Coronavirus, il caso Brasile: 1.600 morti al giorno, terapie intensive al collasso. Bolsonaro: «Non ho colpe»

Mercoledì 3 Marzo 2021 di Raffaele Alliegro
Il presidente del Brasile Jair Bolsonaro

Più di 1.600 morti in 24 ore in Brasile. La mancanza di letti nelle terapie intensive degli ospedali. La possibilità di superare gli Stati Uniti per numero di decessi. E una forte contrazione dell'economia, il 4,1% nel 2020, che ha fatto parlare gli analisti di un altro “decennio perso”. Il Brasile è in piena emergenza Covid, tanto che il presidente Jair Bolsonaro si è sentito in dovere di affermare di non essere responsabile dell'aumento del numero delle vittime nel suo Paese.

Ieri il Brasile ha registrato un nuovo record. I dati ufficiali della giornata parlano di 1.641 morti nell'arco di 24 ore: un bilancio superiore soltanto a quello del 29 luglio scorso, quando si registrarono 1.595 vittime. Dall'inizio della pandemia, nel Paese si sono registrati 257.361 decessi. Ma è anche il numero dei contagi a preoccupare. Ieri sono stati diagnosticati altri 60.000 nuovi casi di Covid che portano il totale a più di 10,6 milioni.

Il Brasile, che ha una popolazione di 210 milioni di persone, ha iniziato a gennaio la campagna di vaccinazioni.

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L'emergenza, intanto, ha già fatto sentire i suoi contraccolpi negli ospedali. Almeno 16 pazienti Covid sono morti nell'ultima settimana in attesa che si liberasse un posto in terapia intensiva nello stato brasiliano di Santa Catarina, ha rivelato il Consiglio sanitario locale. A Chapecò, nove pazienti Covid sono morti nel pronto soccorso dell'ospedale, dove il reparto di terapia intensiva è pieno. Le altre vittime si sono registrate nelle città di Itapema e Xanxere. Secondo il governo, ci sono 228 richieste di trasferimento di pazienti Covid da Santa Catarina in reparti di terapia intensiva di altri stati.

Una situazione difficile che non fa intravedere segnali di miglioramento immediati. In base all'ultimo report epidemiologico settimanale dell'Organizzazione mondiale della sanità, i primi tre Paesi al mondo per numero di nuovi contagi sono gli Stati Uniti d'America (472.904 nuovi casi, comunque in calo del 2% rispetto alla settimana precedente), il Brasile (373.954 nuovi casi, +18%) e la Francia (149.959 nuovi casi). Ma l'Oms non ha escluso che il Brasile possa superare gli Stati Uniti per numero di persone colpite dal virus. La situazione è stata esaminata a porte chiuse da membri dell'Organizzazione mondiale della sanità, che hanno osservato con «preoccupazione» l'aggravarsi della crisi sanitaria. Gli esperti dell'Oms hanno infatti analizzato l'evoluzione delle curve dei dati negli Stati Uniti e in Brasile. A dicembre gli Stati Uniti hanno avuto più di 18 mila decessi a settimana e il Brasile 5.200, ma la scorsa settimana gli Stati Uniti hanno avuto 14 mila decessi contro gli 8.200 del Brasile. A dicembre, gli Stati Uniti hanno registrato 1,6 milioni di nuovi positivi ogni settimana e il Brasile 326 mila, mentre la scorsa settimana sono risultati 471mila americani contagiati a fronte di 378 mila brasiliani.

Il presidente Bolsonaro ha intanto detto di non essere responsabile dell'aumento dei decessi provocati dal coronavirus nel suo Paese: «Non possono responsabilizzarmi. Il Brasile è il ventesimo Paese al mondo per numero di morti per milione di abitanti. Rattristano le morti, ma ci sono Paesi più ricchi del nostro dove muoiono più persone che da noi», ha detto il capo dello Stato.

Ultimo aggiornamento: 18:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA