Munizioni e missili in esaurimento e difficoltà di rifornimento, ecco perché l'operazione russa è impantanata

Mosca non vuole intaccare in maniera spropositata le proprie riserve di armi perché incombe sempre l'allargamento del conflitto, con l'entrata in gioco delle forze della Nato

Martedì 21 Giugno 2022 di Gianluca Cordella
Munizioni e missili in esaurimento e difficoltà di rifornimento, ecco perché l'operazione russa è impantanata

Il morale basso, i militari graduati che si ammutinano, quelli giovani che disertano e, ovviamente, la resistenza ucraina. Sia quella militare che quella senza quartiere che, tra verità e leggenda, racconta di civili pronti a difendere il territorio con torte avvelenate e ciliegie contaminate. Tutto insieme spiega l'impantanamento dell'operazione militare russa in Ucraina. Una guerra destinata a essere lampo e che, al contrario, al 117° giorno vede l'esercito di Putin ancora incapace di conquistare pienamente persino il Donbass.

Anche perché, a tutto questo, sembra essersi aggiunto un ulteriore elemento di criticità: iniziano a scarseggiare munizioni e missili.

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Anzi, a dirla tutta, pare che proprio la difficoltà di rifornimento della prima linea sia la causa principale dell'avanzata a singhiozzo delle truppe del Cremlino. Ma se mancano i proiettili per sfondare a breve raggio, dalla parte opposta scarseggiano anche i missili di precisione a lungo raggio, fondamentali per far saltare la difesa ucraina.

I PROBLEMI ORGANIZZATIVI

Dietro questa nuova criticità ci sarebbero due tipi di problemi. Uno, diciamo così, organizzativo: Putin aveva pianificato una guerra molto breve, una campagna di trenta giorni, mentre il conflitto va avanti ormai da quasi cinque mesi. Sono state sottostimate le forniture iniziali e la piega presa poi dalla guerra – spiegano dei funzionari occidentali alla stampa inglese – ha costretto la Russia a essere sempre in ritardo con “le consegne” in prima linea.

Il secondo problema, invece, riguardo lo scenario internazionale. Mosca non vuole intaccare in maniera spropositata le proprie riserve di armi perché incombe sempre l'allargamento del conflitto, con l'entrata in gioco delle forze della Nato.

 

Intanto, secondo fonti vicine al ministero della Difesa britannico, sul banco degli imputati è finita l'aeronautica russa, che avrebbe dovuto essere più incisiva nella prima fase del conflitto. Nonostante Mosca abbia sviluppato «una flotta di caccia da combattimento moderna ed efficiente», spiegano da Londra, è rimasta ancora lontana «dall'efficiacia e dall'organizzazione delle maggiori forze aeree occidentali».

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Ultimo aggiornamento: 24 Giugno, 08:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA