Putin «pronto a mandare in Ucraina i bombardieri Su-57»: la strategia dopo la fuga di documenti Usa. Cosa sono (e perché non sono stati usati finora)

I sistemi di difesa aerea ucraini stanno esaurendo le munizioni e senza l’arrivo di ingenti forniture occidentali non saranno in grado di contrastare gli eventuali attacchi dell’aviazione russa, la cui forza è ancora intatta

Lunedì 10 Aprile 2023
Putin «pronto a mandare in Ucraina i bombardieri Su-57»: la strategia dopo la fuga di documenti che rivela la debolezza di Kiev

I sistemi di difesa aerea ucraini stanno esaurendo le munizioni e senza l’arrivo di ingenti forniture occidentali non saranno in grado di contrastare gli eventuali attacchi dell’aviazione russa, la cui forza è ancora intatta. È la previsione di ufficiali americani e di alcuni dei documenti classificati del Pentagono divulgati sui social, secondo quanto riporta il New York Times. Una fuga di notizie della quale il presidente russo Vladimir Putin è deciso ad approfittare: secondo Insider, Mosca potrebbe schierare contro l’Ucraina i suoi preziosi bombardieri approfittando del fatto che i sistemi di difesa dell’aviazione di Kiev saranno azzerati entro maggio, come ha rivelato un rapporto tp secret dell’intelligence.

Prima linea

Le scorte di missili per i sistemi di difesa aerea S-300 e Buk dell’era sovietica, che costituiscono l’89% della protezione dell’Ucraina contro la maggior parte degli aerei da combattimento e alcuni bombardieri, saranno del tutto prosciugate tra metà aprile e il 3 maggio, secondo uno dei documenti trapelati.

Il testo, che risale al 28 febbraio, basava la valutazione sui ritmi di consumo dei missili del momento.

Non è chiaro se tali ritmi siano cambiati. Lo stesso documento valutava che le difese aeree ucraine progettate per proteggere le truppe in prima linea, dove è concentrata gran parte della potenza aerea russa, saranno «completamente esaurite» entro il 23 maggio, con conseguenti difficoltà sulla rete di difesa aerea più in profondità nel territorio ucraino. L’amministrazione Biden ha annunciato la scorsa settimana l’invio di ulteriori munizioni e intercettori per la difesa aerea come parte di un pacchetto di aiuti da 2,6 miliardi di dollari, parte del quale sarà utilizzato per aiutare Kiev a prepararsi per l’offensiva di primavera. Se ciò sarà sufficiente dipende, dicono i dirigenti Usa contattati dal Nyt, da una serie di fattori, tra cui se gli alleati della Nato effettueranno le proprie consegne e se Putin continuerà a non rischiare i suoi aerei da guerra. «L’esercito russo è stato fatto a pezzi ma l’aviazione russa no», aveva detto il capo dello Stato maggiore congiunto Mark Milley a febbraio a Msnbc. E adesso Putin starebbe valutando l’ipotesi di mandare i suoi bombardieri in prima linea.

 

Le forniture

Senza un aumento degli aiuti militari, richiesta sollecitata ripetutamente dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky agli alleati e che dovrebbero arrivare sotto forma di jet F-16, la Russia potrebbe essere incoraggiata a impegnare i suoi bombardieri, finora tenuti al riparo dalla difesa ucraina che ha già distrutto 280 aerei russi. Per timore che venissero abbattuti, Mosca non ha fatto decollare i suoi jet più avanzati, a cominciare dal caccia Stealth Su-57. Come sottolinea in un approfondimento AnalisiDifesa, l’operazione militare speciale in Ucraina, iniziata il 24 febbraio dello scorso anno, costituisce il più grande conflitto che la Russia abbia affrontato dal 1945 e che ha causato significative perdite di attrezzature aeronautiche. Nell’anno in corso la fornitura di aerei da combattimento al ministero della Difesa potrebbe sensibilmente aumentare, principalmente a causa dell’effetto di stabilizzazione nell’attuazione dei contratti esistenti ma anche per effetto delle pressioni del Cremlino sull’apparato industriale per intensificare la produzione militare nell’ambito del conflitto in Ucraina. Si stima che nel 2023 possano essere consegnati sette aerei di quinta generazione Sukhoi Su-57, dodici caccia multiruolo Su-35S, altrettanti bombardieri di prima linea Su-34, dieci caccia multiruolo biposto Su-30SM2 e fino a dodici addestratori avanzati Yak-130, oltre a uno o due bombardieri strategici Tu-160M di nuova produzione. Nel settore cargo potrebbero essere replicati i numeri del 2022 con quattro velivoli Il-76MD-90A e il primo tanker derivato dall’Il-78M-90A di serie.

I documenti

La strategia di intensificazione della potenza aerea da parte di Mosca tuttavia si baserebbe su documenti top secret trapelati sui principali canali social. Il Dipartimento di giustizia e il Pentagono danno la caccia alla talpa, è stata aperta un’inchiesta e sono cambiate le modalità con cui il personale ha accesso ai documenti. Poiché si tratta di foto - come ai tempi della guerra fredda - di mappe e slide di presentazione e che i documenti classificati possono essere stampati solo su sistemi approvati, è probabile che esista qualche traccia documentale su chi li ha gestiti. Mentre Mosca e Kiev si accusano reciprocamente di disinformazione: per i blogger russi pro guerra c’è lo zampino degli 007 occidentali, per l’Ucraina è un tentativo del Cremlino di minare l’imminente controffensiva nemica. Ma Volodymr Zelensky non sottovaluta la nuova minaccia e quando venerdì ha convocato i vertici militari ha discusso non solo le prossime mosse, ma anche le nuove «misure per prevenire fughe di informazioni sui piani delle forze ucraine».

Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 17:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA