Miriam Segato, uccisa da un monopattino a Parigi. Fermate due ragazze: «Avevano bevuto»

Venerdì 25 Giugno 2021 di Francesca Pierantozzi
Miriami Segato, uccisa da un monopattino a Parigi. Fermate due ragazze: «Avevano bevuto»

I fogli A4 erano stati affissi un po' dovunque sugli alberi del Lungosenna vicino al Pont au Change, sotto all'Ile de la Cité: «chiunque sia stato testimone dell'incidente avvenuto lunedì 14 giugno alle 0,40 tra un monopattino elettrico con due donne e una donna a piedi, chiami il servizio di polizia per il trattamento giudiziario degli incidenti stradali».

L'appello a testimoniare è servito. Erano in tanti sul Lungosenna in quella sera parigina, con l'aria estiva e la voglia di ritrovarsi fuori con la fine del coprifuoco.

Miriam Segato, prese due infermiere

In tanti hanno visto Miriam Segato scaraventata per terra da due donne su un monopattino, che ha continuato a sfrecciare mentre il cuore della ragazza, 32 anni, si bloccava, dopo aver battuto la testa sul marciapiede. In questi dieci giorni le due donne non si sono mai manifestate. Non lo hanno fatto quando è uscita la notizia della morte della ragazza, il 16 giugno, dopo 48 ore di coma alla Pitié Salpetrière, né quando hanno girato le scarse parole dei disperati genitori da Capalbio, l'annuncio dell'intenzione di donare gli organi. Alla fine le hanno trovate, tra testimonianze e telecamere di sorveglianza: due ragazze nate nel '96, entrambe 25enni, infermiere. Ieri mattina la polizia ha bussato ai loro rispettivi domicili: a Noisy-le-Grand, grosso comune a una mezz'ora di Rer, la metro regionale, a est di Parigi, e a Villiers-sur-Marne, sempre nell'hinterland, un po' più a nord.

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Le due sono state poste in stato di fermo può durare massimo 48 ore prima dell'eventuale messa in stato di accusa e portate nei locali della Stja, il servizio della Prefettura che si occupa degli incidenti stradali. Lì sono cominciati gli interrogatori per ricostruire la dinamica dell'incidente, mentre gli agenti hanno anche avviato perquisizioni nelle loro case. Secondo una fonte giudiziaria, sulla base di testimonianze, «le due ragazze erano visibilmente in stato di ebbrezza» quando, a bordo del monopattino elettrico «Lime», di quelli in libero noleggio per le strade di Parigi, hanno travolto Miriam. Non si sono fermate nemmeno sapendo che, grazie alle loro competenze sanitarie, avrebbero forse potuto prestare i primi soccorsi alla ragazza rimasta per lunghi istanti sul marciapiede prima che arrivassero i soccorritori della polizia fluviale dalla Senna.

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I TESTIMONI
Secondo alcuni testimoni, mentre Miriam era a terra, incosciente, alcune persone l'avrebbero anche derubata di alcuni effetti personali. Per le due fermate l'accusa è di «omicidio colposo alla guida di veicolo a motore con l'aggravante della fuga» e rischiano fino a 7 anni di carcere e 100mila euro di ammenda. Erano circa una cinquantina le persone presenti vicino a Miram quella sera sul Lungosenna, ormai diventato pedonale, ma aperto alle bici e ai monopattini.
Secondo diversi testimoni le ragazze sul monopattino avevano evidentemente bevuto e non avevano il pieno controllo del mezzo. Municipio di Parigi e ministero dei Trasporti sono intervenuti più volte in questi anni per tentare di disciplinare l'uso delle trottinette, che ormai riguarda oltre 2milioni di francesi. E' ormai vietato in Francia superare il limite di 25 chilometri orari, giudicato comunque molto pericoloso e portato a 20 chilometri l'ora a Parigi.
Sulle aree pedonali, il limite da non superare scende ancora ed è fissato a 8 chilometri orari. E' inoltre vietato essere in due (a meno che il passeggero non superi i 12 anni) e non si può più, da circa un anno, circolare sui marciapiedi: a Parigi solo le piste ciclabili sono consentite ai monopattini. L'inchiesta della polizia dovrà ora cercare di stabilire quale fosse la velocità del monopattino che ha travolto Miriam.


Di sicuro le due ragazze non avrebbero dovuto essere in due a bordo dei veicolo. Secondo una recente inchiesta condotta dall'assicuratore Axa, l'aumento dell'uso delle trottinette (accelerato dal Covid, che rende i trasporti pubblici tradizionali come bus e metro meno sicuri) è stato accompagnato da una sempre maggiore indifferenza alle regole: il 78% di chi conduce un monopattino elettrico dice di telefonare spesso alla guida, il 72% invia o consulta messaggi, il 49% ammette di guidare dopo aver bevuto e il 45% dopo aver fatto uso di droghe leggere.
 

Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 18:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA