«Salvate Navalny», gli appelli da Usa e Ue alla Russia: se muore chiederemo conto a Mosca

Domenica 18 Aprile 2021
«Salvate Navalny», gli appelli da Usa e Ue alla Russia: se muore chiederemo conto a Mosca

La comunità internazionale chiede alla Russia di "salvare Navalny" ed è pronta a «presentare il conto a Mosca» se l'oppositore dovesse morire. Le parole del consigliere per la sicurezza nazionale americana, Jake Sullivan, dopo quelle del presidente Joe Biden, arrivano mentre anche l'Ue scende in campo chiedendo la liberazione del principale critico del Cremlino, mentre da Londra l'ambasciatore russo tenta di smorzare l'allarme: «Non lo faremo morire in cella».

Il popolo di Navalny ha rotto intanto gli indugi e ha convocato per mercoledì una grande manifestazione nazionale. E poco importa se la soglia dei 500mila iscritti all'azione di protesta non è stata ancora raggiunta.

Navalny, la portavoce: «Sta morendo, è questione di giorni»

«E' il momento di agire: ormai non si tratta della sua libertà, ma della sua vita», ha dichiarato Leonid Volkov, il suo braccio destro storico. Che poi ha sottolineato come in ballo ci sia molto di più. Ovvero il destino della Russia. «Il Fondo Anti-Corruzione (FBK) rischia di essere dichiarato un'organizzazione estremista. Putin vieta direttamente qualsiasi attività di opposizione. Il che significa che questa manifestazione potrebbe essere l'ultima nel Paese per anni a venire. Ma tutti insieme possiamo cambiare le cose», ha scritto su Facebook. L'ora X sarà alle 19:00. Il luogo le piazze principali di tutte le città russe. Il giorno (21 aprile) non è poi scelto a caso. Mercoledì, infatti, Vladimir Putin terrà il suo discorso annuale all'Assemblea Federale, davanti alla crema del Paese (camere riunite, governatori, dignitari vari). A lanciare un appello è stata anche la figlia dell'oppositore, Daria Navalnaya (che studia all'università di Stanford, in California). «Consentite a un medico di fargli visitare il mio papà», ha scritto su Twitter. Ma il caso sta montando anche nelle cancellerie e finirà al consiglio Esteri Ue di lunedì. L'Unione Europea, intanto, chiede alla Russia la liberazione «immediata e senza condizioni» di Navalny. Lo annuncia il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, in una dichiarazione in cui fa anche appello a Mosca perché consenta al detenuto l'accesso a «medici di sua fiducia».

Navalny, l'oppositore di Vladimir Putin

L'Ue è «profondamente preoccupata», ha aggiunto. Ma il timore è diffuso anche altrove. «C'è veramente una deriva autoritaria in Russia», ha detto il ministro degli esteri francese Jean-Yves Le Drian esprimendo preoccupazione per la salute dell'oppositore. Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha invece assicurato di aver comunicato al governo russo che «ci saranno conseguenze se Navalny muore». L'ambasciatore russo a Londra, Andrei Kelin, in un'intervista alla BBC è stato però categorico: «noi non permetteremo che muoia in prigione». E alla domanda perché non gli sia concesso di vedere il suo medico ha ribattuto: «Nel Regno Unito i detenuti possono vedere il proprio medico personale?». Navalny è stato arrestato a gennaio mentre tornava in Russia dopo essersi ripreso da un avvelenamento quasi fatale che dice essere stato orchestrato dal Cremlino. La Russia, dal canto suo, nega l'accusa. Ora sta scontando due anni e mezzo di carcere per vecchie accuse di appropriazione indebita - che l'oppositore dice essere motivate politicamente - in una colonia penale nella città di Pokrov a circa 100 chilometri a est di Mosca. Il 44enne ha iniziato uno sciopero della fame il 31 marzo per chiedere un trattamento medico adeguato per il mal di schiena e l'intorpidimento delle gambe e delle mani. Ieri i medici di Navalny hanno detto che la sua salute si è rapidamente deteriorata e hanno chiesto ai funzionari della prigione di concedere loro un accesso immediato. «Il paziente può morire in qualsiasi momento», ha sostenuto il cardiologo Yaroslav Ashikhmin, indicando gli alti livelli di potassio di Navalny e dicendo che dovrebbe essere trasferito in terapia intensiva.

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