Usa, dopo l'attentato a Pensacola via gli allievi piloti sauditi dalle basi US Navy: rischio estremismo

Lunedì 13 Gennaio 2020 di Francesco Padoa
La palazzina della base militare di Pensacola vicino alla quale è avvenuto l'attentato a dicembre
Via dalle basi militari americane. L'amministrazione Trump scopre di addestrare in casa, nelle sue basi militari in Usa, potenziali estremisti sauditi mentre combatte il terrorismo in giro per il mondo e si prepara ad allargare il travel ban ad altri Paesi musulmani. Gli Stati Uniti hanno deciso di espellere oltre una dozzina di allievi militari delle Royal Saudi Forces in seguito all'indagine interna del Pentagono sulla sparatoria dello scorso mese alla base aeronavale di Pensacola, in Florida, dove un giovane ufficiale dell'aviazione militare di Riad ha ucciso con una pistola tre giovani ufficiali della Us Navy ferendone altri otto, prima di essere eliminato dalla polizia. Avevano rischiato di restare coinvolti nella sparatoria anche piloti italiani della Marina e della Guardia di Finanza, che regolarmente volano in Usa per un lungo e impegnativo addestramento al termine del quale i migliori ottenengono l'agognato e prestigioso brevetto militare.

Alcuni dei sauditi in questione sono sospettati di avere connessioni con movimenti estremisti, mettendo nuovamente a dura prova i difficili rapporti tra Washington e Riad e aprendo nuovi interrogativi sui controlli da ambo le parti del background degli studenti in training negli Usa. Altri sono accusati di possesso di materiale pedopornografico. Nessuno di loro invece è sospettato di complicità nella strage di Pensacola, anche se tre di loro avevano filmato l'attacco. La sparatoria all'interno di una delle più importanti basi americane per l'addestramento aveva suscitato forte allarme. Soprattutto dopo la scoperta che l'autore, Mohammed Saeed Al Shamrani, si era radicalizzato sin dal 2015, postando su Twitter prima di entrare in azione un "testamento" con una citazione del defunto capo di Al-Qaida Osama bin Laden e un manifesto contro gli Usa «nazione del male» per le sue politiche contro i musulmani e a favore di Israele.

L'attacco era stato quindi classificato come «atto terroristico» e il Pentagono aveva avviato uno screening su tutti gli 850 allievi sauditi presenti nelle basi Usa, sospendendone l'addestramento operativo. «Nessuno scenario di minaccia immediata», avevano assicurato fonti della difesa.
Ma ora le autorità preferiscono cautelarsi cacciando gli studenti sospetti, memori anche del fatto che 15 dei 19 componenti del commando degli attentati dell'11 settembre erano sauditi. Il Pentagono ha già consegnato i risultati delle sue indagini all'Fbi, che nel frattempo sta ingaggiando una battaglia legale con Apple per ottenere i dati dei due iPhone di Al Shamrani. La società di Cupertino si è opposta alla richiesta, sottolineando di aver già aiutato il Bureau condividendo i dati nell'archivio iCloud
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