Putin, l’ex spia russa arrestata in Estonia (e poi rientrata a Mosca) fugge per tornare nel paese Nato

Un altro duro colpo per il Cremlino. Artem Zinchenko, ex spia russa arrestata nel 2016 e rilasciata nel 2017 nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Estonia e Russia, ha ora chiesto asilo proprio allo stesso paese che lo aveva smascherato e imprigionato per spionaggio.

Venerdì 18 Novembre 2022 di Giorgia Crolace
Putin, l’ex spia russa arrestata dall’Estonia (e poi tornata a Mosca) fugge per tornare nel paese Nato

Nel 2016, Artem Zinchenko, ex spia russa e agente dell’intelligence militare russa, era stato arrestato dal Servizio di sicurezza interna dell’Estonia con l’accusa di spionaggio non solo nei confronti del Paese ma anche degli alleati della Nato. L’anno successivo era stato rilasciato e restituito a Mosca nell’ambito di uno scambio di prigionieri: in cambio di Zinchenko, l’Estonia aveva riportato in patria Raivo Susu, un uomo d’affari estone.

Ora, come racconta in esclusiva un reportage del giornalista Michael Weiss per Yahoo News, Artem Zinchenko è in fuga dalla Russia e ha chiesto asilo proprio all’Estonia, lo stesso paese che lo aveva smascherato e imprigionato per spionaggio.

Artem Zinchenko

La notizia fino ad ora non era stata rivelata pubblicamente da nessuna delle due parti. Sicuramente, si tratta di uno smacco importante per il Cremlino. Il motivo per cui Zinchenko si è rifugiato in Estonia? La sua contrarietà alla guerra russa in Ucraina. Come riporta Yahoo News, la decisione dell’ex spia russa «è stata motivata tanto dalla brutalità del Cremlino in patria e all'estero quanto dall'umanità dell'Estonia nei suoi confronti, un agente nemico». Artem Zinchenko ha numerosi parenti in Ucraina e molti di loro combattono in prima linea per conto di Kiev.

Artem Zinchenko, parlando dell’invasione russa in Ucraina, ha spiegato al giornalista Michael Weiss che «la terribile situazione che si è verificata il 24 febbraio è lo scenario peggiore che si possa immaginare nella mia mente, e non solo perché ci vivono i miei parenti, ma anche per l'enorme numero di vittime innocenti».

Alla domanda del giornalista riguardo una sua eventuale preoccupazione circa l’arruolamento per la mobilitazione parziale voluta da Putin, Zinchenko risponde di aver deciso di fuggire dalla Russia ben prima del decreto di Putin ma non si esprime su come sia avvenuta la sua fuga dalla Russia.

Come racconta Weiss, Zinchenko sembra invece più sincero quando dice che sapeva di non poter restare in Russia. Dopo il suo ritorno a casa in seguito allo scambio di prigionieri tra Russia e Estonia, «tutto è cambiato radicalmente». Zinchenko afferma di aver visto il regime di Putin come dotato di «tutti gli aspetti del totalitarismo» e dice di ammirare molto Alexei Navalny, principale oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin, ora in carcere. Zinchenko racconta che insieme alla moglie e ai figli ha preso parte, a San Pietroburgo, alle manifestazioni in difesa di Navalny. «Ero nervoso ogni mattina dopo le manifestazioni di Navalny perché pensavo che sarei stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso con la mia famiglia. Le persone venivano arrestate dal software di riconoscimento facciale. Ho aspettato che bussassero alla porta». Alla sua porta non ha mai bussato nessuno ma intanto la Russia aveva invaso l’Ucraina e aveva del tutto azzerato il dissenso nei confronti dell’operato del Cremlino. Da qui la scelta di vendere il suo appartamento di San Pietroburgo e mandare in Estonia la moglie e i figli, per poi raggiungerli appena possibile.

L’arruolamento di Zinchenko come spia russa

Nel corso della conversazione con il giornalista di Yahoo News, Zinchenko racconta che né la moglie, né i suoi genitori hanno mai saputo della sua attività di spia per conto della Russia. Alla domanda su come sia stato reclutato, Zinchenko risponde raccontando che tutto è iniziato quando stava per laurearsi in economia globale al Politecnico di San Pietroburgo. Dice di aver cercato di evitare il servizio militare obbligatorio iscrivendosi a corsi che gli avrebbero permesso di diplomarsi come tenente, una soluzione alternativa utilizzata da molti studenti russi all'epoca per evitare la coscrizione annuale. «Dovresti sapere che in Russia, in ogni università ci sono quelli collegati al governo, c'è qualche rappresentante dei servizi che cerca di reclutare persone», spiega Zinchenko aggiungendo di non essere in grado di ricordare il nome del suo reclutatore spia o di sapere se fosse anche il suo vero nome. «Non so esattamente perché fosse interessato a me, forse perché visitavo spesso l'Europa», racconta Zinchenko.

Zinchenko afferma di non avere idea dell’agenzia per la quale lavorasse il suo reclutatore: «Nessuno ti ha detto che sei stato reclutato nell'intelligence militare russa. Nessuno ti mostra un badge o un documento d'identità».

Nel 2013 il trasferimento di Zinchenko in Estonia. «Mi chiedeva di andare a visitare un'azienda o un edificio estone e di fotografarlo», racconta.

Riguardo la sua attività, Zinchenko spiega che «le persone che pensano di fare una cosa del genere non dovrebbero pensarci due volte, ma 10 volte», e ancora oggi si chiede perché il Cremlino fosse disposto a fare di tutto per riportarlo a casa. Forse perché la Russia voleva sapere di più su come fosse stato scoperto, spiega Yahoo News.

Ultimo aggiornamento: 17:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA