Nube radioattiva verso l'Europa? Dall'allarme di Mosca alla smentita (netta) della Polonia: ecco perché non è vero

Il capo del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolai Patrushev: «Aumento dei livelli radioattivi già rilevato in Polonia». Ma l'agenzia atomica di Varsavia nega

Venerdì 19 Maggio 2023
Nube radioattiva «si muove verso l'Europa», deposito di munizioni all'uranio impoverito distrutto da un bombardamento russo

Nessuna nube radioattiva diretta verso l'Europa, nessun allarme e nessuna emergenza. A rassicurare, e a rispondere alle informazioni (probabilmente false) diffuse dal capo del Consiglio di Sicurezza russo, Nikolai Patrushev, è la Polonia. «Non abbiamo ricevuto alcuna notifica di emergenza radioattiva», ha scritto l'Agenzia atomica polacca sul suo sito spiegando di essere «in costante contatto con l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, l'Autorità di regolamentazione nucleare ucraina (Snriu)» e di aver accesso «al Sistema Internazionale di Notifica Precoce di Emergenza Radiazioni (Usie)».

«Non sono pervenuti elementi a conferma di quanto sostenuto dalle fonti russe in merito ad una presunta nube radioattiva».

Così una fonte dell'Aiea risponde all'ANSA in merito alle notizie diffuse da Mosca sui rischi di una nube verso l'Europa.

 

Nube radioattiva, l'allarme di Mosca

Ma cosa è successo? Secondo Mosca, per voce di Patrushev, citato dall'agenzia Ria Novosti, un deposito di munizioni all'uranio impoverito inviate dall'Occidente sarebbe stato distrutto da un bombardamento russo e come conseguenza si sarebbe formata una «nube radioattiva» in movimento verso l'Europa. Secondo Patrushev un aumento dei livelli radioattivi è già stato rilevato in Polonia. Patrushev non dice dove sarebbe avvenuto il bombardamento, ma negli ultimi giorni sono circolate sui canali Telegram immagini di un attacco russo avvenuto il 13 maggio nella regione di Khmelnitsky, ad ovest di Kiev, che ha provocato una gigantesca nuvola nera a forma di fungo atomico. Su vari media russi si è discussa anche l'ipotesi che potessero essere esplose munizioni all'uranio impoverito. Negli ultimi giorni, secondo le informazioni fornite dal ministero della Difesa di Mosca, si sono moltiplicati in Ucraina i bombardamenti russi su depositi di armi provenienti da Paesi Nato con lo scopo di bloccare l'annunciata controffensiva di Kiev.

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La Polonia assicura: «Nessuna emergenza in Europa»

La realtà però sarebbe ben diversa. Dopo le «informazioni false sul pericolo di radiazioni in Polonia» l'Agenzia spiega che «la situazione nel Paese è normale»: i picchi «osservati negli ultimi giorni in Polonia, ma anche nel resto d'Europa, non sono insoliti» e si «verificano regolarmente» con le piogge. A questo si aggiunge anche il governo ucraino che smentisce l'allarme di Mosca. «Sulla base dei risultati delle misurazioni, si può affermare che non c'è motivo di preoccuparsi per un aumento del fondo di radiazioni nel territorio di Khmelnytsky», ha riferito il ministero dell'Istruzione e della Scienza ucraino citato da Ukrinform.

Le misurazioni

«Le misurazioni del fondo di radiazioni sono state condotte utilizzando il dosimetro-radiometro 'Terra Mks-05' durante il giorno in 9 punti distribuiti uniformemente in tutta la città. I valori ottenuti vanno da 0,12 a 0,15 μSv/h, che corrispondono agli indicatori a lungo termine per il territorio della città di Khmelnytskyi e non superano la norma (0,3 μSv/h). Sulla base dei risultati delle misurazioni, si può affermare che non c'è motivo di preoccuparsi per un aumento del fondo di radiazioni nel territorio di Khmelnytskyi», hanno scritto gli esperti dell'Università di Khmelnytsky.

Tricarico: grossolana fake news

«L'unica causa che possa giustificare una nube radioattiva in Ucraina è che i russi abbiano usato un'arma nucleare. Quindi verosimilmente siamo di fronte ad una fake news dalla portata sempre più grossolana o veramente in presenza di un salto di qualità con l'uso di armi di distruzione di massa». A dirlo all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della fondazione Icsa, dopo l'allarme lanciato da Mosca di una nube radioattiva verso l'Europa e la successiva smentita da parte dell'Agenzia atomica polacca. «Probabile però - sottolinea Tricarico - che ancora una volta i russi l'abbiano sparata grossa come se non esistessero ormai innumerevoli studi scientifici, seppure ve ne fosse stato bisogno, che certificano oltre ogni dubbio che l'armamento all'uranio impoverito non libera radioattività dannosa. In tale evenienza l'unico rischio possibile è quello di respirare all'atto della percussione di una superficie dura, metallica, le polveri che si liberano subito dopo l'impatto. Una eventualità inverosimile, solo teorica o quasi. Inoltre le polveri sono costituite da microparticelle e non nanoparticelle e quindi impossibilitate a penetrare nelle cellule del tessuto umano; per farsi del male appunto bisogna inalarle; da questo la pratica impossibilità che una tale eventualità si verifichi». «La Fondazione Icsa - aggiunge il generale Tricarico -, a beneficio di chi ne voglia sapere di più, e per la tranquillità di chi nutra ancora perplessità, pubblicherà a breve l'elenco dei più importanti studi scientifici in materia, rigorosamente terzi o istituzionali soprattutto rispetto alle polemiche che sull'argomento, anche grazie alla strumentalizzazione russa, ancora non si placano in via definitiva».

Ultimo aggiornamento: 18:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA