Conte: «Il ricatto di Erdogan sui rifugiati è inaccettabile». Di Maio convoca l'ambasciatore

Giovedì 10 Ottobre 2019
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L'Italia convoca l'ambasciatore turco per esprimergli la più ferma condanna per l'attacco contro i curdi siriani e definisce «inaccettabili» le minacce di Ankara sui profughi. Il premier Giuseppe Conte non usa mezzi termini: le parole del presidente Recep Tayyip Erdogan, pronto a spedire in Europa oltre tre milioni e mezzo di profughi se Bruxelles si metterà di traverso, sono un vero e proprio «ricatto». E il ministro degli Esteri Luigi Di Maio chiama alla Farnesina l'ambasciatore a Roma spiegando che l'Italia «non può voltarsi dall'altra parte» di fronte a «quel che sta accadendo in Siria».

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Entrambi poi invocano il solito convitato di pietra: l'Europa. Che, dice Conte, deve parlare con una voce sola e, secondo Di Maio, porsi come mediatrice. «Non possiamo accettare che ci possa essere un ricatto tra l'accoglienza fornita dalla Turchia» ai rifugiati, «meritevole ma con fondi europei, e l'offensiva in Siria», ha detto Conte. Aggiungendo: «L'Ue deve muoversi con una sola voce, non è accettabile questa iniziativa unilaterale, rischia di esser controproducente, di destabilizzare l'intero quadrante già compromesso».
 

 

D'accordo anche Di Maio, che al prossimo consiglio Esteri di lunedì a Lussemburgo (martedì invece riferirà alla Camera) chiederà «misure» contro la  Turchia e lancerà una proposta: «L'ambasciatore Ue ad Ankara» si ponga come «mediatore», perché «l'Europa deve mostrarsi capace di rispondere in modo corale». Intanto il primo passo è stato l'incontro al ministero tra la vice degli Esteri Marina Sereni e l'ambasciatore Hakki Akil. L'Italia ha ribadito la «ferma condanna» all'iniziativa unilaterale della Turchia, la «profonda preoccupazione per le conseguenze sul piano umanitario» e la «tradizionale posizione italiana per la quale non esiste una soluzione militare alla crisi siriana che, al contrario, può trovare una composizione stabile e duratura solo tornando alla diplomazia internazionale e al dialogo politico». Oltre al «pieno sostegno all'azione dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Geir Pedersen».

Una strada, quella della convocazione dell'ambasciatore, seguita in Europa anche da Francia, Olanda e Belgio.
E che in casa ha posto un argine alle dure critiche dell'opposizione, capitanate dal leader della Lega Matteo Salvini. «È incredibile e inaccettabile - aveva detto in mattinata - l'inettitudine governativa di Conte e Di Maio. Sono sotto ricatto? Di fronte ai primi 100 morti e alla minaccia di invasione di Erdogan cosa risponde il governo? Vergogna». Non si sono invece placate quelle verso l'Europa di critiche, alla quale, dal Pd a Fratelli d'Italia, fino a Emma Bonino, tutti hanno chiesto di battere un colpo.

Ultimo aggiornamento: 11 Ottobre, 00:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA