Sono stati recuperati dalla Guardia costiera libica e riportati indietro i 20 migranti che avevano lanciato l'allarme attraverso il numero di emergenza di Alarm Phone. Ne ha dato notizia, con soddisfazione, il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «I famosi 20 che 'stavano affondandò sono stati prontamente salvati dalla Guardia Costiera libica e riportati a terra. Molto bene!», è il commento del ministro. Opposto il giudizio di Alarm Phone: «La cosiddetta Guardia costiera libica ha intercettato la barca. Le 20 persone saranno riportate in una zona di guerra da una milizia finanziata dall'Ue. È una vergogna che questo respingimento illegale e disumano avvenga nell'indifferenza generale».
Dopo che l'allarme era stato lanciato dai migranti («Se non arriveremo in Italia moriremo tutti», aveva detto al telefono uno dei venti a bordo), dalla ong Sea Watch era partita l'accusa: «Né gli Stati né le compagnie private vogliono aiutarli».
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The boat is drifting near the Libyan-Tunisian border. Authorities in #Tunis, #Valletta & #Rome are informed. In #Tripoli nobody can be reached - no surprise giving the ongoing war there.
We demand the immediate launch of a rescue operation for the 20ppl who are crying for help!! pic.twitter.com/8PLuuHxOln— Alarm Phone (@alarm_phone) 10 aprile 2019
«È necessario un intervento urgente per salvare queste persone», è l'appello che arriva da Mediterranea Saving Human. A lanciare l'allarme è stato Alarm Phone che ha segnalato la presenza dell'imbarcazione. «Le autorità sono state avvisate già dalle sei di questa mattina».
Casarini: «Nessuno interviene, maledetti». «In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. 8 di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da 4 ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini». È la denuncia su Twitter di Luca Casarini della ong Mediterranea Saving Humans dopo la notizia dell'ennesimo naufragio in mare.
In questo momento uomini donne e bambini stanno affondando davanti alle coste della Libia. 8 di loro sono già morti. Tutte le autorità sono informate da 4 ore di questa situazione. Nessuno risponde, compresa Roma. Che voi siate maledetti, assassini.
— luca casarini (@lukacasa) 10 aprile 2019
«La barca sta andando alle deriva vicino alle frontiera libica-tunisina. Le autorità di #Tunis, #Valletta e #Roma sono informate. A #Tripoli nessuno è raggiungibile, non c'è da stupirsi: c'è una guerra in corso. Chiediamo immediato lancio di operazione SAR!»,twitta ancora Alarm Phone.
La barca sta andando alle deriva vicino alle frontiera libica-tunisina. Le autorità di #Tunis, #Valletta e #Roma sono informate. A #Tripoli nessuno è raggiungibile, non c'è da stupirsi: c'è una guerra in corso. Chiediamo immediato lancio di operazione SAR!
— Alarm Phone (@alarm_phone) 10 aprile 2019
«Uccisi se riportati in Libia». «L'aeromobile di Seawatch ha stabilito contatto visivo con l'imbarcazione di legno blu, confermando che ci sono circa 20 persone a bordo e nessun motore. Le persone a bordo dicono ad Alarmphone che alcuni di loro verrebbero uccisi se riportati in Libia». Così twitta Alarm Phone che questa mattina intorno alle 6 ha ricevuto una telefonata da un gommone in difficoltà con a bordo una ventina di persone, tra cui donne e bambini.
0650UTC UPDATE: #Moonbird confirms visual on a blue wooden boat with 20 passengers adrift without engine.@alarm_phone is keeping contact with people aboard & reports the boat started with 8 additional people who fell over board. No authority took responsibility so far!
— Sea-Watch International (@seawatch_intl) 10 aprile 2019
Guardia costiera libica: «Stiamo intervenendo». La Guardia costiera libica afferma che sta provando a salvare i migranti naufraghi segnalati da Alarm Phone. «Sono in corso sforzi per salvarli», ha detto Ayob Amr Ghasem, il portavoce della Marina libica da cui dipende la Guardia costiera. Ghasem, contattato telefonicamente dall'ANSA, si è riferito esplicitamente all'sos lanciato dall'imbarcazione con 20 migranti a bordo al largo di Abu Kammash, località situata a una ventina di km dal confine con la Tunisia.
Alarm Phone: «Dicono che uccisi se riportati in Libia». «L'aeromobile di Seawatch ha stabilito contatto visivo con l'imbarcazione di legno blu, confermando che ci sono circa 20 persone a bordo e nessun motore. Le persone a bordo dicono ad Alarmphone che alcuni di loro verrebbero uccisi se riportati in Libia». Così twitta Alarm Phone che questa mattina intorno alle 6 ha ricevuto una telefonata da un gommone in difficoltà con a bordo una ventina di persone, tra cui donne e bambini.
Salvini: «Barcone alla deriva? Lontanissimo dall'Italia». «È in Libia, lontanissimo dall'Italia». Così il ministro dell'Interno Matteo Salvini risponde sulla possibilità che il nostro paese intervenga in soccorso dei migranti a bordo del barcone alla deriva al largo delle coste libiche. Sull'imbarcazione ci sarebbero una ventina di persone mentre 8 sarebbero i dispersi.