Mentre l'assedio di Mariupol prosegue senza sosta, Vladimir Putin avrebbe già progettato una grande parata nella città portuale sul mar d'Azov per festeggiare il 9 maggio. Lo sostiene Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco, in un messaggio su Telegram citato da Ukrinform: «Secondo le nostre informazioni, a Ivashchenko (l'autoproclamato sindaco filo-russo di Mariupol) è stato ordinato di ripulire parte del distretto centrale della città dai detriti e dai cadaveri per permettere la sfilata del 9 maggio. Tutto indica che gli occupanti vogliano organizzare un "carnevale della vittoria", in caso di successo».
L'obiettivo di Putin sarebbe quello di portare a casa entro il 9 maggio almeno uno degli obiettivi dichiarati all'inizio del conflitto.
Perché la data del 9 maggio è così importante per la Russia?
Ma perché proprio il 9 maggio? Quel giorno, come ogni anno, in Russia si celebra la Giornata della Vittoria, in memoria della sconfitta della Germania nazista al termine della seconda guerra mondiale. Durante il periodo dell'Unione Sovietica, il 9 maggio era festeggiato in tutti i paesi del blocco orientale: il tema della guerra, ed in particolare quello della lotta contro il nazismo, ha rappresentato un elemento fondante dell'identità nazionale sovietica in quegli anni. Non è un caso, quindi, che Putin all'inizio del conflitto ucraino, parlando degli obiettivi della «operazione speciale», utilizzò proprio il verbo «denazificare».
Lo zar vuole arrivare alla parata militare in Piazza Rossa con un successo fra le mani. Scartata ormai l'ipotesi di poter brandire una vittoria totale in Ucraina, Putin si accontenterebbe di fregiarsi della «liberazione» del Donbass. Non il bottino che immaginava all'inizio del conflitto, quando credeva di poter risolvere la questione con una «guerra lampo», ma comunque qualcosa per poter mostrare un'immagine vincente al popolo russo in occasione del 9 maggio.