Putin, perché annette le regioni ucraine? Dalla difesa della nazione al precedente Crimea: cosa succede ora

Gli scenari dopo i referendum e la firma dei trattati: la strategia del presidente Russo

Venerdì 30 Settembre 2022
Putin, perché annette le regioni ucraine? Dalla difesa della nazione al caso Crimea: cosa succede ora
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Putin ha firmato i trattati di annessione di quattro regioni ucraine:  Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Ma cosa comporta in termini pratici questa operazione? E come avviene questa annessione? Cosa c'è di uguale e di diverso rispetto alla medesima operazione del 2014 quando "sottrasse" all'Ucraina la Crimea? Cosa succede ora dopo dopo i cosiddetti referendum bollati dalla comunità internazionale come una farsa?

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LA DIFESA DEL TERRITORIO

Una delle principali motivazioni dell'annessione è di natura tattico-difensiva. Mossa che si unisce alle recenti minacce di un'escalation con sullo sfondo la per niente velata minaccia dell'uso di armi nucleari. Poiché le 4 regioni ucraine entrano "ufficialmente" a fare parte della Federazione Russa, Mosca sarebbe "legittimata" a considerare un tentativo di riconquista di Kiev come un attacco al proprio territorio.

E quindi potrebbe reagire con tutti i mezzi a disposizione.

 

LA STRATEGIA

L'accelerazione avviene in un momento di difficoltà per l'offensiva russa. Il conflitto va avanti da sette mesi, la controffensiva ucraina sta facendo deragliare le pretese e i piani iniziali del Cremlino. Ed ecco un altro perché dell'annessione: in questo modo potrà inviare le truppe di recente mobilitate al fronte e minacciare l'Occidente di non intervenire in territorio russo.

COME LA CRIMEA?

L'operazione sembra ricalcare quella messa in atto da Putin nel marzo 2014: quando "sequestrò" la Crimea all'Ucraina e convocò un referendum - anche allora ampiamente condannato dalla comunità internazionale. Ma ci sono delle differenze. Una macroscopica. La Crimea fu annessa con relativamente pochi spargimenti di sangue. E passò completamente sotto il controllo russo. Al contrario tutte e quattro le regioni annesse ora sono ancora parzialmente in mano ucraina. E insieme rappresentano il 15% del territorio sovrano ucraino. A questo punto del conflitto solo il 60% di Donetsk può essere rivendicato dalla Russia e Luhansk è al centro di un'importante controoffensiva ucraina. La capitale Zaporizhzhia è saldamente nelle mani dell'Ucraina, sebbene sia alla portata dei missili russi, e le forze ucraine si trovano a poche miglia dalla città di Kherson.

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COSA SUCCEDE ORA?

Prima dell'invasione di fine febbraio, la Russia riconosceva l'insieme delle due regioni orientali come repubbliche "indipendenti": ora per Mosca sono territorio russo. Putin ha anche riconosciuto le due regioni meridionali come indipendenti, prima della cerimonia di oggi al Cremlino. Il prossimo passaggio, dopo aver firmato l'annessione, sarà presentare i trattati ai due rami  del parlamento russo e ne parlerà la prossima settimana.

Ultimo aggiornamento: 19:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA