Stupri sulle donne ucraine come strumento di guerra: così i soldati russi vogliono cancellare la resistenza

Sempre più forti diventano le proteste e le richieste di indagini che permettano di accertare tutte le responsabilità

Giovedì 14 Aprile 2022 di Raffaele Alliegro
Stupri sulle donne ucraine come strumento di guerra: così i soldati russi vogliono cancellare la resistenza

Sono sempre più numerose le denunce di stupri e violenze dei soldati russi contro le donne ucraine nelle zone occupate dall'esercito di Mosca. E sempre più forti diventano le proteste e le richieste di indagini che permettano di accertare tutte le responsabilità. «Stiamo raccogliendo un numero crescente di denunce di stupri e violenze sessuali. Queste denunce devono essere indagate in modo indipendente per assicurare giustizia» ha detto, intervenendo in una riunione del Consiglio di Sicurezza, Sima Bahous, a capo dell'agenzia Un women, sottolineando che la combinazione «di grandi quantità di sfollati, l'ingente presenza di militari e mercenari e la brutalità dimostrata verso i civili ucraini, ha fatto scattare l'allarme».

L'ultima denuncia è stata fatta dalla vicepremier dell'Ucraina Olha Stefanishyna intervenendo in collegamento video con la Commissione diritti umani del Senato: «La maggior parte della popolazione deve essere uccisa o mandata nei campi di lavoro.

Questo si legge nei piani russi per l'Ucraina. Questo succede nel 21esimo secolo». Denunciando gli stupri commessi dalle forze russe nei confronti delle donne ucraine, Stefanishyna ha detto che l'obiettivo «non è solo quello di far soffrire le donne, ma anche di umiliarle in modo da eliminare la resistenza». Stefanishyna ha descritto queste violenze come «incredibili e scioccanti».

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Le violenze «sistematiche»

Per il comandante della polizia per il distretto regionale di Kiev, il generale Andriy Nebytov, «non c'è stata una deliberata politica russa di violenze sessuali contro le donne ucraine, ma stiamo investigando diversi casi avvenuti nella regione della capitale durante il mese di marzo». Tuttavia c'è chi parla di violenze «sistematiche» nelle aree che sono state occupate dai russi in Ucraina. «Lo stupro è usato come strumento di guerra in Ucraina per spezzare il nostro spirito, per umiliarci e per mostrarci che non possiamo proteggere le nostre donne e i bambini», ha detto alla Cbs la deputata ucraina Kira Rudyk: «Sta accadendo sistematicamente nei territori occupati».

Rudyk, ha fatto sapere la Cbs, sta raccogliendo prove e testimonianze in modo che in futuro gli autori delle violenze possano essere messi di fronte alle loro responsabilità. Dopo la partenza delle truppe russe da Bucha ha raccolto tabulati telefonici e documenti che le hanno permesso di «ottenere i nomi e i cognomi dei soldati che stavano commettendo quei crimini. Stiamo raccogliendo sempre più prove e informazioni su di loro». Rudyk ha detto di non credere che le truppe russe abbiano ricevuto degli ordini, «ma è stato detto loro di fare quello che volevano, il che sostanzialmente permette loro di farlo». E ha aggiunto: «Stanno cercando di trovare il modo di spezzarci. Ma non sta funzionando. Anzi, sta portando sempre più persone a combattere per proteggere l'Ucraina da queste atrocità».

Le proteste a Tallinn

La ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, ha detto di essere «inorridita dal crescente numero di denunce di violenze sessuali» attribuite a militari russi. Per rilanciare queste accuse Truss ha colto l'occasione dell'annuncio del sostegno offerto dal Foreign Office a un'iniziativa promossa da Nadia Murad, premio Nobel 2018 per la pace: ossia la pubblicazione di un codice, denominato Codice Murad, concepito per definire uno standard sulla raccolta di prove e testimonianze di vittime a livello internazionale su casi di stupri commessi nei vari teatri di guerra. Intanto, a Tallinn, sono continuate ieri per il terzo giorno consecutivo le proteste davanti all'ambasciata russa. Un gruppo di donne ha voluto attirare l'attenzione proprio sugli abusi dei soldati russi contro le donne e i bambini in Ucraina: le manifestanti si sono presentate con le mani legate dietro la schiena e una busta di plastica sopra la testa.

Ultimo aggiornamento: 17:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA