore su 24, 7 giorni su 7 e agiranno di conseguenza».

 

Mentre il ministero degli Esteri ha condannato Pechino per aver minato «pace e stabilità» nella regione, usando come pretesto il viaggio diplomatico di 10 giorni della presidente di Tsai Ing-Wen in Guatemala e Belize, nonché il doppio transito negli Usa che l'ha vista incontrare a Los Angeles lo speaker della Camera americano Kevin McCarthy. Taipei manterrà stretti legami con gli Stati Uniti «per impedire in modo congiunto l'espansionismo autoritario». Intanto, a Taipei hanno sorpreso i giudizi del presidente francese Emmanuel Macron, per il quale un'accelerazione della crisi su Taiwan non è nell'interesse dell'Ue, rimescolando le strategie di Bruxelles sull'Indo-Pacifico. In un'intervista a Politico.eu e ad altri due giornalisti transalpini sul volo di rientro dalla Cina a Parigi, Macron si è detto, contro la «dipendenza» e il «vassallaggio» degli Usa e a favore di «un'autonomia strategica» europea (musica per le orecchie di Xi), ritenendo che «il paradosso sarebbe se, sopraffatti dal panico, credessimo di essere solo seguaci dell'America».

La domanda «a cui gli europei devono rispondere è: è nel nostro interesse accelerare una crisi su Taiwan? No. La cosa peggiore sarebbe pensare che noi europei dobbiamo diventare seguaci di questo argomento e prendere spunto dall'agenda degli Stati Uniti e da una reazione eccessiva cinese». Macron e Xi hanno discusso di Taiwan «in modo intenso», secondo i funzionari francesi che hanno accompagnato il presidente. «La stabilità nello Stretto di Taiwan è di fondamentale importanza - aveva detto giovedì a Xi durante il loro bilaterale la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che ha accompagnato Macron per parte della sua visita di tre giorni -. L'uso della forza per il cambio dello status quo è inaccettabile». Xi, invece, aveva replicato che chiunque pensasse di poter influenzare Pechino su Taiwan o di cercare una soluzione di compromesso sarebbe stato soltanto un illuso. Intanto, da Taipei, il ministro degli Esteri Joseph Wu ha fatto sapere che un gruppo di parlamentari francesi visiterà l'isola «molto presto» (forse già domenica, secondo indiscrezioni), mostrando il proprio sostegno. A dispetto della posizione di Macron.

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