Morto Jiang Zemin, l'ex presidente della Cina aveva 96 anni. Stretta web sui commenti

Al congresso del 2017 a lui era stato permesso di rimanere fino alla fine, mentre all'ultimo congresso (ottobre 2022) non aveva partecipato

Mercoledì 30 Novembre 2022
Morto Jiang Zemin, ex leader cinese: aveva 96 anni

È morto Jiang Zemin. L'ex leader cinese è deceduto per una leucemia all'età di 96 anni. Lo riferiscono i media ufficiali. Jiang prese il potere all'indomani della repressione di Piazza Tienanmen nel 1989, ricostruendo i rapporti con gli Usa e il mondo occidentale.  A lui non era toccata la sorte di Hu Jintao che all'ultimo congresso del Partito comunista in Cina (quello che ha riconsegnato il potere a Xi Jinping), era stato portato via di peso da due uomini in completo scuro. Al congresso del 2017, l’ex leader Jiang era rimasto fino alla fine.

All'ultimo congresso di ottobre, invece, non aveva partecipato.

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Jiang Zemin ha guidato la Cina attraverso l'era di trasformazione dalla fine degli anni '80 al nuovo millennio incluso il ritorno di Hong Kong da Londra alla sovranità di Pechino. È morto mercoledì a Shanghai, stroncato dalla leucemia.

Vietato commentare la morte di Jiang

I commenti dei cittadini cinesi sulla morte dell'ex presidente finiscono nelle maglie della censura. Su Weibo, il Twitter in mandarino, un tentativo di post sull'account del network statale Cctv è negato perché «nel contenuto sono presenti informazioni che violano le leggi». Al momento, solo gli account con la 'Blue V', in prevalenza istituzionali, possono parlare della morte di Jiang. Nei giorni scorsi su Twitter, sulle proteste anti-Covid dello scorso weekend, erano apparsi post che ricordavano come la morte del leader riformista Hu Yaobang (15 aprile 1989) avesse dato il via alle proteste di Piazza Tienanmen.

Al potere nell'anno di Tienanmen: 1989

Jiang prese il potere all'indomani della repressione di Piazza Tienanmen, ricostruendo i rapporti con gli Usa e il mondo occidentale, fino a guidare la nazione più popolosa del mondo verso un'ascesa che ha fatto dell'Impero di Mezzo la secondo potenza al mondo. «Il nostro compagno Jiang Zemin è deceduto a causa di leucemia e di una plurima insufficienza di organi a Shanghai alle 12:13 del 30 novembre 2022, all'età di 96 anni», ha riferito un lungo annuncio della Cctv, ricordando come «il compagno Jiang Zemin è riconosciuto dal nostro partito, dal nostro esercito e dal popolo di tutte le nazionalità come un leader eccezionale di alto prestigio, un grande marxista, un grande rivoluzionario proletario, statista, stratega militare, diplomatico e un combattente comunista di lunga data. Un leader eccezionale della grande causa del socialismo con caratteristiche cinesi, il nucleo del collettivo di leadership centrale di terza generazione del partito e il principale fondatore dell'importante pensiero dei "Tre Rappresentanti"». Quando Jiang ha sostituì Deng Xiaoping come leader nel 1989, la Cina era ancora nelle prime fasi della modernizzazione economica e quando si ritirò, nel 2003, il Dragone era membro dell'Organizzazione mondiale del commercio, si era assicurato le Olimpiadi del 2008 di Pechino e il Paese era sulla buona strada per diventare una superpotenza, gurdando con ottimismo verso il mondo esterno. Jiang e la sua fazione, la cosiddetta "Shanghai Gang", diedero centralità a una città e un'area di avanguardia delle politiche poi applicate nel Paese, continuando a esercitare influenza sulla politica comunista anche dopo aver lasciato i vertici. Assente al XX Congresso del Pcc di ottobre, con le indiscrezioni che lo davano alla prese con una malattia, Jiang lascia la moglie Wang Yeping e due figli.

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