Londra, la polizia è «razzista, omofoba e misogina»: l'indagine choc svela i segreti di Scotland Yard

Il report: abusi dentro e fuori Scotland Yard, nonnismo e attacchi omofobi

Martedì 21 Marzo 2023 di Lorenzo Bonuomo
Regno Unito, secondo un'indagine del governo la polizia di Londra è razzista, omofoba e misogina

Aggressioni sessuali, abusi di potere, attacchi omofobi e razzismo. Più che i reati di per sé, colpisce il fatto che vengano compiuti proprio da chi, indossando una divisa, avrebbe il compito di proteggere i cittadini da essi. Lo rivelano i risultati di un'indagine condotta dalla baronessa Louise Casey, membro della Camera dei Lord del parlamento britannico, che ha messo sotto la lente di ingrandimento la condotta degli agenti della polizia metrolipolitana di Londra (Met).

Nel marzo 2021 Sarah Everard, 33 anni, era stata rapita, stuprata e uccisa da un agente della polizia londinese, Wayne Couzens, condannato all'ergastolo nel settembre 2021.

L'aguzzino era già finito sotto indagine tre volte per atti osceni in luogo pubblico e secondo parte di un gruppo WhatsApp, che comprendeva almeno altri sei colleghi della Met, in cui ci si scambiavano messaggi misogini e discriminatori. Di recente, Couzens ha ricevuto un'ulteriore condanna a 19 mesi di carcere per tre precedenti denunce di atti osceni in luogo pubblico. 

Il caso di Sarah Everard aveva sconvolto l'opinione pubblica del Regno di Sua Maestà, ma non era stato né il primo e né l'ultimo della fattispecie. Un collega di Couzens, il detective David Carrick, lo scorso gennaio è stato riconosciuto colpevole di ben 24 casi di stupro ai danni di almeno 12 donne durante i suoi 20 anni di servizio. Abusi per la  maggior parte dei casi "coperti" dalla sua uniforme.

Ma il rapporto di Casey - che prende in esame episodi di cattiva condotta da febbraio 2022 a marzo 2023 - ha evidenziato che i problemi di violenza e discriminazione che albergano a Scotland Yard risultano ormai "istituzionalizzati" anche nel corpo di polizia: basti pensare che il 12% delle poliziotte ha affermato di aver subito molestie o attacchi sessisti da parte dei colleghi uomini

Problematiche che si ripercuotono in maniera sistemica sia dentro che fuori le forze dell'ordine londinesi: le vittime possono essere comuni cittadini o gli stessi agenti di polizia, donne e non solo. 

La degenerazione del Met troverebbe un concreto riscontro nella statistica relativa alla scarsa fiducia dei cittadini della capitale nell'operato degli agenti: la metà dei londinesi dichiara di non averne. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha annunciato l'imminente istituzione di un "consiglio di sorveglianza per la Met", nel prossimo futuro, come conseguenza inevitabile di fronte alle «prove schiaccianti» menzionate nel resoconto di 363 pagine della baronessa. 

Abusi e molestie sulle poliziotte

«Mi ha schiaffeggiato in faccia, ho perso conoscenza e mi ha violentata. Avevo un occhio nero e un labbro spaccato». Questa l'agghiacciante testimonianza dell'"Agente A" - come viene menzionata dal rapporto Casey - una poliziotta che ha denunciato di essere stata abusata da un collega più di una volta. 

L'agente A ha detto che sia lei che l' "agente X" - come viene invece chiamato il presunto abusatore - sono rimasti nella stessa squadra, nonostante le suppliche rivolte ai superiori di separarli, in seguito alla denuncia contro l'uomo. Il motivo per cui queste non sono state ascoltate resta un mistero. Dopo due anni di indagini interne non è stata intrapresa ancora alcuna azione legale nei confronti dell'agente denunciato. 

Un'altra poliziotta, l'"agente L", ha raccontato di essere stata etichettata come "bugiarda e piantagrane" dopo aver querelato alcuni episodi di molestie sessuali subiti da parte di un collega più anziano, il quale, l'avrebbe più volte palpeggiata negli spogliatoi di Scotland Yard. Anche in questo caso, la denuncia si sarebbe risolta in un nulla di fatto. 

Gli attacchi omofobi: «Ho paura dei miei colleghi»

Non solo le donne sono vittime. Il rapporto Casey ha riportato anche il caso di un ufficiale, dichiaratamente gay, diventato obiettivo di una «prolungata campagna omofoba all'interno del Met». 

In particolare, l'agente in questione avrebbe letto diversi messaggi WhatsApp scambiati da colleghi che pianificavano di prenderlo di mira con fermo e perquisizione, mentre era fuori servizio. Lo stesso poliziotto avrebbe pure ricevuto minacce telefoniche e insulti omofobi sui social, da parte di account anonimi. Alcune di quelle telefonate, secondo quanto rivelato dall'agente, provenivano da linee telefoniche interne alla polizia stessa. 

«Magari suonerà ridicolo, ma posso dire di aver paura della polizia - ha testimoniato il poliziotto - Non mi fido della stessa istituzione di cui faccio parte. Per questo ho deciso di evitare di passare davanti agli altri colleghi quando non sono in servizio». 

 

Stupri "legalizzati" a Londra

La misoginia dilagante negli uffici di Scotland Yard, secondo il rapporto, avrebbe anche dei riflessi allarmanti sul modo in cui la polizia si comporta con le vittime di violenza carnale. Un agente ha confidato al team di ricerca che il tasso d'indentificazione di possibili soggetti incriminabili per stupro, a Londra, risulta talmente basso da aver quasi "legalizzato" il reato nella capitale britannica. 

Molte vittime hanno dichiarato di non essersi sentite sufficientemente ascoltate dagli agenti, colpevoli di aver più volte "snobbato" le loro richieste di aiuto: a una di queste vittime sarebbe stato domandato se avesse "fatto qualcosa per provocare l'aggressione" subita. A un'altra avrebbe ricevuto come risposta che "avrebbe dovuto e potuto fare di più" per proteggersi da sola.

Le vittime di stupro hanno parlato anche di come poliziotti spesso minimizzano la gravità delle aggressioni: «Questo è il suo primo reato...parliamo di un ragazzo molto giovane», sarebbe stata la risposta data da un agente davanti a un possibile caso di stupro. A un'altra papabile vittima, sarebbe stato invece domandato se fosse paranoica o soffrisse di problemi di salute mentale.

Altro grave problema riguarderebbe i contenitori frigoriferi contenenti le prove delle violenze sessuali compiute nelle strade di Londra, descritti spesso come "imballaggi fatiscenti, rotti o stracolmi di provette di sangue e urina", che di conseguenza finivano per inquinare il materiale probatorio.

Nonnismo, discriminazioni e rituali di iniziazione

Le altre piaghe che affliggerebbero molti dipendenti di Scotland Yard sarebbero quella del nonnismo e delle discriminazioni da parte dei superiori. 

L'indagine di Casey ha infatti descritto inquietanti "rituali di iniziazione", che comportano l'umiliazione dei colleghi più giovani in servizio nella Met. Chi si rifiuta, di solito, va incontro all'emarginazione sul posto di lavoro da parte dei compagni di squadra. 

Un'ufficiale donna ha rivelato, in particolare, che alcune poliziotte sarebbero state costrette a mangiare intere cheesecake fino a vomitare. Non mancano poi "scherzi" di pessimo gusto, tra cui l'urinare in gruppo addosso a un collega, lanciare sacchetti di escrementi contro la sua auto o mettere "sex toys" nelle tazzine del caffe. 

Vittime predilette del bullismo da parte dei superiori le donne (ma anche i giovani colleghi uomini), gli omosessuali e gli appartenenti a minoranze etniche, che non di rado avrebbero ricevuto insulti razzisti gratuiti. 

Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 00:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA