Bruxelles parla di incontro «inopportuno», che «avrebbe dovuto essere rinviato». Anche Washington storce il naso. Quello che doveva essere un appuntamento programmato per discutere di scambi commerciali tra Italia e Russia, è diventato un caso. Complice la presenza al vertice di Vladimir Putin, accompagnato da otto ministri, nello stesso giorno in cui gli Stati Uniti e la Nato hanno consegnato un documento ai sovietici per provare ad offrire una via diplomatica per uscire dalla crisi Ucraina.
Per Bruxelles, come detto, l'incontro è giudicato «inopportuno», considerate le attuali tensioni con Mosca. Palazzo Chigi, che pure aveva sconsigliato le società pubbliche dal prendervi parte, prova a gettare acqua sul fuoco, derubricando l'evento a un incontro privato (non a caso non erano presenti esponenti della Farnesina). Hanno preso parte al meeting gli esponenti di sedici gruppi imprenditoriali. L'evento era in programma fin da novembre. Intercettato al telefono a seguito del summit, il presidente di Filiera Italia, Scordamaglia, ha precisato: «Si è parlato solo di affari, la politica è rimasta fuori. Dicono che Palazzo Chigi abbia contattato le imprese per invitarle a disertare l'incontro. A me non risulta: personalmente non ho ricevuto nessuna chiamata». In realtà la Farnesina si sarebbe limitata a suggerire agli organizzatori di posticipare l'evento, tenuto conto del contesto geopolitico. Soddisfatto l'artefice del meeting Vincenzo Trani: «Sono state affrontate numerose problematicità legate a investimenti e internazionalizzazione che interessano da vicino le aziende italiane attive in Russia. Ritengo che in questa fase vada intensificato il dialogo economico-imprenditoriale tra i due Paesi, lasciando da parte la retorica politica, al fine di cogliere congiuntamente le opportunità che una promettente ma ancora incerta ripresa economica può offrire. Il presidente Putin ha anche detto che guarda all'Italia come partner strategico per la transizione ecologica». Ha partecipato alla videocall pure Igor Sechin, ad di Rosneft.
L'OPERAZIONE
Proprio ieri Maire Tecnimont, presente anche lei all'appuntamento di ieri, ha annunciato di aver ottenuto una commessa da 1,1 miliardi di euro da Rosneft per la realizzazione di un complesso di hydrocracking a sud-est di Mosca. Gli investimenti delle imprese tricolori nell'economia russa sono pari a circa 5 miliardi di dollari, mentre quelli russi in Italia sono stimati a circa 3 miliardi di dollari, ha ricordato sempre Putin in occasione dell'incontro di ieri. Sono più di 500 le imprese a capitale italiano attive nella Federazione Russa. Nei primi 9 mesi del 2021 l'interscambio tra i due Paesi è aumentato di oltre il 43% rispetto allo stesso periodo del 2020, arrivando a 17 miliardi di euro.