Putin, un golpe per rovesciare l'amico Lukashenko? La mossa per costringere la Bielorussia a entrare in guerra

Martedì 22 Marzo 2022
Putin, un golpe per rovesciare l'amico Lukashenko? Ora la Bielorussia è costretta a entrare in guerra

La riluttanza della Bielorussia a offrire aiuto militare alla Russia adesso non andrebbe più bene al Cremlino. E così Putin, stanco del mancato intervento del leader Lukashenko, che da sempre ha fatto leva sull'appoggio di Mosca per governare con il pugno di ferro, starebbe pensando a un golpe per rovesciarlo. Un'operazione in stile Kgb per trascinare con la forza anche la Bielorussia nel conflitto. Secondo gli 007 di Kiev, il presidente bielorusso aveva promesso in un incontro al Cremlino di partecipare direttamente alle ostilità, non più solo concedendo il suo territorio per l'offensiva russa ma inviando direttamente le truppe in Ucraina. Un impegno che, stando a questa ricostruzione, avrebbe dovuto assolvere entro il 21 marzo. «Il compito assegnato a Lukashenko - ha sostenuto il consigliere del ministero dell'Interno di Kiev, Anton Gerashchenko - è un massiccio attacco a Leopoli attraverso la regione di Volinia, nel nord-ovest ucraino, al fine di tagliare tutte le strade che portano all'Ue, su cui transitano le armi fornite all'Ucraina dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dall'Ue». 

Una sorta di avvertimento, tanto che secondo la Cnn - che ha sentito dei funzionari della Nato - la Bielorussia potrebbe «presto» unirsi alla Russia nella sua guerra contro l'Ucraina. È sempre più «probabile» che la Bielorussia entri nel conflitto, ha affermato una fonte militare dell'Alleanza mentre secondo un altro alto funzionario dell'intelligence Nato il governo bielorusso «sta preparando l'ambiente per giustificare un'offensiva bielorussa contro l'Ucraina».

Russia e Nord Corea discutono sul rafforzamento dell'alleanza: ecco perché Kim appoggia (sempre più apertamente) Putin

Il piano di Mosca

Il sostegno militare, invece, continua ad arrivare e la difesa territoriale a organizzarsi, per la delusione di Mosca. A dispetto dei ripetuti allarmi, anche secondo gli Usa le forze di Minsk non si starebbero al momento neppure attrezzando per un'eventuale invasione. «Non abbiamo visto nessuna indicazione che i bielorussi si stiano preparando a entrare in Ucraina o che abbiano fatto accordi per questo», ha riferito nell'ultimo briefing un alto ufficiale del Pentagono. Secondo Kiev, l'uomo forte di Minsk sarebbe a conoscenza di questi presunti piani per spodestarlo, e quindi in grado di avviare tempestivamente un'operazione di «pulizia del suo entourage dagli agenti di Putin».

Del resto, ha sottolineato ancora Gerashchenko, «è nell'interesse dell'Ucraina che un simile colpo di Stato non avvenga, e Lukashenko continui a tirare il freno senza invadere». Una scelta che, secondo la leader dell'opposizione in esilio, Svetlana Tikhanovskaja, è dettata anche dalla consapevolezza della mancanza di sostegno a una partecipazione diretta nel conflitto tra la popolazione e le stesse forze armate. Attorno al coinvolgimento di Minsk si gioca in ogni caso una delle partite chiave per l'esito della guerra.

Una tensione interna emersa anche da un'operazione degli 007 locali di smantellamento di una presunta rete spionistica ucraina, che avrebbe operato nel Paese «sotto copertura diplomatica». D'altro canto, dalla Bielorussia continuano a passare molte forniture strategiche per l'offensiva di Mosca. Stando ad alcune immagini satellitari, diffuse da media americani, la Russia ha schierato ulteriori forze di terra nel sud del Paese, a soli 30 chilometri dal confine con l'Ucraina: un convoglio militare al momento accampato in un villaggio ma pronto a sferrare un nuovo attacco in direzione di Chernihiv.

Ultimo aggiornamento: 23 Marzo, 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA