Putin, 140 milioni di euro e armi occidentali all'Iran in cambio di droni kamikaze. «Patto segreto tra Mosca e Teheran»

Un aereo militare russo avrebbe trasportato segretamente in Iran il denaro e tre missili "rubati" a inglesi e americani (due anticarro e uno antiaereo) verso la fine di agosto

Mercoledì 9 Novembre 2022
Puti, 140 milioni di euro e armi occidentali all'Iran in cambio dei droni kamikaze: il patto di agosto tra Teheran e Mosca

La Russia avrebbe traportato in Iran, a fine agosto, 140 milioni di euro in contanti e una selezione di armi britanniche e statunitensi "rubate" durante il conflitto ucraino. In cambio il Cremlino avrebbe strappato un accordo per la fornitura di decine di droni kamikaze che i russi hanno cominciato a lanciare contro obiettivi sensibili di Kiev nelle ultime settimane. 

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Armi rubate all'occidente e soldi dalla Russia all'Iran in cambio dei droni: la rivelazione di una fonte della sicurezza russa

Una fonte anonima della sicurezza russa, ha rivelato all'emittente britannica "Sky News UK" che un aereo militare russo avrebbe trasportato segretamente il denaro e tre armi balistiche a lungo raggio (un missile anticarro britannico NLAW, un missile anticarro americano Javelin e un missile antiaereo Stinger) in un aeroporto di Teheran lo scorso 20 agosto. Le armi sarebbero state parte di un carico di aiuti bellicci forniti all'Ucraina, da Inghilterra e Stati Uniti, e che i russi sarebbero riusciti a intercettare.

Secondo la fonte, la pericolistà di questa "partnership" clandestina, non risiederebbe solamente nelle scambio di forniture militari, ma nella capacità ingegnerista dell'Iran, la quale sarebbe in grado di studiare nel dettaglio la tecnologia occidentale e riprodurla fedelmente. Teheran fino a oggi avrebbe fornito alla Russia più di 160 veicoli aerei senza pilota (UAV), inclusi 100 droni "kamikaze" Shahed-136, secondo quanto afferma la fonte, aggiungendo che sarebbe stato siglato un ulteriore accordo per un ulteriore fornitura di droni per un valore di 200 milioni di euro, «cio significa che presto ci sarà un'altra grande fornitura di UAV dall'Iran», ha dichiarato la fonte anonima.

 

Justin Bronk, ricercatore senior presso il Royal United Services Institute, un think tank con sede a Londra, ha affermato che i droni iraniani sono diventati una parte cruciale dello sforzo bellico della Russia: «Se l'Iran non avesse fornito gli Shahed, l'attacco russo contro le infrastrutture idroelettriche ucraine sarebbe molto meno efficace».

Il governo iraniano avrebbe inoltre accettato di trasferire alcuni missili balistici più grandi e sofisticati in Russia. Vadym Prystaiko, l'ambasciatore ucraino nel Regno Unito, ha affermato che «se i rapporti fossero confermati questo rappresenterebbe una grave e reale minaccia».

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