Il corpo è stato ritrovato e l’analisi dell’istituto di Medicina legale di Malaga ha cancellato ogni dubbio: è quello di Sibora Gagani.
L'arresto
Lo scorso 17 maggio, l’uomo è stato arrestato come presunto responsabile dell’omicidio dell’ex compagna spagnola, Paula, madre di suo figlio, uccisa a coltellate. L’uomo era scappato dall’appartamento in cui viveva con Paula, 28enne spagnola trovata morta quella mattina stessa con diverse ferite d’arma da taglio sul corpo. La confessione sul corpo di Sibora, invece, è arrivata dopo che l’uomo ha visto una sua foto su una bacheca della stazione di polizia.
La casa dove è stato trovato il cadavere è proprio quella dove Sibora era andata a vivere, dopo aver lasciato Nettuno, con il suo compagno (anche lui di Nettuno), prima di scomparire nel nulla. I resti trovati sono stati inviati all’Istituto di medicina legale di Malaga per verificare, attraverso l’esame del Dna, se si trattasse davvero del corpo della giovane scomparsa. In serata i media spagnoli lo hanno confermato, citando il legale della famiglia di Sibora, Juan Manuel Medina. Il corpo si trovava nascosto in una cassa di legno, avvolto in sacchi di plastica e chiuso in un sacco a pelo. Sul corpo, coperto da strati di calce, anche un coltello con del sangue rappreso, diversi oggetti probabilmente appartenuti alla ragazza e, come macabro addio, anche un mazzo di fiori. Il tutto è rimasto per anni nascosto tra due pareti.
La scomparsa
Subito dopo il trasferimento nella cittadina della Costa del Sol la madre della ragazza l’aveva raggiunta per qualche giorno. E la situazione non le era piaciuta: «Litigavano pesantemente, anche davanti a me - aveva raccontato - Lui era ossessivo, la tradiva, ma era geloso di lei». E Sibora aveva confessato alla mamma: «Se lo lascio, mi tocca sparire, altrimenti non mi lascia». Infatti alla fine del 2013, quando Sibora era tornata in Italia per qualche mese, lui l’aveva raggiunta convincendola a tornare in Andalusia. E dopo la crisi avevano deciso di sposarsi. Poi Sibora era scomparsa. Ad avvertire la mamma era stato proprio Marco: «Ciao Elisabetta, Sibora è da voi? Abbiamo litigato da due giorni, ma non è più tornata». Così sono trascorsi nove lunghi anni.
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