Putin, le sanzioni funzionano: il Pil della Russia calerà dell'11%. «Peggio del crollo dell'Urss»

I referendum di annessione del Donbass provocano un'ondata di sanzioni internazionali contro la Russia

Martedì 27 Settembre 2022
Sanzioni funzionano, il Pil della Russia calerà dell'11%: «Peggio del crollo dell'Urss»

Dopo i referendum di annessione del Donbass, cresce l'isolamento internazionale della Russia e gli stati occidentali sono pronti a varare nuove sanzioni. Sanzioni che, secondo gli esperti potrebbero avere effetti molto pesanti sull'economia russa, generando un crollo del Pil dell'11%, «maggiore di quello prodotto durante il crollo dell'Urss» come ha sottolineato il direttore esecutivo del Servizio esterno dell'Ue, Luc Pierre Devigne, durante la sua audizione alla commissione Esteri dell'Eurocamera.

Il direttore ha sottolineato che «le sanzioni funzionano» e che «la Russia è sempre più isolata, partner come Cina e India hanno espresso le loro preoccupazioni all'intervento militare».

Nonostante le difficoltà per l'Unione nell'affrontare l'inverno dunque le sanzioni non verranno ritrattate: «Riteniamo perciò che la strada scelta dall'Ue funzioni e che dobbiamo essere ancora più risoluti, non è questo il momento di cedere», ha aggiunto Devigne. 

Nuove sanzioni dopo l'annessione del Donbass

I referendum dell'annessione del Donbass costeranno cari alla Russia. È quanto promette il portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, che ha ribadito che Washington è pronta ad annunciare nuove sanzioni: «Siamo preparati ad imporre nuovi, veloci e severi, costi economici, alla Russia, insieme ai nostri alleati e partner, in risposta alle azioni in cui stiamo assistendo, se andranno avanti con l'annessione». Il portavoce ha aggiunto che gli Stati Uniti non riconosceranno mai «i territori occupati o qualsiasi altra parte dell'Ucraina a seguito dei referendum farsa, che sono una »flagrante violazione del diritto internazionale». 

 

Vietato l'export di tecnologie europee verso la Russia 

Parallelamente anche gli altri stati occidentali seguono gli Usa nella via delle sanzioni. Stiamo rafforzando il sostegno all'Ucraina. Più armi, più sanzioni, più isolamento dalla Russia. L'ho appena detto nel corso di una conversazione con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky» ha twittato il premier olandese Mark Rutte.

Anche la Commissione europea è pronta a varare un nuovo pacchetto di sanzioni, che colpirà l'export di prodotti della tecnologia civile e a individui ed entità coinvolti nei referendum indetti dalla Russia nei territori occupati militarmente da Mosca. Nel pacchetto però non dovrebbe rientrate il price cap al petrolio ipotizzato nelle settimane scorse. Questo perchè, da un lato c'è la difficoltà tecnica di mettere su una sanzione sulla quale cruciale è il coordinamento con gli Alleati extra-Ue e dall'altro c'è l'incognita Ungheria: un veto di Budapest potrebbe bloccare l'iter, visto che per l'approvazione delle sanzioni è necessaria l'unanimità. Certo, invece, l'inserimento di nuovi bandi all'export di prodotti europei verso la Russia e l'inserimento in black list di tutte le persone e entità coinvolte nei referendum del Donbass, che Bruxelles ha già anticipato che non saranno mai riconosciuti.  

Ultimo aggiornamento: 16:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA