Matteo Salvini supera Gianfranco Fini. Vede il premier israeliano Bibi Netanyahu ed è sintonia totale. La polemica scoppiata in Italia per le sue parole di ieri su Hezbollah qui in Israele non ha fatto alcun rumore. Anzi con quelle parole - “Sono terroristi islamici” - Salvini si è guadagnato ancora di più il favore del governo di Tel Aviv. Intanto il leader Leghista dopo aver pregato al Muro del pianto a Gerusalemme e oggi è allo Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto e si commuove al ricordo di tutti i bambini vittime della Shoa. Anche se una piccola protesta la sinistra israeliana gliela rivolge per questa visita al sacrario laico della memoria a Gerusalemme. Circola una vignetta israeliana - raffigurante lui dentro una lavatrice - con cui gli si ricorda che Yad Vashem non è una macchina che ripulisce l’identità. Anche se la sua da questo punto di vista non parrebbe aver bisogno di chissà quali lavaggi.
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