Qatargate, indagine si allarga ai genitori di Giorgi: nel mirino l'acquisizione di un edificio a Bruxelles

Il faro acceso sui movimenti dell'assistente di Antonio Panzeri va allargandosi in queste ultime ore

Lunedì 19 Dicembre 2022
Qatargate, indagine si allarga ai genitori di Giorgi: nel mirino l'acquisizione di un edificio a Bruxelles

Non solo l'ex eurodeputato Antonio Panzeri e il suo assistente Francesco Giorgi. Per gli inquirenti belgi del Qatargate, a essere coinvolti nello scandalo che ha già portato al sequestro di oltre 1,5 milioni di euro sarebbero anche le rispettive famiglie. Se il presunto coinvolgimento di Maria Dolores Colleoni e Silvia Panzeri - rispettivamente moglie e figlia del politico di area dem - è ormai cosa nota e si attende per oggi e domani il via libera all'estradizione in Belgio di entrambe da parte del tribunale di Brescia, il faro acceso sui movimenti del 35enne va allargandosi in queste ultime ore.

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I CONTROLLI
Il giudice istruttore Michel Claise infatti, ha chiesto alle autorità italiane di estendere i controlli anche ai genitori di Francesco. E cioè di monitorare le attività finanziarie di Luciano Giorgi, 65enne di Abbiategrasso (dove entrambi sono residenti), e di Iole Valli, 69enne originaria di Rho. Come riportato dalla Verità, sotto la lente d'ingrandimento della procura di Bruxelles sarebbe in particolare finita «l’acquisizione di attività finanziarie in Belgio a nome di Francesco Giorgi».

Ovviamente il coinvolgimento è tutto da provare, ma si indaga sull'acquisizione da parte dell'assistente parlamentare di un palazzo nella Capitale belga. Compravendita che, a giudizio degli inquirenti, sarebbe legata ad alcuni trasferimenti di denaro dai conti di papà Luciano e mamma Iole.

Nel mirino, al netto di un numero più elevato di operazioni, ci sono tre bonifici risalenti a pochi mesi fa: due da 40mila euro riconducibili a conti separati intestati ai due coniugi, e un altro da 10mila euro. Operazioni sospette per Claise che ha quindi richiesto la perquisizione del domicilio di Abbiategrasso di Giorgi e di qualsiasi altra sua «residenza effettiva» e «di procedere all'audizione, in qualità di indagata, della persona che ha l’uso dei locali, ovvero suo padre e sua madre, Luciano Giorgi e Iole Valli». Tant'è che martedì scorso nell'abitazione gli uomini della Guardia di finanza hanno sequestrato 20mila euro in contanti e altra documentazione che sarà ora trasferita a Bruxelles. 

LA SOCIETÀ
Non solo. Sempre secondo la Verità, a Bruxelles si lavora anche ad un'altra pista sospetta attorno a Giorgi. In particolare si guarda ad alcuni movimenti societari orchestrati dal 35enne insieme alla già indagata commercialista di Panzeri Monica Rossana Bellini. Il riferimento è alla costituzione di una società, la Equality Consultancy, a nome di papà Luciano (detentore del 70%), del fratello più piccolo Stefano (del 25%) e di Bellini (5%) nel 2018, pochi mesi prima del voto europeo. Una società che, al netto del ruolo di informatore farmaceutico del 65enne e del ruolo di apprendista in una società di autonoleggi del giovane, si sarebbe occupata di «sviluppare reti tra diversi soggetti, Ong, organizzazioni imprenditoriali e controparti nei Paesi terzi, per facilitare il dialogo e le opportunità che consentono legami economici e culturali più forti all'interno della Ue e nei suoi Stati membri». Poco prima che si concluda il primo anno con un bilancio attivo di 102.500 euro, i due Giorgi però lasciano la società nelle mani di un socio di vecchia data di Luciano, di un non meglio identificato Manfred Forte e della stessa Bellini (rispettivamente 40%,40% e 20%). A quel la società avrà vita breve, finendo per essere messa in liquidazione dopo un secondo anno in perdita di 51mila euro e a non esistere più oggi. La stranezza è che il passaggio di mano che avviene proprio nei giorni in cui Panzeri - intanto non rieletto all'Europarlamento - fonda a Bruxelles la sua ong Fight impunity, di cui Francesco Giogrgi è «senior advisor». 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA