Ucraina, perché Nato e Usa non intervengono nella guerra? Il nodo "alleanza difensiva" (e lo spettro guerra mondiale)

Dopo la caduta dell'Urss, la Nato ha progressivamente perso la propria caratteristica di “Alleanza Difensiva” per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti

Lunedì 28 Febbraio 2022
Ucraina, perché la Nato (con gli Stati Uniti) non interviene nella guerra?

«La pace nel nostro continente è andata in frantumi, la nostra libertà è minacciata, dobbiamo rispondere e dobbiamo essere ancora più uniti, America del Nord ed Europa insieme nella Nato. Proteggeremo le persone e i loro valori, la democrazia sempre prevarrà». È un passo del discorso di Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato. Eppure, la posizione dell'Alleanza Atlantica rimane ferma sul non intervento nella guerra tra Russia e Ucraina. Quest'ultima non fa parte dell'organizzazione internazionale ed è stata proprio la sua possibile adesione a scatenare la durisima reazione di Putin.

Ucraina, perché la Nato non interviene?

Dopo la caduta dell'Urss, la Nato ha progressivamente perso la propria caratteristica di “Alleanza Difensiva” per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti. È vero che l'Organizzazione è scesa in campo in varie occasioni, sia pure in via indiretta, come nella guerra del Kosovo nel 1999 contro la Serbia e parzialmente in Afghanistan. In entrambi questi scenari però pur assicurando supporto è stata "scavalcata" dalle organizzazioni militari dei singoli stati e ha attraversato un lungo periodo di crisi anche perché gli Stati Uniti hanno spostato il loro interesse strategico sul confronto con la Cina e dunque sul Pacifico.

Sono stati proprio i Paesi Nato ex Urss a invocare per primi l'articolo 4 del trattato di allenza: «Le Parti si consulteranno ogniqualvolta, a giudizio di una di esse, l'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di una qualsiasi delle Parti sia minacciata». Oggi però mancano i presupposti per ricorrere all'articolo 5, il più importante, quello della clausola di difesa che autorizza l'intervento militare, che recita: «Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica.».

Perché gli Stati Uniti non inviano truppe?

Sebbene gli Stati Uniti abbiano duramente condannato le azioni della Russia in ogni occasione, il presidente Joe Biden ha fatto di tutto per chiarire che le forze statunitensi non entreranno in Ucraina. Perché? Come Biden stesso ha detto a NBC News all'inizio di questo mese, «qualora Usa e Russia dovessro entrare in guerra, si scatenerebbe la terza guerra mondiale». In altre parole, l'ingresso degli Stati Uniti nel conflitto ha il potenziale per scatenare una coflitto globale.

Il tenente generale in pensione Mark Hertling,analista militare e della sicurezza nazionale per la CNN, ha dichiarato: «La chiave della diplomazia è limitare il potenziale bellico. L'attuale invasione illegale russa in Ucraina è tragica e devastante, ma per ora si tratta ancora di un conflitto "regionale". Se la Nato o gli Stati Uniti inviassero truppe in Ucraina, la dinamica si sposterebbe verso un conflitto multinazionale con potenziali implicazioni globali a causa dello stato di potenza nucleare sia degli Usa sia di Mosca. Per questo motivo, si sta tentando di influenzare il successo dell'Ucraina e la sconfitta della Russia fornendo altri tipi di supporto», ha affermato Hertling.

Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 09:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA