Droni kamikaze, dalla Nato a Kiev centinaia di "disturbatori" per eluderli

Anche i russi stanno cercando di mettere a punto uno “scudo elettromagnetico” in grado di disturbare i segnali Gps dei razzi Himars e di Excalibur

Mercoledì 19 Ottobre 2022 di Giorgia Crolace
Droni kamikaze, dalla Nato a Kiev centinaia di "disturbatori" per eluderli

«La cosa più importante che possiamo fare è realizzare quanto hanno promesso gli alleati, fornire più sistemi di difesa aerea»: così il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, citato dal Guardian, ha commentato gli attacchi russi con i droni kamikaze iraniani aggiungendo che «nei prossimi giorni la Nato fornirà sistemi anti droni per contrastare la specifica minaccia dei droni, compresi quelli iraniani.

Nessuna nazione deve sostenere la guerra illegale della Russia contro l'Ucraina». La Nato fornirà a Kiev anche carburante, abbigliamento invernale e forniture mediche.

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«L’Ucraina diventerà un giorno membro della Nato, ma per ora la priorità è fornire al Paese assistenza militare»: ha ribadito Stoltenberg nel corso della conferenza annuale del Foreign Policy Forum del Koerber Stiftung di Berlino. Il segretario generale della Nato ha inoltre comunicato che la Spagna fornirà all’Ucraina quattro lanciamissili Hawk per migliorare le difese aeree del paese nella lotta contro gli invasori russi.

Il rischio di una crisi energetica

Da settimane ormai, non si arrestano gli attacchi portati avanti da Mosca con i droni Shahed-136 di fabbricazione iraniana con cui i russi stanno colpendo e distruggendo maggiormente le infrastrutture civili ed energetiche del Paese lasciando la popolazione al buio e senza acqua e riscaldamento. Raid dai quali emerge con sempre maggiore chiarezza che lo scopo della Russia, in questo momento, è quello di terrorizzare la popolazione, mettendola in difficoltà, con l’obiettivo anche di portare l’Ucraina sull’orlo di una vera e propria crisi energetica, soprattutto con la stagione invernale in arrivo.  

Gli attacchi della Russia sono crimini di guerra

«Gli attacchi mirati della Russia contro le infrastrutture civili stanno segnando un nuovo capitolo di una guerra già crudele. L'ordine internazionale è chiaro. Questi sono crimini di guerra. Attacchi mirati contro le infrastrutture civili con il chiaro obiettivo di privare uomini, donne e bambini di acqua, elettricità e riscaldamento con l'arrivo dell'inverno. Questi sono atti di puro terrore. E dobbiamo chiamarli come tali». Così si espressa la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen al Parlamento Europeo.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo consueto intervento serale su Telegram, ha definito i droni iraniani un simbolo del «fallimento militare e politico» di Mosca. «Il solo fatto che chieda aiuto all'Iran è il riconoscimento da parte del Cremlino stesso del suo fallimento militare e politico»: ha aggiunto Zelensky sottolineando che i russi «per decenni hanno speso miliardi di dollari per il loro settore militare e industriale e hanno finito per inchinarsi a Teheran per ottenere droni e missili piuttosto semplici».

Zelensky inoltre ha dichiarato che, nel corso degli ultimi otto giorni, Mosca ha distrutto e causato danni gravi al 30 per cento delle centrali elettriche ucraine. Migliaia e migliaia le città e i paesi rimasti isolati dalla rete elettrica. Anche gli ospedali in molti casi sono stati costretti a lavorare facendo ricorso a sistemi di emergenza. Come ha spiegato al New York Times l’ex ministro delle Politiche energetiche ucraino Ivan Plachkov, Kiev si aspettava eventuali attacchi alle infrastrutture energetiche e pertanto, ha predisposto delle centrali elettriche indipendenti capaci di operare come «isole di approvvigionamento energetico» anche nei casi di gravi danni alla rete nazionale.

Mentre la popolazione cerca di affrontare la quotidianità razionando l’acqua e facendo scorta di legna con cui affrontare il freddo dell’inverno, il governo ucraino ha chiesto ai propri alleati occidentali la fornitura di sistemi di difesa aerea in grado di contrastare i droni kamikaze iraniani.

Il manuale con le istruzioni per abbattere i droni iraniani

Come testimoniato anche dalle immagini e dai video circolati sui social network, soldati, forze dell’ordine ma anche i cittadini continuano a difendersi dai droni iraniani provando ad abbatterli con l’uso di armi da fuoco. Il rischio però è che i proiettili sparati per colpire i droni ricadano a terra uccidendo o ferendo le persone. Anche per questo, il ministro degli Affari Interni dell’Ucraina Denys Monastyrsky, ha consigliato ai cittadini in possesso di armi di non sparare ai droni e di lasciare questo compito alle forze dell’ordine e all’esercito. Nonostante l’avvertimento, sui social network continuano a girare manuali non ufficiali contenenti le istruzioni su come abbattere i droni kamikaze adoperando armi da fuoco di piccolo taglio.

Lo “scudo elettromagnetico” russo

Intanto, anche i russi stanno cercando di mettere a punto uno “scudo elettromagnetico” in grado di disturbare i segnali Gps dei razzi Himars e del proiettile di artiglieria a più alta precisione Excalibur forniti all’Ucraina dagli Stati Uniti.

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA