LA GIORNATA

Guerra in Ucraina, Corea del Sud pronta a inviare armi a Kiev. Medvedev: «Vedranno la nostra risposta»

Gli ultimi aggiornamenti sul conflitto e sulla visita del presidente della Repubblica in Polonia

Mercoledì 19 Aprile 2023

Stoltenberg arrivato a Kiev

Jens Stoltenberg è arrivato a Kiev.

Lo scrive il Kyiv Independent pubblicando due fotografie del segretario generale della Nato in città. Stoltenberg «è stato visto da un giornalista indipendente di Kiev la mattina del 20 aprile mentre rendeva omaggio ai soldati ucraini caduti in piazza San Michele», nel centro della capitale ucraina, scrive il portale su Twitter.

Nato: "Mosca sta perdendo ma non vuola la pace"

«Le forze russe stanno patendo perdite significative ma Vladimir Putin non si prepara alla pace perché crede di poter durare più a lungo della resistenza Ucraina e della capacità dell'Occidente di sostenere Kiev». Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg nel corso di un punto stampa congiunto con il Presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel.
 

 

Lituania: "Occorre più coordinamento sulle sanzioni alla Russia

«Sulle sanzioni contro Russia e Bielorussia, è necessario un maggiore coordinamento pratico a livello regionale.». Lo ha affrmato il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, al termine del bilaterale tenutosi oggi a Vilnius con il suo nuovo omologo estone, Margus Tsahkna. «La Lituania e l'Estonia», ha continuato il politico lituano, «invitano i loro alleati ad aumentare gli aiuti all'Ucraina e a coordinare le azioni di sostegno. Parteciperemo attivamente al processo di ricostruzione dell'Ucraina e appoggiamo inequivocabilmente il processo di integrazione del Paese nelle strutture della Nato e dell'Ue».

 

 

Landsbergis e Tsahkna hanno ribadito che Lituania ed Estonia intendono sostenere il rafforzamento della frontiera orientale dell'Alleanza atlantica e si faranno portavoce di tale necessità in occasione del summit della Nato del prossimo luglio.

Von der Leyen: "100 milioni di euro per aiutare l'importazione del grano"

La Commissione Europea «ha reagito immediatamente» ai problemi causati agli agricoltori bulgari, slovacchi, ungheresi, polacchi e rumeni dalle importazioni di cereali ucraini, «fornendo un rapido pacchetto di sostegno finanziario di 36,3 milioni di euro per gli agricoltori più colpiti, che è già in fase di attuazione. Ci stiamo ora preparando a presentare un secondo pacchetto di sostegno finanziario di 100 milioni di euro e un tasso di cofinanziamento del 200%, per gli agricoltori interessati». Lo scrive la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, rispondendo in una lettera ai cinque leader che avevano sollevato la questione: il presidente bulgaro Rumen Radev e i primi ministri Viktor Orban (Ungheria), Mateusz Morawiecki (Polonia), Nicolae Ionel Cuca (Romania), Eduard Heger(Slovacchia).

Cina: "Gli Usa ci diffamano con le accuse sui droni"

La Cina respinge le accuse sull'export di droni usati nella guerra in Ucraina e accusa gli Usa e alcuni media occidentali di «diffamare» le società cinesi. «Gli Stati Uniti continuano a inviare armi e attrezzature in Ucraina e, invece di riflettere su ciò che hanno fatto», diffondono «insieme a un piccolo numero di media occidentali informazioni false senza fondamento sull'export di droni dalla Cina» allo scopo di «diffamare le società cinesi». Pechino, ha commentato con una nota il ministero del Commercio, «si oppone con forza a tutto questo» e ricorda di «avere severi controlli in vigore sull'esportazione di droni».

Kiev chiederà con urgenza missili terra-aria

L' Ucraina chiederà forniture urgenti di missili terra-aria alla riunione militare dei Rammstein venerdì. Lo afferma il Financial Times riportando sue fonti. Ft riferisce che i funzionari ucraini temono che una carenza nei sistemi di difesa possa portare la Russia a lanciare una campagna di bombardamenti. Questo rapporto arriva il giorno in cui il ministro della Difesa ucraino ha annunciato che i sistemi di difesa aerea Patriot americani sono arrivati ;;in Ucraina. «La difesa aerea a corto raggio è stata un argomento che è stato sollevato sempre più dagli ucraini», ha detto un funzionario europeo. «Se li usano tutti, si apre lo spazio per le forze aeree». «Se la Russia può entrare con stupidi bombardieri, l' Ucraina sarà nei guai», hanno aggiunto.

Washington Post: "Mosca vuole sabotare il satellite di Musk utilizzato dall'Ucraina"

La Russia è in una fase più avanzata di sviluppo, rispetto a quanto era noto fino a ora, di armi in grado di sabotare il sistema satellitare Starlink di Elon Musk su cui le forze ucraine si appoggiano dall'inizio della guerra, ha stabilito l'intelligence americana, come rende noto il Washington Post citando un rapporto classificato dello scorso marzo pubblicato in seguito a un 'leak' sulla piattaforma Discord. Il sistema elettronico Tobol-1 a cui Mosca sta lavorando è stato messo in cantiere originariamente allo scopo di proteggere i satelliti russi, ma può essere usato anche per colpire quelli degli avversari. I test avvengono in tre diverse località in Russia. Una fuori da Mosca, poi vicino alla Crimea e il terzo nell'enclave di Kaliningrad. In Ucraina sono stati registrati blackout del funzionamento di Stalink, ma non è chiaro se sono dovuti a esperimenti del sistema Tobol o di altre capacità russe come i Tirada-2 montati su camion. Sono stati individuati sette sistemi Tobol in Russia, tutti vicino a siti usati per seguire i satelliti.

 

 

È possibile interferire con i satelliti in due modi, dallo spazio, colpendo i satelliti, o a terra, dove armi possono colpire i ricevitori del segnale dei satelliti. Il sistema russo trasmette segnali sulla stessa frequenza di quelli del satellite, che impediscono ai dispositivi di ricevere il segnale. Il jammer deve tuttavia trovarsi vicino al sistema che intende disturbare. L'esperimento del sistema iniziato a fine settembre avrebbe dovuto durare solo 25 giorni. Ma prosegue a più di cinque mesi di distanza.

Pechino: "Cina e Russia continueranno a sostenersi a vicenda"

Cina e Russia hann deciso di «continuare a intensificare la comunicazione ad alto livello», di «migliorare il meccanismo degli scambi tra i due eserciti e di espandere il teatro delle operazioni», ha riferito il portavoce del ministero della Difesa cinese Tan Kefei, ricordando che si tratta di passi concordati per «attuare pienamente l'importante consenso raggiunto» dai rispettivi capi di stato, Xi Jinping e Vladimir Putin nei loro incontri di marzo avuti a Mosca.

 

 

 

Dal 16 al 19 aprile, Li Shangfu è stato invitato in Russia dalla controparte Sergei Shoigu, tenendo «incontri e colloqui sinceri e amichevoli con i leader statali e militari russi» con i quali ha raggiunto «molti consensi e ottenuto risultati fruttuosi». La visita è il riflesso della «leadership strategica della diplomazia tra capi di Stato» con l'approfondimento «della fiducia reciproca tra i due Paesi e l'indipendenza della cooperazione tra i militari. Oltre all'approfondimento della «cooperazione pratica», c'è il proposito del rafforzamento della «comunicazione strategica tra i due eserciti e della fiducia reciproca militare». La parte russa, ha ricordato il portavoce, «ha dichiarato di opporsi a qualsiasi forma di indipendenza di Taiwan e di sostenere fermamente la Cina nella salvaguardia della sua sovranità e integrità territoriale». Un terzo scopo è quello «di implementare iniziative di sicurezza globale e mantenere la pace nel mondo». La Cina ha presentato in Russia, nell'ambito dello spirito del XX Congresso nazionale del Partito comunista cinese di ottobre 2022, concetti come la costruzione di una comunità con un futuro condiviso per l'umanità e iniziative di sicurezza globale, poggiando sul coordinamento strategico con la Russia per praticare un vero multilateralismo, opporsi all'unilateralismo e all'egemonismo, e difendere in modo risoluto l'equità e la giustizia internazionali.

Cina: "Piano Macron? Sosteniamo gli sforzi europei"

La Cina sostiene gli sforzi europei per dare il via a colloqui di pace sull'Ucraina. Lo ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, commentando durante un punto stampa la notizia, riferita dall'agenzia Bloomberg, secondo cui il presidente francese, Emmanuel Macron, starebbe cercando la sponda di Pechino per avviare negoziati tra Mosca e Kiev. Questi negoziati dovrebbero basarsi sugli «interessi fondamentali a lungo termine» dell'Europa e dovrebbero tenere conto delle «legittime preoccupazioni di tutte le parti», ha affermato Wang, sottolineando che tutte le parti devono sforzarsi di stabilire una fiducia reciproca.

Medvedev contro la Corea del Sud

«Ce ne sono di nuovi disposti ad aiutare i nostri nemici. Il presidente sudcoreano Yun Sok-yeol ha affermato che, in linea di principio, Seul è pronta a fornire armi al regime di Kiev. Fino a poco tempo fa, i sudcoreani assicuravano che la possibilità di fornire armi letali a Kiev fosse completamente esclusa. Mi chiedo cosa diranno gli abitanti di questo Paese quando vedranno le ultime armi russe dei nostri partner della Corea del Nord. Quello che si chiama quid pro quo». È la minaccia di Dmitri Medvedev alla Corea del Sud sulla possibilità che Seul invii armi all'Ucraina.

La Corea del Sud potrebbe inviare armi all'Ucraina

La Corea del Sud potrebbe estendere l'ambito degli aiuti per l'Ucraina oltre l'attuale assistenza umanitaria ed economica e aprendo per la prima volta alla possibilità di inviare armi. È quanto emerge da un'intervista, visibile sul sito di Reuters, del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol in vista della sua visita di Stato negli Usa la prossima settimana. «Se c'è una situazione che la comunità internazionale non può tollerare, come un attacco su larga scala contro i civili, un massacro o una grave violazione delle leggi di guerra, potrebbe essere difficile per noi insistere solo sul sostegno umanitario o finanziario», ha detto Yoon. 

Bloomberg: "La Cina sostiene l'Ue sui colloqui di pace"

Secondo la parte francese, se tutto dovesse filare per il verso giusto, Russia e Ucraina potrebbero tenere i loro colloqui diretti già in estate nella speranza di arrivare a una conclusione del conflitto il prima possibile, nella ricostruzione fatta dall'agenzia Bloomberg. L'Eliseo avrebbe affidato il compito al suo consigliere diplomatico, Emmanuel Bonne, di lavorare con il capo della diplomazia del Pcc, Wang Yi, per costruire un quadro di riferimento per i futuri negoziati anche se non è chiaro il sostegno dell'Ucraina, di Usa e alleati a colloqui che potrebbero avere come effetto immediato quello di consolidare le conquiste russe in territorio ucraino. Wang e Bonne, hanno avuto scambi frequenti nel corso degli anni, l'ultimo dei quali a marzo, durante il quale l'alto diplomatico cinese aveva rimarcato l'importanza di creare un «consenso strategico» tra Cina e Ue sulla fine delle ostilità, sulla ripresa dei colloqui di pace e su una soluzione politica durata della crisi capace di raccogliere il consenso di tutti. «La posizione della Cina sulla questione ucraina è sempre stata chiara», ha aggiunto ancora il portavoce del ministero degli Esteri nel briefing quotidiano, ricordando la recente visita di Macron in Cina e «lo scambio approfondito di opinioni in merito» avuto con il presidente Xi Jinping, per il quale «non esiste una panacea per risolvere la crisi». Per poter arrivare a una conclusione della guerra che dura da oltre un anno, tuttavia, i requisiti preliminari prevedono che «tutte le parti debbano partire da se stesse, creare fiducia reciproca e le condizioni per la cessazione delle ostilità e l'avvio dei colloqui di pace», ha concluso Wang, ripetendo temi rilanciati con insistenza da Pechino dopo la presentazione del 24 febbraio scorso del suo piano su una soluzione politica della crisi ucraina basato su 12 punti.

Matterella rilancia l'idea di una difesa comune europea

«Guardiamo a come rendere concreta la prospettiva dell'autonomia strategica dell'Unione Europea, in grado di assicurare una deterrenza dissuasiva, consapevoli che questo significa rafforzare ulteriormente - e non indebolire - le nostre alleanze, punto di forza del nostro sistema di difesa». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Università di Cracovia.

«Del resto, le stesse somme destinate al rafforzamento della difesa dai singoli Paesi della UE (che superano, insieme, di gran lunga quelle di eventuali competitori), se messe a fattor comune diverrebbero - ha aggiunto il presidente Mattarella - un volano ineguagliabile; a vantaggio anche dell'Alleanza Atlantica. Ma è necessario superare con coraggio e lungimiranza le contraddizioni di voler puntare, da un lato, a una solida cornice di difesa europea senza saper superare, dall'altro, le timidezze di chi esita ad avanzare sulla strada dell'integrazione. L'una non può esistere senza l'altra».

Cracovia, Mattarella: "Nell'Ue due guerre, una russa e una di valori"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  dall'Università di Cracovia ha così commentato la situazione politica nel Vecchio continente sul fronte guerra: «In Europa, in questo momento, sono in atto, contemporaneamente, due guerre, su piani diversi ma strettamente connessi: quella che vede l' Ucraina aggredita dalla Federazione Russa nella sua integrità territoriale, e una guerra di valori, in cui sono in gioco tutti gli elementi che caratterizzano l'odierna esperienza occidentale, a partire dalla libertà. I due terreni si incrociano spesso. E' avvenuto con la Seconda guerra mondiale. Si potrebbe dire che, in Europa, la storia è sempre contemporanea».

UE: "Avviare il rimpatrio dei bambini ucraini deportati"

«Il fatto che la Corte penale internazionale abbia definito crimini di guerra gli atti di deportazione forzata illegale e trasferimento di bambini ucraini come base per i primi mandati di arresto dall'inizio dell'invasione russa, mostra sia l'urgenza che la gravità attribuite alla questione». Lo ha detto la vice presidente della Commissione europea, Vera Jourova, intervenendo in plenaria al Parlamento europeo in un dibattito sul mandato d'arresto spiccato dalla Cpi nei confronti del presidente russo, Vladimir Putin.

 

 

«Gli incidenti individuati dall'Ufficio del Procuratore della Cpi su cui si basano i mandati d'arresto includono la deportazione di almeno centinaia di bambini prelevati da orfanotrofi e case di cura. In molti casi sarebbe seguita l'adozione di questi bambini da parte dei russi» ha spiegato Jourova, aggiungendo che secondo il procuratore «questi atti dimostrano l'intenzione di allontanare definitivamente i bambini dal proprio paese».

La vice presidente ha ricordato, inoltre, l'iniziativa congiunta di Commissione europea e Polonia, in collaborazione con l'Ucraina, che mira a far ritornare i bambini ucraini deportati in Russia. «Il punto di partenza - ha aggiunto - sarà una conferenza per raccogliere le pressioni internazionali al fine di prendere tutte le misure possibili per stabilire dove si trovano questi bambini e riportarli a casa». «Secondo la piattaforma ucraina Children of War, finora solo 361 bambini sono tornati in Ucraina», ha proseguito la vice presidente, auspicando l'avvio di «un meccanismo di rimpatrio».

Cracovia, il presidente Mattarella commenta la guerra

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esprime il suo punto di vista sulla guerra, focalizzandosi sulla Russia. «Nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Russia contro l' Ucraina, un Paese sovrano, libero, democratico, la cui popolazione è oggetto di attacchi mirati e criminali che uccidono con ferocia, prendendo di mira senza scrupoli le infrastrutture civili ucraine per lasciare la popolazione al gelo e al buio. Oggi l'Europa è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica che pretende di violare confini, di conquistare spazi territoriali accampando la presenza di gruppi di popolazione appartenenti alla stessa cultura».

 

 



Il Capo di Stato poi dice: «Nessuno può restare indifferente di fronte all'aggressione russa. L'attacco della Russia è come quello dei tedeschi dei Sudeti. In questo contesto l'Unione europea è un bene primario da salvaguardare»

 

Centro studi Washington: "Russia in difficoltà per la fabbricazione di armi"

Le perdite sul campo di battaglia e le sanzioni occidentali hanno lasciato l'esercito russo in uno stato di declino, ma Mosca avrà ancora una potenza di fuoco sufficiente per andare avanti con la guerra in Ucraina. Sono queste le conclusioni di una nuova analisi del Center for Strategic and International Studies (Csis), un think tank con sede a Washington. Il rapporto fornisce un numero impressionante di perdite militari russe: quasi 10.000 unità di equipaggiamento chiave, come carri armati, camion, pezzi di artiglieria, droni e aerei, secondo una stima.

 

 

 

Ma afferma anche che la Russia può attingere dagli arsenali risalenti alla Guerra Fredda e alle scorte più vecchie per recuperare con i numeri ciò che potrebbe aver perso in tecnologia. «La qualità dell'esercito russo in termini di equipaggiamento avanzato probabilmente diminuirà, almeno nel breve termine», afferma il Csis, rilevando come le perdite russe dei principali carri armati, specialmente quelli moderni, siano state gravi. «Si stima che Mosca abbia perso da 1.845 a 3.511 carri armati un anno dopo l'inizio della guerra, incluso il suo nuovo carro armato principale T-72B3, consegnato per la prima volta nel 2013».

L'intelligence britannica stila un rapporto sulla propaganda russa

«Dall'inizio della sua invasione su vasta scala dell'Ucraina, lo stato russo ha sistematicamente utilizzato le operazioni di informazione come elemento principale della sua strategia. Ha coltivato molteplici canali e proxy per diffondere disinformazione: la creazione e la condivisione intenzionale di informazioni false o manipolate», si legge nel rapporto dell'intelligence britannica.

 

 

Una delle componenti della disinformazione russa è il "narrative whitewashing", con il quale la Russia promuove informazioni da server proxy o fonti di social media non verificate, penetrando nei media più tradizionali o statali. «Questo mira a offuscare la fonte delle informazioni, rendendo più facile per lo stato russo prendere le distanze dal messaggio. Promuove quindi frammenti fuorvianti della narrazione, mascherando al contempo il proprio interesse acquisito», spiega il documento inglese. 
 

 



L'intelligence britannica osserva che i propagandisti russi presentano narrazioni manipolate in modi sia organizzati che opportunistici. Come riportato da Ukrinform, gli Stati Uniti hanno incriminato diversi russi per aver diffuso propaganda nel Paese.

 

Ucraina, Zaporizhzhia sotto attacco russo

La regione ucraina di Zaporizhzhia è stata attaccata dalle forze russe quasi 100 volte nelle ultime 24 ore, causando danni alle infrastrutture civili. Lo afferma il capo dell'amministrazione militare regionale Yurii Malashko in un messaggio pubblicato su Telegram citato da Ukrinform.

Russia pronta a sabotare parchi eolici e cavi di comunicazione nel Mare del Nord

La Russia starebbe preparando il sabotaggio dii parchi eolici e i cavi di comunicazione nel Mare del Nord, secondo nuove accuse provenienti da un'indagine congiunta delle emittenti pubbliche in Danimarca, Norvegia, Svezia e Finlandia. Ne parla la Bbc, precisando che la guerra 'nell'ombrà di Mosca avverrebbe anche per mezzo di una flotta di navi camuffate da pescherecci e navi da ricerca, dotate di attrezzature di sorveglianza subacquea, che starebbero mappando siti chiave per possibili sabotaggi. Il rapporto si concentra in particolare su una nave russa chiamata Admiral Vladimirsky, ufficialmente una nave oceanografica o da ricerca subacquea e che invece sarebbe una nave spia russa. La Bbc ha appreso che i funzionari britannici sono a conoscenza di navi russe che si muovono con finalità analoghe anche nelle acque del Regno Unito. Il primo di una serie di servizi sarà trasmesso mercoledì da DR in Danimarca, NRK in Norvegia, SVT in Svezia e Yle in Finlandia.

 

 

 

Un ufficiale del controspionaggio danese afferma che i piani di sabotaggio sono in preparazione e pronti a essere messi in atto in caso di pieno conflitto con l'Occidente, mentre il capo dell'intelligence norvegese ha detto alle emittenti che il programma è considerato molto importante per la Russia ed è controllato direttamente da Mosca. Le emittenti affermano di aver analizzato le comunicazioni russe intercettate, che si riferiscono a 'navi fantasmà che navigano nelle acque nordiche e che hanno spento i trasmettitori per non rivelare la loro posizione.

Kiev, riprese le ispezioni alle navi con grano ucraino

Riprendono le ispezioni alle navi che trasportano grano dopo due giorni di pausa. Lo ha dichiarato il vice primo ministro ucraino Oleksandr Kubrakov, come riporta il Guardian. Le ispezioni delle navi stanno riprendendo nell'ambito di un accordo negoziato dalle Nazioni Unite per l'esportazione sicura di grano dai porti ucraini del Mar Nero. «Le ispezioni delle navi sono riprese, nonostante i tentativi della Federazione Russa di interrompere l'accordo», afferma Kubrakov

Reuters: Corea del Sud apre a possibili aiuti all'Ucraina

La Corea del Sud potrebbe ampliare il suo sostegno all'Ucraina oltre gli aiuti umanitari ed economici nel caso di un attacco russo su larga scala contro la popolazione civile del Paese: lo ha detto il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, segnalando per la prima volta un cambiamento nella posizione di Seul contro l'invio di armi a Kiev. In un'intervista rilasciata all'agenzia di stampa Reuters in vista della sua visita di Stato negli Stati Uniti la prossima settimana, Yoon ha dichiarato che il suo governo sta valutando come aiutare nella difesa e la ricostruzione dell' Ucraina, proprio come la Corea del Sud ha ricevuto assistenza internazionale durante la Guerra di Corea del 1950-53. «Se c'è una situazione che la comunità internazionale non può tollerare, come un attacco su larga scala ai civili, un massacro o una grave violazione delle leggi di guerra, potrebbe essere difficile per noi insistere solo sul sostegno umanitario o finanziario», ha detto Yoon. Questa è la prima volta che Seul suggerisce la volontà di fornire armi all' Ucraina, più di un anno dopo aver escluso questa possibilità, sottolinea la Reuters.

Kiev: 10 dei 12 droni kamikaze abbattuti

Dieci dei 12 droni kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana lanciati dalla Russia nella notte nella regione di Odessa sono stati abbattuti: lo ha reso noto l'Aeronautica militare ucraina, come riporta il Kyiv Independent. I due droni sfuggiti alle difese di Kiev hanno colpito una «infrastruttura pubblica», ha confermato l'amministrazione militare della regione, che non ha fornito ulteriori dettagli. Non sono stati segnalati feriti o vittime, ma il servizio di emergenza statale è presente sul luogo dell'attacco per spegnere gli incendi causati dai droni.

 

Attacco russo con droni nella regione di Odessa

Le forze russe hanno lanciato questa notte un attacco con droni nella regione di Odessa, nell'Ucraina meridionale, colpendo «infrastrutture» non meglio identificate: lo ha reso noto su Facebook il capo dell'amministrazione militare del distretto di Odessa, Yurii Kruk, come riporta Unian. «Questa notte il nemico ha effettuato un attacco con droni di tipo Shahid-136 nella regione di Odessa. Grazie al lavoro delle nostre forze di difesa, la maggior parte dei droni nemici è stata distrutta ma, sfortunatamente, sono state colpite infrastrutture pubbliche», ha scritto Kruk. Nella zona colpita è scoppiato un incendio. Secondo le prime informazioni non ci sono feriti o vittime.

Guerra Ucraina, le notizie in diretta del 19 aprile (420° giorno di conflitto). Visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Polonia. Intanto Seul pensa di inviare armi a Kiev.

 

Ultimo aggiornamento: 20 Aprile, 10:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA