Putin ha un nuovo alleato, il ritorno dell'oligarca Medvedchuk: «Distruggerò l'ideologia di Zelensky»

L'oligarca amico di Putin non ha più la cittadinanza ucraina

Giovedì 26 Gennaio 2023
L'oligarca amico di Putin non ha più la cittadinanza ucraina

Viktor Medvedchuk, ex leader dell'opposizione filorussa ucraina, è tornato dopo nove mesi di prigionia. Ora giura «vendetta» contro Volodymyr Zelensky ed è pronto per creare un nuovo comitato che rappresenti «l'altra Ucraina».

Le manette ai polsi, i capelli in disordine e una divisa mimetica ucraina. Viktor Medvedchuk sembrava un uomo finito nelle immagini diffuse da Kiev dopo il suo arresto, nell'aprile dello scorso anno. Nove mesi dopo, è tornato libero e si è rifugiato a Mosca grazie a uno scambio di prigionieri eccellenti. 

Il ritorno dell'alleato di Putin

Secondo Medvedchuk l'attuale presidente ucraino promuove un'Ucraina figlia del nuovo nazismo. Per ribadire il concetto, dopo la liberazione avvenuta lo scorso settembre, Medvedchuk ha scelto i microfoni di Russia Today. E difficilmente poteva essere altrimenti essendo la radio molto vicina al capo del Cremlino nonchè amico dello stesso Medvedchuk. Il politico e uomo d'affari - con una fortuna stimata in diverse centinaia di milioni di euro - ha infatti un legame molto stretto con il presidente russo Vladimir Putin, il quale ha fatto anche da padrino di battesimo a sua figlia.


Il piano per distruggere l'ideologia di Zelensky

«Ho passato tutti questi mesi - ha annunciato Medvedchuk - a mettere insieme una squadra. Molte persone sono venute da Kiev, molte ora sono fuori dall'Ucraina, in Russia, in Europa e in Turchia. Sono pronte a continuare la lotta e a farsi sentire».
Medvedchuk, 69 anni, già presidente della piattaforma dell'opposizione «Per la Vita», messa al bando dalle autorità di Kiev lo scorso anno con altri dieci movimenti, era stato posto agli arresti domiciliari nel 2021 per sospetti di tradimento.
 



Dopo l'ingresso delle truppe russe in Ucraina, il 24 febbraio del 2022, era fuggito, ma in aprile era stato nuovamente catturato e mostrato alle telecamere dalle autorità di Kiev, che avevano ben presto fatto capire di essere pronte ad usarlo come preziosa moneta di scambio. E infatti, dopo lunghe trattative, l'oppositore è stato liberato insieme a 54 soldati russi in cambio di 215 ucraini, compresi oltre 100 miliziani del battaglione Azov. Medvedchuk ha chiarito che la sua intenzione non è insediare un governo in esilio, perché, come altri del passato, sarebbe destinato «a rimanere in esilio».

«Ciò di cui abbiamo bisogno - afferma - è distruggere l'ideologia di Zelensky». Un'ideologia, sostiene l'oppositore, che ha dato vita a «una macchina repressiva, un regime che ha smantellato la democrazia e la legalità» e che si basa solo sulle «istruzioni di Zelensky e del suo circolo criminale».
 



«Ma molti ucraini, anche se non parlano per paura, credono in un' Ucraina che non sia antirussa e soprattutto non banderista», afferma Medvedchuk, riferendosi all'eroe nazionalista anti-sovietico Stepan Bandera, che durante l'invasione nazista si alleò con Hitler

Gli ostacoli

Sulla strada di un ritorno alla vita politica di Medvedchuk resta un ostacolo apparentemente insormontabile: il 10 gennaio scorso Zelensky gli ha tolto la cittadinanza ucraina e tre giorni dopo il Parlamento lo ha espulso insieme ad altri tre oppositori.

Ma lui afferma di essere ancora ucraino e nega di avere anche un passaporto russo. «È vero», ammette Medvedchuk, «che alcuni membri della piattaforma Per la Vita hanno cambiato fronte e adesso sostengono Zelensky, il nostro nemico. Ma ciò non significa che ci dobbiamo arrendere. Come vedete - conclude - io non mi sono arreso».

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA