La capitolazione, non solo sul campo, ma davanti al mondo, è arrivata in mattinata quando la Russia ha fatto sapere di avere promosso Genichesk, cittadina a nord ovest della Crimea, quale capoluogo della regione di Kherson.
Parigi, è morto in aeroporto il rifugiato iraniano che ispirò "The Terminal" di Steven Spielberg con Tom Hanks https://t.co/tMQsnk75LM
— Il Messaggero (@ilmessaggeroit) November 12, 2022
Una mappa "vecchia" di due mesi: in realtà ora Mosca controlla effettivamente solo le due regioni del Donbass (capoluoghi Luhansk e Donetsk) che ospitano storicamente una vasta comunità filorussa, mentre le regioni di Zhaporizhia e soprattutto di Kherson non possono più essere considerate sotto il pieno controllo dell'esercito russo
Sulla sinistra, in basso, la cittadina di Genichesk che i russi hanno promosso capoluogo dopo essersi ritirati da Kherson
La perdita di Kherson non cambia solo i colori sulle mappe, ma allontana a dismisura un altro degli obbiettivi chiave per i generali russi: tra le truppe di Mosca e la città portuale c'è adesso la stessa Kherson pavesata a festa per il ritorno sotto il controllo di Kiev. Certo, manca l'elettricità e gran parte delle infrastrutture sono a pezzi, ma da punto strategico la riconquista è decisiva e lo è altrettanto dal punto di vista politico perché si evidenziano in maniera incontrovertibili le difficoltà di Mosca.
E poi c'è l'efficacia dalla controffensiva dell'Ucraina che ha allontanato prima i russi dalla zona di Zaporizhia per poi proseguire più a sud completando il fronte dell'avanzata fino alla costa del Mar Nero costrigendo le forze russe a ritirarsi per decine e decine di chilometri.
Al momento la bandiera russa sventola senza timori solo nel Donbass che la Russia considerava già suo da anni.