Parigi, choc in tribunale: migrante si butta nel vuoto per protesta

Lunedì 3 Dicembre 2018 di Alix Amer
Parigi, choc in tribunale: migrante si butta nel vuoto per protesta

Un giovane immigrato è in gravi condizioni dopo aver tentato di suicidarsi, venerdì mattina, nell’atrio del nuovo tribunale di Parigi «soggetto a critiche da parte di giudici e avvocati perché questo rischio non era stato preso in considerazione», scrivono i giornali.

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L’uomo è caduto dal quarto piano dopo aver scavalcato la ringhiera di vetro «mentre tre agenti hanno tentato invano di trattenerlo per diversi minuti», ha detto una fonte giudiziaria. «Ha riportato polifratture su tutto il corpo, è stato trasportato in ospedale in condizioni gravi», spiega dal canto suo un portavoce dei vigili del fuoco di Parigi. 

 



Ma riavvolgiamo il nastro. Erano da poco passate le 10.45 quando il giovane immigrato nel nuovo tribunale parigino, una cittadella giudiziaria realizzata in prossimità della Porte de Clichy, all’improvviso ha scavalcato il divisorio di vetro, aggrappandosi dall’altra parte della barriera. La polizia, intervenuta immediatamente, è riuscita a bloccarlo e tenerlo per un braccio per diversi minuti, ma alla fine è caduto nel vuoto. Intanto nel Tribunale c’era un viavai di persone. Le urla però hanno spento il rumore dei passi. A quel punto sono rimasti tutti impietriti, con il fiato sospeso e lo sguardo puntato in alto. Pochi istanti e subito c’è stata la corsa per salvarlo.

Passanti, avvocati e persino giudici hanno iniziato a togliersi giacche, cappotti, maglioni «in pochi istanti hanno creato una sorta di materasso per cercare di fargli attutire il colpo», ha raccontato a Afp, Rémy Heitz, il nuovo procuratore della Repubblica di Parigi. Secondo gli avvocati intervistati, il giovane è un migrante di un paese africano che aveva perso il diritto di soggiorno per una complicata storia personale. Un gruppo di attivisti che segue le vicende di ragazzi in difficoltà, e che ha pubblicato il video della tragedia, ha raccontato che l’immigrato era arrivato nella capitale francese nel 2005 dopo un lungo e pericoloso viaggio. Nel 2015 si era sposato con una donna che lo aveva aiutato a rimanere in Francia e a ottenere la carta di soggiorno per 5 anni. Poi molto probabilmente qualcosa è andato storto. Fino a dover ricorrere alla giustizia.

E ritorniamo a venerdì mattina. Tante le persone rimaste sotto choc per l’accaduto. «È successo davanti alla mensa dove mi trovavo. Abbiamo sentito urlare e ci siamo affrettati a capire di cosa si trattasse», ha detto un avvocato all’agenzia France-Presse. «Abbiamo visto un giovane uomo di colore tenuto da qualcuno - aggiunge - Non ha fatto nessuno sforzo per risalire, al contrario, ha battuto i piedi contro il muro per cadere». «Eravamo circa in venti giù nell’atrio, tutti abbiamo messo i nostri cappotti a terra per attutire l’impatto, ma alla fine è caduto colpendo un lampione-lampada ed è finito di lato».

Non sono mancate ovviamente le polemiche. «Fin dall’inizio, avevo paura che i bambini potessero cadere», ha aggiunto, indicando la configurazione dei locali del Tribunale, inaugurato ad aprile: ampi corridoi che collegano le aule e convergono su un grande pozzo di luce.
La tragedia ha rianimato i dubbi tra magistrati e avvocati che sottolineano il fattore rischio-suicidio in un luogo dove a volte vengono prese decisioni giudiziarie dolorose. «Hanno bloccato le finestre per evitare che qualcuno potesse fare gesti estremi, ma nell’atrio le uniche protezioni sono di vetro e alte 1 metro e 40. Chiunque può facilmente scavalcare. Bisogna studiare qualcosa per evitare altri gesti simili. Una sorta di rete al centro o qualsiasi altra cosa», ha detto un altro avvocato. Intanto sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta e affidata al Servizio di investigazione di accoglienza e di vicinato (Saip) del 17° arrondissement. E su richiesta del presidente del Tribunal «un gruppo di medici-psicologici è stato mobilitato per prendersi cura delle persone che hanno assistito alla tragedia e che sono rimaste sconvolte per l’accaduto»

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